Agenzia Giornalistica
direttore Paolo Pagliaro

Familie Flöz, il teatro muto che parla al cuore

Teatro
Dai palchi più prestigiosi agli spettacoli di provincia, lo "Speciale teatro" presenta ogni settimana le novità in cartellone in giro per l'Italia. Tra classici della commedia e della tragedia, opere, One man show, cabaret e "prime", le rappresentazioni teatrali vengono anticipate attraverso una descrizione sintetica dello spettacolo, della sua scenografia e dei suoi autori e interpreti, oltre a un piccolo vademecum con le date e gli orari.

Familie Flöz, il teatro muto che parla al cuore

A ROMA FAMILIE FLÖZ, IL TEATRO MUTO CHE PARLA AL CUORE DI TUTTI

Ultimi giorni (è in scena fino al 17 novembre) al Teatro Sala Umberto di Roma (via della Mercede, 50) per ammirare uno dei fenomeni teatrali più famosi al mondo: la compagnia berlinese Familie Flöz che, insieme a Arena Berlin e Theaterhaus Stuttgart, presenta per la prima volta a Roma “Teatro Delusio”. Si tratta di uno degli spettacoli di maggior successo della compagna che sarà in tournée a Livorno, Napoli, Modena e in tutta Europa fino a maggio 2020. Un 'opera teatrale, una storia di successi, 640 repliche, 34 paesi, premi e menzioni, non ultima quella di essere la produzione più stellata del Fringe Festival di Edimburgo 2016, una produzione che annovera tra i suoi spettatori più affezionati anche il direttore artistico della Sala Umberto Alessandro Longobardi che in Via della Mercede ha già accolto la Familie lo scorso aprile 2019, segnando un successo di pubblico con un altro cavallo di battaglia di questa compagnia: Hotel Paradiso.  La Familie Flöz cavalca la cresta dell'onda della scena teatrale mondiale dopo più di 2.500 repliche in 43 paesi negli ultimi 25 anni e sono pronti ancora una volta a strabiliare il pubblico, tra gesti e maschere, dando vita ad un teatro muto capace di parlare al cuore di tutti. Un ritorno tanto atteso per tutti gli appassionati del divertimento, della poesia, del teatro e per tutti i curiosi che hanno voglia di ridere e di emozionarsi per una sera con la creatività, la bellezza e l'intelligenza di Familie Flöz, in scena con Teatro Delusio, una pièce che gioca con le innumerevoli sfaccettature del mondo teatrale, grazie all'eccezionale talento di tre attori, che da soli daranno vita sul palcoscenico della Sala Umberto a un intero teatro fatto di palchi, di quinte, di camerini e ovviamente delle decine di persone che lo animano quotidianamente tra i quali i commedianti, un intero corpo di ballo, un’orchestra, divi e dive dell’opera, grandi attori, maestranze varie, e tanto altro ancora, ma senza dimenticarsi gli inservienti, le donne delle pulizie, e infine i tecnici, protagonisti assoluti di quest'opera che ci accompagneranno in questo emozionante viaggio alla scoperta dell'emisfero teatrale, un'avventura fatta di risate, che con coraggio ci porterà anche verso quei retroscena fatti di illusioni e di disillusioni che ci apriranno la porta a uno spazio magico carico di toccante umanità. Mentre la scena diventa backstage ed il backstage è messo in scena, e mentre sul palco appena riconoscibile si accennano i diversi generi teatrali, dall'opulenza dell'opera ai duelli di spada, passando per i freddi intrighi e per le passionali scene d'amore, i tecnici di scena Bob, Bernd e Ivan, tirano a campare dietro le quinte e vivono una vita all'ombra della ribalta. I tre sono infaticabili e sono divisi dal mondo del palcoscenico solo da un misero sipario che li tiene lontani dal proprio sogno. Bernd è sensibile, cagionevole e cerca la sua felicità nella letteratura, una felicità che ritroverà nella ballerina tardiva. Bob desidera essere conosciuto da tutti e questa smania di mostrarsi lo porterà al trionfo ma anche alla distruzione e infine c'è Ivan, capo del backstage, che non vuole mai perdere il controllo sul suo teatro e così facendo, finirà per perder di vista tutto il resto. Le tre vite di questi tre uomini si intrecciano nei modi più strani con la vita apparente della ribalta. All'improvviso loro stessi sono protagonisti di quel palcoscenico che in fondo equivale al loro piccolo mondo. Teatro Delusio è puro teatro nel teatro più puro. La grande capacità poetica dei Flöz insieme alla nobile tradizione delle maschere permetterà a questo piccolo gioiello teatrale di farci godere le fulminee trasformazioni dei tre attori in scena che muteranno  i loro caratteri attraverso l´ausilio delle leggendarie maschere di Familie Flöz in modo così veloce da dar vita a 29 personaggi, trascinando il pubblico in un mondo parallelo per tutto il tempo dello spettacolo (e forse ancor di più).(red)

ph Eckard Jonalik

AL TEATRO INDIA “LA STORIA DI TUTTE LE STORIE” DA GIANNI RODARI

“La storia di tutte le storie” è il racconto di un viaggio che Arlecchino, Pulcinella, Colombina e Balanzone compiono alla ricerca de ”L’Uomo che non c’è”. Durante il viaggio i quattro protagonisti saranno aiutati da Pierrot e da “Il Bambino sperduto”, mentre verranno ostacolati dai cattivi, Pantalone e Smeraldina. Il viaggio toccherà molte tappe: il paese delle paure, il mercato delle parole, l’ospedale, ecc. Arriveranno poi sulla luna e lì, vedendo il perfido Pantalone che imperversa sulla terra, decideranno di tornare indietro per contrastare la perfidia del loro avversario. Lo spettacolo – tratto da Gianni Rodari (adattamento di Attilio Marangon e Roberto Gandini), con la regia di Roberto Gandini, sarà in scena dal 21 novembre al 1dicembre al Teatro India di Roma (Lungotevere Vittorio Gassman, 1). Musiche di Roberto Gori. Protagonisti gliattori del Laboratorio Teatrale Integrato Piero Gabrielli: Jessica Bertagni, Maria Teresa Campus, Fabrizio Lisi, Edoardo Maria Lombardo, Gabriele Ortenzi, Daniel Panzironi, Fabio Piperno, Giulia Tetta, Danilo Turnaturi. Il testo è considerato il capolavoro teatrale di Gianni Rodari. Viene scritto nel 1976 in collaborazione con un gruppo di artisti di primissimo piano: Emanuele Luzzati, Gianni Fenzi, Angelo Corti, Mara Baronti, Sebastiano Tringali, ecc, Il gruppo crea le premesse di questo capolavoro improvvisando con i bambini delle scuole elementari diLa Spezia all’interno di un laboratorio del Centro Alliende durato diversi mesi. Lo spettacolo viene ripreso al Teatro di Roma nella stagione 1977/78, prima a Villa Borghese e poi all’Argentina sotto la Direzione Artistica di Luigi Squarzina, sempre per la regia di Gianni Fenzi e vede presente oltre a Sebastiano Tringali ed altri attori, un giovanissimo e debuttante Sergio Castellito.“La storia di tutte le storie” ha segnato dunque l’inizio dell’attività del Teatro Ragazzi all’interno del Teatro di Roma. Rodari scrive in una nota al testo “… ho sempre creduto… che il teatro deve nascere a teatro. Scrivere un testo teatrale non è come scrivere una favola. Non basta il vocabolario.” e poi, lamentando la fretta con cui aveva dovuto consegnare il testo definitivo “…posso dichiarare che “La storia di tutte le storie” non si può considerare un testo teatrale finito, ma piuttosto la materia prima per un testo teatrale per l’immaginazione… di un regista, o di una compagnia teatrale, o di un gruppo di ragazzi messi in grado di usarne liberamente.” Io credo che la forza di questa favola teatrale stia proprio nella sua presunta incompiutezza. Il teatro è sempre un’opera incompiuta, che si completa solo nel momento in cui viene messa in scena, e che si definisce con le invenzioni degli attori e con lo sguardo del pubblico. Rodari ci permette di maneggiare il testo “senza cura” “usandone liberamente”. Ci dà il benvenuto nel mondo della fantasia in cui una scopa si trasforma in un cavallo, o dove una parola detta per ridere, può diventare il contrario del suo significato. Con il lasciapassare rodariano entriamo nel mondo del gioco, nelle coniugazioni fantastiche del “facciamo che io ero” che ci permettono di assumere tutte le identità possibili e condividerle con il pubblico.

 

“UN ATTIMO PRIMA. FRANCESCA MORVILLO” DI MARIA INVERSI AL TEATRO CIAK

Debutta in prima nazionale assoluta al Teatro Ciak di Roma (via Cassia, 692) dal 26 novembre al 6 dicembre, “Un attimo prima. Francesca Morvillo”, spettacolo scritto e diretto da Maria Inversi, con Aglaia Mora, Giovanni Carta e Caterina Rossi. Uno spettacolo che per la prima volta mette in luce la figura di  Francesca Morvillo, moglie del giudice Falcone, donna intelligente,  colta, sensibile, riservata, con una forte personalità.“Nell’immaginare i personaggi femminili, non mi riesce di collocarli in spazi chiusi e claustrofobici come stanzucce, anche quando si tratta di monologhi”- annota l’autrice e regista Maria Inversi. “ La voce delle donne costretta per millenni a restare dentro case e cortili (ripensate anche a Almodovar, Garcia Lorca, Pirandello e tanti altri), necessita di un uno spazio-voce che, idealmente, ricostruisca la possibilità di raggiungere il/la chiunque per tanto lontano possa trovarsi. Occupandomi spesso anche di figure femminili esistite e sconosciute, le ho a volte immaginate agire in no-land, luogo della memoria poetica per eccellenza. Riflettere sulla novità che gli anni sessanta hanno consacrato al teatro contemporaneo, mi ha portata all’esigenza di immaginare un teatro sempre più povero di scenografie e sempre più ricco di energia umana. Dunque: parole, ritmo, musica, voce e corpo costruiscono gli attimi di stupore per ogni spettatore: tutto insieme, quasi inscindibile, tanto che uno spettacolo, privo, nel suo svolgersi, di ritmi (cambiamenti) e suoni (voci e musica) è spettacolo che annoia. Tale energia creativa viene composta dalla regia grazie al lavoro di attrici e attori che, generosamente, si mettono al servizio di un’idea, ma soprattutto di un pubblico che oggi, più che mai, necessita di ritrovare l’essenza della bellezza. Poiché Arte è bellezza, o non è arte. Diceva Artaud che lo spettacolo deve tenere il pubblico “avvinto” alla poltrona come si trovasse sulla sedia di un dentista: non certo per il dolore, ma per l’aspettativa e un cuore timoroso che in arte significa “sorprendersi”, “essere colto di sorpresa” e soprattutto per l’arte del teatro.” La figura della Morvillo non è stata indagata fino al testo ultimato nell’agosto 2017, non solo per quanto attiene la sfera dei sentimenti e delle relazioni familiari e amicali, ma anche nelle sue notevoli capacità di magistrata. Il testo dunque, dopo una serie d’interviste effettuate (dal 2015) a Procuratori della Repubblica, magistrati uomini e donne tra Roma e Palermo, e allo scopo di indagarne l’approccio tecnico umanistico, ne ricostruisce anche le qualità sensibili intellettive e spirituali che le dettero la possibilità di scegliere, in fondo, una morte prematura e annunciata. L’autrice non ne fa un’eroina, ma una donna capace di porre sullo stesso piano il lavoro e le relazioni d’amore come senso di responsabilità umana e sociale. Inoltre, e fino ad oggi, non vi sono testi che abbiano affrontato il lavoro del magistrato all’interno, e in relazione tanto critica quanto appassionata nel momento in cui premono giudizi e sentenze: difficoltà, dubbio, confusione e poi la lucidità, l’attenzione e la gioia come espressione di un modo di concepire la vita intera nei piaceri quanto nei doveri. Aspetti che ritroviamo in chiunque costruisca lavoro con impegno, talento, etica.(red)

CAVEMAN AL TEATRO VILLORESI DI MONZA

Sabato 23 novembre alle ore 21 e domenica 24 novembre alle 16 Maurizio Colombi sarà Caveman - L'uomo Delle Caverne: il più famoso spettacolo al mondo sul rapporto di coppia, con band dal vivo. Caveman è il secondo spettacolo in cartellone al Villoresi di Monza, che si prepara alla programmazione natalizia per i bambini e al Capodanno, con l'idea regalo di abbonamento "A Natale regala cultura", che comprende 3 o 4 spettacoli con l'opzione della 1° Stagione Lirica - Domenica all'Opera a partire da febbraio 2020 con Tosca, Bohème e Traviata.

TEATRO GARBATELLA, GABRIELE PIGNOTTA IN TOILET 

Dal 22 al 24 novembre al teatro Garbatella di Roma (Piazza Giovanni da Triora, 15) sarà in scena TOILET uno spettacolo pop, innovativo e sorprendente ispirato ad una storia vera. Dopo il grande successo nazionale di Non mi hai più detto ti amo con Lorella Cuccarini e Gianpiero Ingrassia, di Che disastro di commedia, la pluripremiata commedia inglese e reduce dalla recente vittoria al Giffoni Film Festival col suo ultimo film Otzi e il mistero del tempo, Gabriele Pignotta, tra i più prolifici commediografi e artisti contemporanei, cerca la chicca d'autore. Il sipario si apre su un uomo che guida, distratto da una telefonata di lavoro. Deve andare al bagno, si ferma in una piccola area di servizio di una strada secondaria di provincia. Sempre al telefono, non memorizza dove si trova esattamente. Entra in bagno fa quello che deve fare, ma quando va per uscire la porta non si apre. È uno scherzo? No. La porta non si apre, nessuno sembra esserci lì fuori e nessuno sa dove si trovi. Inizia così un bizzarro ‘one man dramedy’ nel quale il protagonista, isolato da resto del mondo, inventerà buffe strategie per rimanere lucido e poter uscire. Si susseguono velocemente una serie di ironiche trovate che lasciano presto spazio a qualcosa di più profondo. Poco alla volta, infatti, l’attore accompagna il pubblico in varie fasi dello spettacolo. Istrionico, rende tutto molto divertente per poi infondere uno strano stato di agitazione. Il palco si fa trappola, l’attore suda, urla e chiede aiuto. Costretto con se stesso, l’uomo d’azienda cede alla normalità dell’individuo libero dagli schemi sociali che dà ascolto agli istinti, alla fame, alla sete, al bisogno del contatto umano svincolato dalle forme tecnologiche. Ma è solo una breve parentesi. Presto la natura addomesticata dell’animale sociale si ripresenta e quando la fine della strana prigionia sembra essere vicina, il protagonista prende una decisione inaspettata che supera le logiche della vita umana per rispondere al richiamo del dio denaro.

PER LA PRIMA VOLTA A ROMA ARRIVA POTTED POTTER

Dopo lo straordinario successo registrato la scorsa stagione arriva per la prima volta a Roma, al Teatro Ciak (via Cassia, 692), Potted Potter: l’unica esperienza potteriana non autorizzata - Una parodia di Dan e Jeff. Un esperimento vittorioso, che vede condensati in 70 minuti di pura comicità i sette libri della saga di Harry Potter. Una grande occasione, da giovedì 21 a domenica 24 novembre, per ripercorrere in maniera frizzante, divertente, ma fedele alla realtà i luoghi, i personaggi e le avventure del maghetto più conosciuto al mondo. All’origine c’è lo humor inglese contaminato dalla tradizione italiana, da quel gusto per la comicità che sempre ci accompagna, per trasformare la tipica stand-up comedy londinese in un live show innovativo e perfettamente riuscito per il pubblico italiano. In scena, sotto la guida attenta del regista Simone Leonardi, sempre loro: Davide Nebbia e Mario Finulli, giovani e talentuose promesse del panorama italiano con alle spalle esperienze internazionali. Harry Potter, Ron, Hermione, Silente, Voldemort e tutti i personaggi che compongono la saga potteriana, prendono vita attraverso gli attori: due bad boys della comicità, capaci, con ritmo incalzante che non lascia respiro tra una risata e l’altra, di passare da un paradosso a un momento giocoso, da una parodia a una canzone. Uno spettacolo capace di coinvolgere, grazie alla poliedricità degli attori e ai testi mai banali, non solo coloro che già amano la saga potteriana, ma anche chi non si è mai avvicinato alle avventure di Hogwarts. Potted Potter, dopo anni di tutto esaurito e una candidatura agli Olivier Awards nella categoria Best Entertainment and Family, si conferma uno spettacolo di grande successo adatto a un vasto pubblico, così come la saga di Harry Potter che appassiona fan di tutte le età. Tutti possono godersi la comicità di Potted Potter: una comicità che terrà inchiodati alle sedie per 70 minuti di puro divertimento.

SALTA CHE TI PASSA AL TEATRO PETROLINI DI ROMA

È in scena al Teatro Petrolini di Roma (via Rubattino 5) “Salta che ti passa”, la divertente commedia di Dario Biancone diretta da Fabrizio Catarci. In scena lo stesso regista affiancato da Dario Biancone, Giulia Morgani, Nicole Mastroianni. Quattro anime la notte di Capodanno che non si conoscono ma che sembrano avere un tragico destino comune. Dal tetto di un palazzo vogliono mettere fine alla loro esistenza. Ma quell’ atto estremo non verrà portato a compimento perché creeranno un legame fra loro che li porterà sempre più lontani dalla determinazione iniziale. Un legame fatto di contrasti, di scontri ma anche di rivelazioni e di intimità imprevista. Personaggi presi in un momento cruciale della loro vita e che hanno l’occasione di un cambiamento proprio perché messi all’angolo dalla loro vita. Quattro personaggi che apparentemente non hanno nulla in comune : un anchorman caduto in disgrazia a causa dei suoi vizi ; uno scrittore insicuro con problemi relazionali; una ragazza aggressiva e sguaiata figlia di un ministro; una ragazzina incinta sedotta e abbandonata. Eppure condividono personalità molto più complesse di quanto non dica l’apparenza. Una libera interpretazione di un romanzo di Nick Hornby, rivisto in una chiave divertente con dinamiche esilaranti.(red . 15 nov)

 

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