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direttore Paolo Pagliaro

La Polonia proibisce
l’educazione sessuale

La Polonia proibisce <br>l’educazione sessuale

di Paolo Pagliaro

Come sappiamo l’Europa procede con velocità diverse anche sul tema dei diritti civili, oltre che su altre questioni cruciali come l’immigrazione. In Polonia, ad esempio, si sta discutendo una legge proposta dal partito di governo Diritto e Giustizia che prevede il carcere per maestre e professori che insegnano l’educazione sessuale a ragazzi non ancora maggiorenni. La legge è stata battezzata dai suoi promotori “Stop pedofilia”, e parte dal presupposto che l’educazione sessuale produca una “sessualizzazione forzata”, in contrasto con i valori tradizionali della morale e della famiglia. Ieri, il Parlamento europeo ha approvato una risoluzione che censura la legge polacca e invita gli Stati membri a introdurre nelle scuole un’educazione sessuale e affettiva completa e adeguata all’età degli alunni. Si profila dunque una nuova procedura d’infrazione contro il governo di Varsavia, che reagirà rivendicando la propria sovranità. Forse il problema è che nessuno dovrebbe sentirsi obbligato a far parte dell’Unione europea se non ne condivide i valori.
Dovrebbe invece essere nominata cittadina europea ad honorem la signora Huda Nasrallah, un’avvocata egiziana di religione copta, la cui vicenda è raccontata oggi dal Post. Da due anni la donna si batte nei tribunali perché l’eredità lasciata dai suoi genitori sia divisa in parti uguali tra i figli, a prescindere dal loro genere. Oggi infatti la legge egiziana - basata sui principi della sharia - impone che le donne ereditino metà di quanto ereditato dai figli maschi.
Ma l’avvocata Nasrallah non è islamica, bensì cristiana, ed è convinta che non si possano applicare le regole di una fede su persone di un’altra fede. Sono d’accordo con lei anche i fratelli. Sulla vicenda - che evidentemente interessa non solo l’Egitto - sta per pronunciarsi la Corte Costituzionale del Cairo.

(© 9Colonne - citare la fonte)