Stato giocatore, che scende in campo in prima persona, o stato allenatore, che si limita a dare le direttive e lascia giocare? Se ne parla al Festival dell’Economia di Trento, dedicato proprio al ritorno dello Sto, ma Andrea Montanino, chief economist di Cassa Depositi e Prestiti e presidente del Fondo Italiano d’Investimento, nel corso della conferenza ‘La mano pubblica e l’uscita dalla crisi’ introduce altre due categoria: quella, ormai passata, dello “Stato erogatore, il cui obiettivo era spendere dei soldi” e quello successivo, in cui “finiti i soldi pubblici, lo stato diventa promotore di iniziative che possano convogliare capitale sociale verso iniziative di esternalità positive. Il fondo italiano di investimenti si muove in questo maniera, cerca di accompagnate il privato verso investimenti di questo tipo”. Il discorso adesso è “capire se esiste un ruolo per lo stato per le grandi questioni strategiche. Il governo ha deciso di stanziare fino a 44 miliardi nel quadro di un temporary frame work, di fatto poi ne abbiamo stanziati solo 3, il che dal mio punto di vista è una buona cosa perché vuol dire che le imprese hanno sofferto meno del previsto”.
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