“Si prevede che entro settembre si saranno concluse tutte le fasi di approvvigionamento, distribuzione e somministrazione raggiungendo una immunità di gregge intorno al 70 per cento". Lo afferma Giorgio Palù, presidente dell'Agenzia italiana del farmaco, in una intervista a Il Foglio. Ed interrogato sul fatto che la Germania abbia acquistato 30 milioni di dosi fuori dall'accordo europeo e che e in occasione del Vaccine day si sia procurata 156mila dosi a fronte delle 9.750 messe a disposizione di ciascun paese europeo, commenta: “Il ministro Speranza si è assicurato oltre duecento milioni di dosi, vale a dire, considerando la dose di richiamo, un quantitativo sufficiente per cento milioni di italiani. E' chiaro che la Germania è un paese più ‘vocale’, si fa sentire di più, e poi vanta 90 milioni di abitanti. Non commenterei oltre”. Quindi sottolinea: "Mai nella storia della medicina un vaccino è stato realizzato in tempi così ristretti: si è accelerato senza nulla trascurare o concedere alla rigorosa osservanza di tutti i criteri per garantirne la sicurezza. Mai come questa volta il desiderio di vaccinarsi è grande, lo abbiamo visto con la domanda di vaccino antinfluenzale, perciò penso che raggiungeremo tranquillamente l'immunità di gregge”. Obbligo vaccinale per il pubblico impiego? “Lascerei la scelta ai giuristi ma vorrei ricordare due elementi: l'obbligo vaccinale esiste già per i bambini sulla base dei rischi accertati per la comunità di certe malattie e per tutelare la salute di persone ancora non autosufficienti per decidere se vaccinarsi o meno; in secondo luogo, in paesi come gli Stati Uniti non puoi lavorare in ospedale se non certifichi la vaccinazione. Immagino che, con un po' di buon senso, la questione si risolverà richiedendo la vaccinazione per chi svolge una professione sanitaria o di servizio pubblico, pena l'esclusione dall'attività”. Su quanto duri l'immunizzazione poi sottolinea: "La biologia del Sars-CoV-2 la conosciamo soltanto dallo scorso gennaio. Si presume che la risposta immunitaria durerà da nove a dodici mesi ma molte cose le impareremo sul campo". Poi spiega che sui farmaci monoclonali “l'Aifa è aperta ad avviare uno studio controllato, saranno un'arma importante se si confermeranno i dati di efficacia sinora pubblicati”. (30 DIC - red)
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