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direttore Paolo Pagliaro

Il Rim Junior racconta l’emigrazione italiana: ecco come vincere gli stereotipi

Un “fratello minore” del Rapporto Italiani nel mondo della Fondazione Migrantes, che ogni anno - da 15 anni - fotografa come cambia la mobilità italiana nel mondo: è il RIM Junior, fresco di stampa, che si pone l’obiettivo di coinvolgere il lettore di ogni età nel racconto delle nostre migrazioni. Quest’anno con un focus particolare: la storia dei pregiudizi e delle discriminazioni di cui sono stati vittime i nostri connazionali. Carcamanos, dagos, mozzarella nigger e Spaghettifresser: sono solo alcuni dei nomignoli che furono affibbiati agli italiani emigrati all’estero. Si riteneva fossero disonesti e li si accusava di calcare volentieri la mano quando vendevano frutta e verdura. Con il passare del tempo, e grazie al duro lavoro e agli innumerevoli sacrifici degli italiani, la maggior parte di questi pregiudizi sono stati superati e spesso addirittura ribaltati in modo positivo. Gli spaghetti insieme alla pizza sono diventati uno dei cibi più amati a livello mondiale e la passionalità del temperamento degli italiani si è trasformata in quell’ingrediente magico, indispensabile per il tanto apprezzato Italian style. Con notizie e molte storie, il RIM Junior ricorda le “cattiverie e l’odio che furono rivolti a noi italiani, ai nostri avi partiti nel secolo scorso, per il semplice fatto di essere immigrati in terra straniera”, spiega Don Gianni De Robertis, direttore generale della Fondazione Migrantes, durante la presentazione nell’ambito del Festival della Migrazione.

Il RIM Junior “è concepito come una sorta di viaggio - spiega Delfina Licata della Fondazione Migrantes -. Il segreto sta nel fatto che il viaggio è compiuto prima da noi che lavoriamo al testo da 3 paesi diversi (la sottoscritta da Roma, Daniela Maniscalco da Lussemburgo e Mirko Notarangelo da New York) abbattendo tutti i possibili limiti e trasformandoli in punti di forza. La transnazionalità è uno dei punti di forza di questo progetto ma ci insegna che la distanza non è un limite ma un arricchimento di punti di vista, di sensibilità, di conoscenze rispetto ai diversi temi e per la mobilità umana e italiana in particolare questo è imprescindibile”. Il RIM junior 2020 offre ai giovani, ma non solo, gli strumenti per capire cosa sono gli stereotipi e i pregiudizi e imparare a vedere la realtà da prospettive diverse, tenendo sempre a mente che “la mappa non è il territorio”, come amava ripetere il fondatore della semantica generale, il polacco Alfred Korzybski. “Non sono certo che i librai facciano bene a collocare questo RIM Junior sugli scaffali della letteratura o della divulgazione per ragazzi. In realtà non è solo un libro per ragazzi. Un po’ come non lo erano le filastrocche e le storie di Gianni Rodari, di cui abbiamo da poco ricordato i 100 anni dalla nascita, che scriveva per i bambini ma in realtà scriveva a tutti - sottolinea il giornalista Paolo Pagliaro -. Anche questo viaggio tra le parole che hanno accompagnato le nostre migrazioni è il racconto di un’emergenza che riguarda tutti, giovani e non, ed è scritto per arricchire chiunque lo legga. L’emergenza di cui si parla è quella delle parole, della loro qualità, del loro uso e abuso”. I testi sono di Daniela Maniscalco e le illustrazioni di Carmela D’Errico, sotto la direzione artistica di Mirko Notarangelo dell’Associazione MamApulia, con il coordinamento scientifico di Delfina Licata della Fondazione Migrantes. (Red - 27 nov)

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