Agenzia Giornalistica
direttore Paolo Pagliaro

Lorenzo Cioce:
‘Hai mai corso
tra le nuvole?’

Libri
Ogni settimana uno scaffale diverso, ogni settimana sarà come entrare in una libreria virtuale per sfogliare un volume di cui si è sentito parlare o che incuriosisce. Lo "Speciale libri" illustra le novità delle principali case editrici nazionali e degli autori più amati, senza perdere di vista scrittori emergenti e realtà indipendenti. I generi spaziano dai saggi ai romanzi, dalle inchieste giornalistiche, alla storia e alle biografie.

Lorenzo Cioce: <br> ‘Hai mai corso <br>  tra le nuvole?’

In occasione di Più libri più liberi, Fiera Nazionale della Piccola e Media Editoria, Lorenzo Cioce presenta la sua raccolta di poesie “Hai mai corso tra le nuvole?”, vero e proprio caso letterario nel panorama della poesia contemporanea, giunto alla sua 4^ ristampa e presentato in ben 30 occasioni, in numerose città in Italia e due volte all’estero, in Svezia e in Slovenia, con un format interattivo e musicale ideato dall’autore. Un vero e proprio record per la poesia viva in Italia fuori dal mainstream degli youtubers. La raccolta è arricchita dalla sezione di testi tradotti in inglese e portoghese, “Squanderink”. Poesie dense che uniscono purezza di sentimenti a impegno sociale, ambientale e politico con la P maiuscola, critica costruttiva a speranza e visione. In una concretezza che non si sottrae al confronto con le contraddizioni e la sofferenza dell’essere umano. Presenta l'autore e divulgatore culturale Niccolò Carosi. L'accompagnamento musicale è affidato alla talentuosa cantautrice Mitumme.

L’AUTORE. Lorenzo Cioce poeta romano di 28 anni laureato in Storia moderna e contemporanea alla Sapienza con una tesi in storia economica sull’imprenditore Adriano Olivetti. Ha pubblicato la prima raccolta, Lo sprecainchiostro, a 20 anni con TerreSommerse di Niccolò Carosi e ha curato il libretto dei musical Lo sguardo oltre il fango e San Michele- L’Angelo dell’Apocalisse. (Red – 29 nov)

 

 

 

PIETRO CALOGERO RACCONTA “L’ITALIA DELLE STRAGI”

 

Pietro Calogero nel primo capitolo del libro “L’Italia delle stragi” (Donzelli Editore, 2019) curato da Angelo Ventrone scrive: “La stagione del terrorismo in Italia ebbe inizio con ventidue attentati dinamitardi commessi in varie località del Centro-nord fra il 15 aprile e il 12 dicembre 1969. (…) I risultati raggiunti dalle numerose inchieste permettono di rispondere a tre fondamentali questioni riguardanti: la responsabilità degli atti di terrorismo, la responsabilità degli apparati di sicurezza dello Stato, il fine della strategia e l’identità politica dei suoi artefici”. Calogero afferma che la ricerca giudiziaria sul piano storico porta ad affermare che i neofascisti furono gli autori delle strage di Piazza Fontana, che le indagini sulla cosiddetta pista nera furono ostacolate e gravemente danneggiate da ufficiali e funzionari degli apparati di sicurezza dello Stato e che il fine della strategia della tensione fu una speciale connotazione antirivoluzionaria, cioè di argine al cedimento a sinistra (scolpita nella formula “ritorno al centrismo”) del sistema politico-istituzionale e di riassetto in chiave moderata dell’esercizio del potere, non del sovvertimento. A cinquant’anni dal 12 dicembre 1969 la consapevolezza che oggi emerge è diversa dall’immagine che molti hanno di quel periodo: anni di depistaggio e assoluzioni non hanno impedito di individuare i responsabili; attorno alla strategia della tensione non vi furono “colpi di Stato da operetta” ma interventi seri e minacciosi per la democrazia; l’inizio di tutto non fu quel giorno di dicembre alla Banca nazionale dell’Agricoltura, ma molto prima. Fino al 2 agosto 1980 i morti per attentati dinamitardi saranno 135, i feriti 560, “etichettati” con luoghi, toponimi, mezzi di trasporto: Banca Nazionale del Lavoro di via San Basilio, Piazza Venezia, Altare della Patria, “Freccia del Sud”, Peteano, via Fatebenefratelli, piazza della Loggia, Espresso 1486 “Italicus”, Stazione di Bologna. Dopo mezzo secolo, brandello dopo brandello, menzogna dopo menzogna quel “profondo nero”, oggi, viene restituito alla memoria collettiva dal lavoro ininterrotto di magistrati e storici.

 

 

IL CALCIO D’OLTREMANICA VISTO DA NICOLA ROGGERO

Nicola Roggero racconta per la prima volta attraverso un libro – “Premier League”, Rizzoli - l'epopea del calcio d'oltremanica, dal lontano 1888 - quando il gentiluomo William McGregor diede origine al primo campionato inglese - per arrivare alla finale della Champions League 2019 in cui, sbaragliate le altre rivali del resto d'Europa, si sono fronteggiate Liverpool e Tottenham. È una cavalcata entusiasmante che passa dalle prodezze di Dixie Dean, che negli anni Venti segnò 349 gol solo con la maglia dell'Everton, alla tragedia del Manchester United nel '58 (una Superga inglese), dal dominio pluridecennale in patria e in Europa del Liverpool alla parentesi oscura degli hooligans. Il tutto per approdare alla fase attuale con il passaggio alla Premier League nel 1992, gli anni di fatica e gloria di Alex Ferguson, e la carrellata dei massimi interpreti (anche italiani) del football contemporaneo.

 

 

FLORES E FRANZINELLI RACCONTANO LA RESISTENZA

 

La Resistenza in montagna e quella in pianura. La guerriglia nelle città. Il sostegno della popolazione e il rapporto con la ‘zona grigia’. La collaborazione con gli Alleati e la guerra civile con gli italiani in camicia nera. A 75 anni dalla Liberazione, finalmente una ricostruzione con l’ambizione di proporre uno sguardo complessivo su fatti, momenti e protagonisti che hanno cambiato per sempre il nostro Paese. Marcello Flores e Mimmo Franzinelli  raccontano la “Storia della Resistenza” (Laterza). I due anni che vanno dall’8 settembre 1943 al 25 aprile 1945 rappresentano un momento cruciale della storia d’Italia. Sono gli anni della guerra mondiale, con le truppe straniere che occupano la penisola. Sono gli anni della guerra civile, con lo scontro tra italiani di diverso orientamento. Sono gli anni della guerra di liberazione, in cui si combatte contro il nazifascismo per far nascere un paese democratico e libero. È il ‘tempo delle scelte’ per una società italiana schiacciata sotto il tallone nazista e fascista. Una nazione divisa politicamente, militarmente e moralmente all’interno di un’Europa in fiamme. Per fare i conti con la storia della Resistenza italiana, il libro ripercorre le varie fasi delle diverse Resistenze: dalle specificità della guerriglia urbana all’attestamento nelle regioni di montagna. Affianca alla lotta armata le varie forme di supporto fornito ai ‘banditi’ dalle popolazioni e la conflittualità interpartigiana, si addentra nella cosiddetta ‘zona grigia’, evidenzia la peculiarità delle deportazioni politiche e razziali. Una ricostruzione nuova, originale, vivida, in cui lo sguardo d’insieme si alterna costantemente con l’attenzione a vicende personali e collettive poco conosciute o inedite. Un libro necessario oggi, quando il venir meno degli ultimi testimoni diretti di queste vicende lascia sempre più spazio a un uso politico della Resistenza che deforma e rimuove i fatti, le fonti e la storia. Flores ha insegnato Storia contemporanea e Storia comparata nell’Università di Siena, dove ha diretto il Master in Human Rights and Genocide Studies, e nell’Università di Trieste. Tra i suoi ultimi libri La forza del mito. La rivoluzione russa e il miraggio del socialismo (Feltrinelli 2017) e 1968. Un anno spartiacque (con G. Gozzini, il Mulino 2018). Franzinelli, studioso del fascismo e dell’Italia repubblicana, è membro della Fondazione “Ernesto Rossi e Gaetano Salvemini” di Firenze. Tra i suoi libri: I tentacoli dell’Ovra (Bollati Boringhieri 1999); Disertori (Mondadori 2016); Fascismo anno zero (Mondadori 2019).

 

 

 

EXITUS, ROMANZO DI SALVATORE ENRICO ANSELMI

Venerdì 6 dicembre 2019 alle 17, presso la sede della casa editrice GBEditoriA a Roma, verrà presentato il nuovo romanzo di Salvatore Enrico Anselmi, “Exitus”. L’evento è organizzato nell’ambito delle iniziative a cura dell’Associazione RinascimentiAmo: un Futuro per il Passato. Interverranno Francesca Ceci (archeologa, Musei Capitolini di Roma) e Daniela Gallavotti Cavallero, (storica dell'arte, Istituto Nazionale di Studi Romani). Saranno presenti l’autore e l’editore. In Exitus la repentina svolta degli eventi, la via d’uscita, la virata che segna la vicenda dei protagonisti, costringe il lettore a seguire il tenace filo di continuità, ora sotteso, ora macroscopico e dirompente. I capitoli – La stagione agra, Bovary, Sebastien prima di Valmont – costituiscono una trilogia, raccontano tre storie autonome, tuttavia strettamente connesse le une alle altre dalla struttura di riferimento e dall’articolata architettura di sostegno. Questa si avvale di continui rimandi, di corrispondenze, di richiami. La narrazione diretta e contemporanea, secondo la contemporaneità cronologica del racconto, si mescola e si fonde con la narrazione indiretta, interna ed evocata quasi come se Exitus fosse un romanzo costruito come una storia di storie. La svolta felice o drammatica, la rinuncia alla vita, l’innamoramento, il rovello della creazione artistica, il voler conoscere se stessi e dare alla propria esistenza un assetto definitivo, dopo lungo vagabondare, sono alcuni dei temi centrali. Il ritmo serrato e, allo stesso tempo che rispecchia un atteggiamento introspettivo, attraversa un ampio lasso di tempo, dal Settecento, periodo nel quale si svolge il terzo e conclusivo capitolo, fino all’inizio del XXI secolo. La scansione diacronica, pertanto, è frazionata e volutamente discontinua. Lo stile persegue in forma costante l’intento della bella scrittura; è duttile, versatile, coniugato con l’intento di rispondere al contesto di civiltà al quale si riferisce. La svolta si compie attraverso virate repentine e inattese che coinvolgono il protagonisti. Salvatore Enrico Anselmi è storico e critico d’arte, autore di monografie dedicate alla storia della pittura italiana in età moderna, alle committenze nobiliari, in particolar modo dei Farnese, alla diffusione del linguaggio gesuita e pozziano in Tuscia, alle vicende di committenza giubilare in età rinascimentale a Viterbo. Suoi contributi sono apparsi in atti di convegno e riviste specialistiche (“Bollettino d’Arte”, “Storia dell’arte”, “Rivista dell’Istituto Nazionale di Archeologia e Storia dell’arte”, “Studi Romani”). Alle attività di docenza e ricerca affianca la scrittura, con particolare dedizione per la narrativa d’introspezione. Alcuni dei suoi racconti e testi poetici sono pubblicati in “Rapsodia. A magazine of art and literature”, e “Critica Impura. Letteratura. Filosofia, arte e critica globale”. Cura inoltre la rubrica Marginalia - cascami d’arte e letteratura per “Yawp: giornale di letterature e filosofie”. Pubblica racconti e poesie sul suo sito: enricoanselmivt.wixsite.com/mysite.

 

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