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direttore Paolo Pagliaro

COVID, GOVERNO INDAGATO
CONTE: AGITO IN COSCIENZA

Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte e i ministri Alfonso Bonafede, Luigi Di Maio, Roberto Gualtieri, Lorenzo Guerini, Luciana Lamorgese e Roberto Speranza hanno ricevuto un avviso di garanzia da parte della Procura di Roma, che ha aperto un fascicolo di inchiesta che origina da varie denunce da parte di soggetti terzi provenienti da varie parti d’Italia: i reati ipotizzati, seguito degli esposti presentati da chi riteneva le misure del governo nella lotta alla pandemia troppo restrittive, sono epidemia colposa, omicidio colposo, abuso d’ufficio, attentato contro la costituzione dello Stato e attentati contro i diritti politici dei cittadini. Da Palazzo Chigi fanno comunque sapere che la presentazione dell’avviso di garanzia “è un atto dovuto” e che è stata accompagnata da una relazione nella quale l’Ufficio della Procura ‘ritiene le notizie di testo infondate e dunque da archiviare’. In un lungo post su Facebook, il premier Giuseppe Conte conferma che “nei mesi scorsi alcuni cittadini, avvocati, finanche un’associazione dei consumatori hanno dichiarato pubblicamente di avere presentato denunce nei miei confronti e del Governo per la gestione della pandemia. Le accuse sono state le più varie. Alcuni ci hanno accusato di avere adottato misure restrittive, altri ci hanno accusato di non aver adottato misure sufficienti o di averle adottate troppo tardi”. Conte assicura che in ogni caso “abbiamo lavorato sempre allo stesso modo: ci siamo affiancati scienziati ed esperti per disporre costantemente di una base scientifica di valutazione dei dati epidemiologici e abbiamo sempre ispirato la nostra azione ai principi di precauzione e trasparenza e ai criteri di adeguatezza e proporzionalità. Ci siamo sempre assunti la responsabilità, in primis “politica”, delle decisioni adottate. Decisioni molto impegnative, a volte sofferte, assunte senza disporre di un manuale, di linee guida, di protocolli di azione. Abbiamo sempre agito in scienza e coscienza, senza la pretesa di essere infallibili ma nella consapevolezza di dover sbagliare il meno possibile per preservare al meglio gli interessi della intera comunità nazionale”.

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