“I versi di un cantautore italiano, Fabrizio de André, raccontano di quartieri malfamati dove ‘il sole del buon Dio non dà i suoi raggi’ perché troppo impegnato a ‘scaldar la gente di altri paraggi’. Ecco, questo libro ci fa invece vedere come – attraverso il dono della testimonianza – non ci sia zona, per quanto oscura, dove un raggio del buon Dio non arrivi a riscaldare qualche cuore e illuminare esistenze altrimenti invisibili”. A citare De Andrè e la sua canzone “La Città vecchia” è niente di meno che Papa Francesco, nella prefazione all’e-book “Quarantena Cuarantena” di Alver Metalli (Edizioni San Paolo), diario della “peste” in una bidonville argentina, ovvero il racconto di come è stata vissuta la pandemia a “La Carcova”, una grande baraccopoli alla periferia di Buenos Aires. “Ci farà bene leggere questo diario, che racconta giorno dopo giorno la ‘Cuarentena’ vissuta in una delle villas miseria, le baraccopoli dove opera un gruppo di sacerdoti a cui voglio tanto bene. Sono mossi da una fede genuina in Gesù Cristo e da un grande amore per questa povera gente che vive in casupole e baracche ai margini della società – scrive il pontefice nella prefazione - Il Diario non racconta solo le storie drammatiche di tante donne e uomini della villa, fra droga, violenza e miseria. Ci fa vedere anche l’umanità bella di tanta gente che, attorno alla parrocchia, si prodiga tutti i giorni per aiutare chi è più bisognoso di aiuto. . . La cucina popolare – racconta il libro - non è l’unica opera di carità che praticano nelle villas. C’è un ricovero per gli alcolizzati e un Hogar de Cristo per chi è caduto nelle grinfie della droga. Poi ci sono i ‘vecchietti’, che si cerca di proteggere da un virus crudele che, ovunque nel mondo, ha fatto strage proprio delle persone più anziane e fragili. . . Proprio al sostentamento di questa casa per gli anziani – aggiunge Francesco -l’autore dell’ebook ha deciso di destinare gli introiti della pubblicazione. Un motivo in più per leggere e diffondere questo Diario che ci mostra il volto avvincente e concreto di una ‘Chiesa povera e per i poveri’”. Alver Metalli ha esordito come giornalista a Roma nel 1978: seguiva l’America Latina per il settimanale Il Sabato. Fino al 1987 ha viaggiato tra Nicaragua, Salvador, Messico, Argentina, Brasile, Uruguay, Paraguay e Cile. Nel 1987 si è stabilito in Argentina e nel 1999 a Città del Messico, con un contratto Rai rinnovato per diciassette anni consecutivi. Dal 2002 nuovo trasferimento, a Montevideo, dove è rimasto fino al 2007, per poi tornare in Argentina, dove tuttora vive, in una baraccopoli alla periferia di Buenos Aires. Dal 2013 la collaborazione al portale “Vatican insider” e la direzione per cinque anni del sito d’informazione “Tierras de América”. Ha scritto saggi sull’America Latina (“Cronache centroamericane”, “L’America latina del secolo XXI”, “Il papa e il filosofo”), libri per ragazzi (“Lupo siberiano”, “La vecchia ferrovia inglese”, “Las dos Adelias”), e i romanzi “L’eredità di Madama”, “Gli dei inutili”, “Il giorno del giudizio”, “Isidora”. Ha pubblicato inoltre la raccolta di racconti “L’uomo dell’acqua” e il libro “Non aver paura di perdonare. Il ‘confessore del Papa’ si racconta”, con Andrea Tornielli. (Roc – 22 mag)
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