“Genova è stato il passaggio di un'epoca: finisce il secolo del movimento operaio, rimane l'elemento di continuità dell'idea della rivoluzione come obiettivo, però fuori dalla guida dei partiti. Da quel punto così alto si sono prodotte due enormi sconfitte della sinistra. Una fu quella bruciante della sinistra riformista, che lì si è persa: si è separata totalmente dai movimenti ed è stata sussunta nelle classi dirigenti nella globalizzazione, diventando forza governativista. L'altra fu quella della sinistra radicale, che aveva provato a immergersi nel movimento ma che non osò farlo del tutto”. Così Fausto Bertinottini, in una intervista a Il Domani, rievocando il G8 di Genova di 20 anni fa, a cui partecipò come segretario di Rifondazione Comunista. “Rifondazione comunista – ricorda - fu l'unico partito che sottoscrisse il manifesto di Porto Alegre tentammo di stare nel movimento, non facendo prevalere una logica di partito. Eppure a vent'anni di distanza sento di portare una responsabilità: noi perdemmo perché non osammo ciò che sembrava impossibile, cioè aderire all'idea che - parafrasando Eduard Bernstein- ‘il movimento è tutto’. Avremmo potuto tentare di sciogliere il partito nel movimento, per provare a far nascere una nuova soggettività critica, anticapitalistica ma post-novecentesca. Invece perdemmo l'occasione e anche tutto il resto”. “Fino a Genova – prosegue l’ex presidente della Camera -, lo scontro è tra i movimenti e la ristrutturazione capitalistica e ha un segno sociale, ecologico e di diritti. Invece, la sconfitta della politica dopo Genova produce un effetto devastante anche sul movimenta da quel momento in poi il conflitto non riguarda più i diritti ma diventa prevalentemente quello tra il basso e l'alto della società. È anche su questo terreno che nascono i populismi che oggi conosciamo”. Eppure alcune delle istanze di quel social forum stanno ritornando di attualità, per esempio quella ecologista… “Dissento. L'ecologismo di oggi non è parente di quello, si chiama solo allo stesso modo. L'ecologismo dei testi di Porto Alegre era fortemente anticapitalistico, quello di oggi è ristrutturazione industriale Allora si metteva in discussione il rapporto tra uomo e natura e tra produzione e consumo, oggi non c'è nulla di tutto questo. Per dirla con Chico Mendes: ‘L'ecologismo senza lotta di lasse è puro giardinaggio’”. (7 LUG – RED)
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