PAOLO LUBRANO RACCONTA LA MAGIA DI SOPHIA LOREN
Una bambina un po’ spilungona, presa in giro a scuola, figlia di una famiglia umile, cresce a Pozzuoli, piccolo paese dei Campi Flegrei, provincia di Napoli, terra straordinaria di mare aperto e fertile, vulcani minacciosi, bellezza mediterranea selvaggia, meraviglie archeologiche. Siamo nella seconda metà degli anni Trenta del secolo scorso, Pozzuoli all’epoca è povera e degradata: qui Sophia Loren muove i primi passi, dall’infanzia alla scuola, dai concorsi di bellezza locali alla decisione di fare cinema. Un territorio che le regalerà i valori che la caratterizzeranno per sempre, una personalità vulcanica di saldi principi e idee chiare, caparbia e impetuosa, dal forte senso della famiglia e la tenace determinazione, tratti che le permetteranno di diventerà una leggenda nel mondo, l’attrice italiana più celebre e amata di tutti i tempi. “Portandomi dentro questa magia” è una biografia che ripercorre la storia di Sophia Loren dall’infanzia ai giorni nostri nelle librerie italiane dal Natale 2020 in omaggio ai 70 anni di carriera dell’attrice da Oscar. A sostegno degli aneddoti ricordati tra le pagine, il libro mostra straordinari documenti originali e inediti, pagelle scolastiche, fotografie autentiche e private, ritagli di giornali. L’autore Paolo Lubrano è produttore, event maker e ideatore del Premio Civitas di Pozzuoli, evento pluridecennale che premia personalità eccellenti che hanno fatto la differenza e che divengono così speciali ambasciatori dei Campi Flegrei, uno dei luoghi più magnetici e unici di tutta Italia.
IL LIBRO. “Il libro – spiega l’autore - è una emozionante immersione a ritroso nella quotidianità di Sophia Loren, “Lella” come la chiamavano da piccola. Una biografia che evoca i primissimi anni, partendo dalle origini, dalle amicizie che dureranno nel tempo, gli affetti familiari fondamentali, la delusione paterna, il rapporto con mamma Romilda che prima degli altri intuì in lei il talento e che volle che la figlia realizzasse il suo desiderio infranto di diventare una grande attrice. E poi il liceo e le compagne di banco, il lungomare “puteolano”, i posti che forgiarono il cuore e l’animo della Loren, quando il successo non era affatto dietro l’angolo e il grande schermo pareva una chimera lontana. È una storia attuale e universale che ha molto da insegnare a tutti, una ispirazione per chiunque abbia un sogno da realizzare e punti semplicemente su volontà e sacrificio, senza mai fermarsi di fronte alle difficoltà. E una occasione per conoscere – attraverso la biografia di Sophia Loren – uno dei territori italiani più affascinanti, Pozzuoli e i Campi Flegrei, i luoghi del cuore che favorirono la crescita umana e professionale dell’attrice”. Proprio come Sophia Loren, è originaria di Pozzuoli Ludovica Nasti, promessa del cinema italiano, Lila della serie “L’amica geniale”, tratta dal romanzo cult di Elena Ferrante, che qui firma una prefazione che è quasi un augurio di passaggio di testimone tra la mitica Sophia e la piccola attrice, due “puteolane” destinate alla fama. “Aprire questo libro – scrive Ludovica Nasti nel libro - per me è stato come volare con la fantasia in un mondo così sconosciuto e lontano, che ho solo immaginato dai racconti della mia mamma o da qualche scena in tv di vecchi film in bianco e nero, ma più che altro è stato come assistere alla proiezione della pellicola sulla vita di Sofia Loren, prima che fosse messa al mondo e prima che diventasse Sophia. Ho appreso tante cose, ho immaginato tanti più avvenimenti della storia di Pozzuoli in questo racconto emozionato di Paolo Lubrano che in vari noiosi testi di scuola: la paura della guerra, la miseria, la forza per sopravvivere, la volontà e la dignità. Ho realizzato che il bullismo è sempre esistito e che dietro uno “stecchino” preso in giro dai compagni di scuola si può nascondere un talento, un fenomeno, una donna di cui parlerà tutto il mondo per bravura ed eleganza. Ho capito che bisogna credere nei propri sogni e lottare perché si realizzino, ma ci dev’essere anche qualcuno che creda in te per aiutarti a volare in alto”. “Sophia – annota nella sua prefazione il critico cinematografico Valerio Caprara - partorita dai vulcanici bollori delle più antiche mitografie campane, continua a costituire uno degli antidoti più potenti alle ricorrenti invadenze della retorica locale e ad accreditarsi come la nostra attrice più nota a livello internazionale pienamente in grado di sostenere, oltre alle richieste degli sceneggiatori e i registi, l’inalterabile carico mitico-simbolico costituito dalla sua presenza”. “Portandomi dentro questa magia” (Cultura Nova Edizioni, pagine 216, euro 19) è arricchito dalle pillole di napoletanità dell’editore ed esperto di lingua napoletana Amedeo Colella che approfondisce il significato e i racconti che si celano dietro alcune frasi tipicamente napoletane, usate da Sophia Loren tra film e interviste.
“LA FELICITÀ È SCORRETTA”, ROMANZO COMICO DI GIAN MARCO MERLO
È uscito il 15 dicembre il primo libro del giornalista Gian Marco Merlo: “La felicità è scorretta”. Un libro divertente, intelligente e, a tratti, politicamente scorretto: in una parola irresistibile. Fine anni ’90. Due amici e un appuntamento fisso: ogni lunedì sera, alla stessa ora, nello stesso locale. Il tavolo “uno” diventa l’osservatorio della varia umanità di un quartiere di Roma. I clienti entrano ed escono, mangiano e bevono. Parlano, si conoscono. Va in scena il teatro dell’assurdo. Si consumano, litigi, amicizie e affinità. Tra quelle mura, che odorano di birra e nostalgia, si organizza perfino un matrimonio con un’ospite di eccezione, la conduttrice Marta Flavi – autrice della prefazione – ma soprattutto musa di uno degli scatenati protagonisti di questo romanzo comico. Una carrellata di personaggi in bilico tra la poetica romanità di Pasolini e il tragico mondo di Fantozzi. Il libro inaugura la collana Satyricon della casa editrice Daimon Edizioni. (Red)
SIMONE ZANI E “LA FESTA DI DON MARTELLO”
È disponibile in libreria e negli store digitali “La festa di Don Martello” il primo libro di Simone Zani pubblicato da BookSprint. Simone Zani, apprezzato lettore, osserva il mondo con lo sguardo di chi ama coglierne le sfumature, con l'animo artistico di chi vuole raccontare e raccontarsi. “Paese mio che stai sulla collina / Disteso come un vecchio addormentato / La noia e l'abbandono / Solo la tua malattia /Paese mio ti lascio io vado via”. Queste le parole di una delle canzoni più famose dei Ricchi e Poveri, che molti breganesi conoscono e a cui ogni tanto pensano. Ma non è più tempo di “Che sarà”, ma di “Se mi innamoro”, il brano con cui il gruppo ha vinto il Festival di Sanremo di quest'anno. È infatti il 1985 e a Bregano, paese in Provincia di Varese di 700 abitanti arrampicato su una scoscesa collina, sta per avvenire un cambiamento epocale. Don Libero, lo storico parroco, è prossimo alla pensione e al ritiro spirituale presso l'Eremo di Santa Caterina del Sasso. Per la sostituzione il Vescovo Manzo sceglie Don Marino, soprannominato Don Martello a causa di una sospetta propensione a certi rapporti con donne sposate... “Con il primo lockdown – dichiara Simone Zani - ho deciso di riprendere una bozza di un progetto iniziato negli Stati Uniti nel 2015. Rileggendo gli appunti ho trovato diversi spunti interessanti che mi hanno implicitamente suggerito di proseguire. Ho abitato a Bregano per quasi 30 anni e mi è piaciuto raccontare la quotidianità che ho vissuto e che mi ha fatto soffrire. La Festa di Don Martello è un racconto di un vero e proprio spaccato di vita dove appaiono anche personaggi apparentemente strani. Un romanzo che permetterà a chi ha vissuto in realtà simili di riconoscersi e assaporare certe sensazioni nostalgiche, ma divertenti”. Simone Zani, il cui vero cognome è Zamignan, è nato a Varese il 15 marzo 1981. Da sempre nutre la passione per la scrittura, la musica e la poesia. È un apprezzato critico musicale e speaker radiofonico e attualmente è Caporedattore di All Music Italia e Direttore Artistico di Radio A8. Ha preso parte a numerose manifestazioni musicali e sportive. Tra queste il Festival di Sanremo, di cui ha seguito come inviato 21 edizioni, e l'Eurovision Song Contest in cui è presente in sala stampa e nelle varie arene europee dal 2014. Tra gli eventi sportivi che ha raccontato da segnalare la Coppa del Mondo di Sci alpino (tra cui le tappe di Wengen, Kitzbuhel, Crans Montana, Solden, Bormio e Madonna di Campiglio), il ciclismo su strada, la Formula Uno e il motomondiale. Negli anni ha partecipato a numerosi concorsi di poesia e ha vinto nel 2010 e nel 2014 due concorsi nazionali con le liriche “Lo Spazio Vuoto” e “Sinfonia tra le onde”. È tra i promotori dei Concorsi Letterari “Lo Spazio Vuoto” e “Uguali non è così” organizzati da GSZ Pro. Il 24 novembre 2020 pubblica “La festa di Don Martello” il suo primo libro.
UN VIAGGIO CHIAMATO PSICOTERAPIA
È disponibile in libreria e negli store digitali “Un viaggio chiamato psicoterapia”, il nuovo libro di Alessandra Parentela e Michela Longo, edito da CTL Editore Livorno. Questo libro è per tutti. Perché tutti dovrebbero interrogarsi su chi sono, per darsi l'opportunità di vivere l'unica vita che hanno nel miglior modo possibile. E il modo migliore lo si conquista soprattutto con la consapevolezza di sé. Per chi ha fatto un percorso di psicoterapia. Per chi sta pensando di intraprenderlo. E anche per chi vuole solo conoscere un po' di più della psicoterapia. Per chiunque consideri le relazioni umane pietra miliare della propria esistenza. Perché questo libro parla di psicoterapia, e di una relazione tanto difficile quanto profonda, di quelle che tutti dovrebbero provare, ma che forse non tutti hanno la fortuna di sperimentare nella propria vita. A scrivere sono due donne che si sono incontrate per caso. E a cui, ogni tanto, il caso fa iniziare delle storie che lasciano il segno. Una è una psicoterapeuta e l’altra una sua paziente. “Una psicoterapeuta illuminante e quasi geniale - dice la paziente - Una paziente tra le più difficili che abbia mai avuto, per testardaggine e indisponenza” sostiene la psicoterapeuta. “Questo libro trae la sua origine dalla relazione profonda ed unica tra terapeuta e paziente. L'idea del libro nasce in modo molto naturale perché rappresenta l'unione perfetta di due intenti complementari: da una parte l'obiettivo di Alessandra di scrivere un libro innovativo sulla psicoterapia, dall'altra il tentativo di una paziente tra le più difficili che lei abbia avuto di comprendere a fondo il percorso psicoterapeutico attraverso la scrittura di dettagliati resoconti di ogni seduta. E un giorno ci siamo dette che avevamo tutti gli ingredienti per poter scrivere un libro insieme. - commentano le autrici - Il nostro obiettivo è di voler accostare le persone alla psicoterapia, addentrandole in un vero percorso in cui potersi immedesimare, sminuendo quell’alone di vergogna e mistero che ancora c’è dietro al bisogno di rivolgersi allo psicoterapeuta. Chi va dallo psicoterapeuta ha problemi come li hanno tutti. La differenza con chi non ci va è che chi inizia un percorso terapeutico si mette realmente in gioco e vuole iniziare a risolverli. È un libro che parla di esistenza e si interroga sul senso della vita. Il messaggio più forte che vuole dare è come sia nelle relazioni umane che si trova la risoluzione di qualsiasi conflitto, perché è nella condivisione che si trova la felicità”. “Un viaggio chiamato psicoterapia” è vincitore del premio “Miglior Opera Prima” al Festival della Cultura di Catania Etnabook 2020. Alessandra Parentela è Psicologa Psicoterapeuta abilitata e iscritta all’Ordine degli Psicologi della Regione Veneto. Ha conseguito il Diploma in Psicoterapia Dinamica Breve presso il C.I.S.S.P.A.T. di Padova. Attualmente lavora presso il Centro Medico Magenta a Padova e si occupa di problematiche di coppia, disturbi d’ansia, attacchi di panico, depressione, disturbi alimentari, problematiche sessuali, fobie, ossessioni, ansia da super lavoro, difficoltà di relazioni, disturbi del sonno, problematiche dell’adolescente e dell’anziano. Iscritta al Tribunale di Padova come CTU e si occupa di Psicologia giuridica come CTU e CTP in relazione ad eventi post-traumatici quali mobbing, stress lavorativo, ed infortuni. Michela Longo - Laureata in Scienze della Natura all’Università di Pavia, dopo una breve esperienza come ricercatrice botanica in Trentino, si specializza in Gestione Ambientale frequentando un Master presso l’Università di Padova. Dal 2011 inizia la sua carriera come dipendente di una società di consulenza nell’ambito delle certificazioni di “sistemi di gestione”, principalmente ambientali, ma anche di qualità ed energia. Dal 2019, dopo aver costruito una solida rete di collaborazioni con altri professionisti del suo settore, lavora come libera professionista e presta la sua competenza in materia di gestione ambientale sia come consulente per le sue aziende clienti che come Auditor per conto di alcuni Enti di Certificazione.
“RAFFAELE VIVIANI, TEATRO”
Il 2020 segna una data importante per quanto riguarda l'opera di Raffaele Viviani, noto drammaturgo, compositore e poeta, scomparso nel 1950. Trascorsi 70 anni dalla morte dell'autore, cessa di esistere il copyright su quanto ha prodotto in vita. Diventano di dominio pubblico, dunque, le numerose commedie, poesie e canzoni e l’autobiografia dell'artista nato a Castellammare di Stabia nel 1888. I testi teatrali sono stati raccolti, con le musiche, per la prima volta nell'edizione in sei volumi “Raffaele Viviani, Teatro”, a cura di Guido Davico Bonino, Antonia Lezza, Pasquale Scialò, pubblicata dalla Guida Editori di Napoli. I primi cinque volumi erano usciti tra il 1987 e il 1991; il sesto, a cura di Antonia Lezza e Pasquale Scialò, con l'introduzione di Goffredo Fofi, venne stampato nel 1994. Libri preziosi ed introvabili, soprattutto dopo il fallimento della casa editrice, i cui contenuti sono assolutamente importanti anche per la presenza delle musiche che, occorre ricordarlo, non erano presenti nella precedente edizione, Trentaquattro commedie scelte dal teatro di Raffaele Viviani, Torino, ILTE, 1957. "La diffusione delle opere di Raffaele Viviani, autore ed attore di grande successo come testimoniano le cronache culturali di tutti i quotidiani dell'epoca, ebbe una flessione con la morte dell’autore, nel 1950. Viviani dal 1917 al 1947 scrisse ininterrottamente testi di straordinaria intensità, alcuni dei quali inediti prima della pubblicazione dei sei volumi di Raffaele Viviani, Teatro", precisa Antonia Lezza, che poté consultare il ricchissimo archivio privato dell’autore, custodito gelosamente per anni nella casa di Viviani al Corso Vittorio Emanuele a Napoli. Grazie a quei volumi pubblicati, le opere di Viviani tornarono ad essere oggetto di attenzione da parte di studiosi, registi, attori e critici. Poi, divenuti introvabili i libri per il fallimento della Guida Editori, Antonia Lezza ha continuato a tenere alta l'attenzione sull'autore stabiese, pubblicando numerosi contributi: la voce Viviani per l'Archivio degli Attori Italiani (Amati); saggi sulla fortuna di Viviani, sul rapporto lingua/dialetto, alcuni saggi su Eduardo e Viviani, su Viviani e Pirandello; occorre ricordare anche l’edizione completa delle Poesie con Introduzione e Note e la voce Viviani per Encyclopedia of Italian Literary Studies. Lezza, insieme a Scialò, ha scritto inoltre una utile monografia Viviani l'autore, l'interprete, il cantastorie urbano, Colonnese editore, 2000. Scialò ha scritto numerosi saggi e interventi inerenti alla musica. Ma è grazie alla digitalizzazione dell'opera omnia di Raffaele Viviani, ideata dalla Lezza e realizzata, presso i laboratori A.L.P.H.A.N.V.S. e Filosofia e linguaggi dell'immagine del Dipartimento di Beni Culturali (DISPAC) dell'Università degli Studi di Salerno, nell'ambito del progetto Cantieri Viviani, finanziato dalla Regione Campania e organizzato dalla Fondazione Campania dei Festival a fine 2019 che l'accesso a tutto il teatro di Viviani è oggi garantito a tutti gli studiosi, attori o appassionati di teatro. La digitalizzazione è stata realizzata dall’equipe presieduta dal professore Giovanni Di Domenico e coordinata dalla dottoressa Maria Senatore. Il progetto Cantieri Viviani - finanziato per il 2020 da SCABEC - ha previsto, inoltre, una serie di iniziative molto interessanti in remoto e una sinergia con il Museo di San Martino, dove è stata dedicata una stanza a Raffaele Viviani, dove sarà attiva una postazione per accedere alla digitalizzazione (www.elea.unisa.it). Ha affermato Antonia Lezza: "Si sta procedendo ad altre iniziative di sicuro interesse rispetto all’autore, che saranno concluse nel prossimo anno, tra cui la traduzione di testi, una nuova monografia… sarebbe interessante anche produrre degli audiolibri con attori professionisti. Occorre tenere alta l'attenzione per questo autore che ha già patito anni di ingiusto oblio e che va ancora sostenuto per essere divulgato come merita". (Red)
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