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direttore Paolo Pagliaro

PECHINO: STOP DOMANDE
SU ERRORE LABORATORIO

Pechino ha ribadito il suo netto no a ogni sospetto su una possibile origine “dolosa”, e della quale possa avere una qualche responsabilità, della pandemia da Covid-19. Il governo cinese ha così affermato ufficialmente che non parteciperà a una seconda fase dell'indagine dell'Organizzazione mondiale della sanità sulle origini dell’epidemia che finora ha provocato più di quattro milioni di morti, stigmatizzando il fatto che tra le ipotesi che l’Oms avrebbe voluto approfondire è stata inclusa la possibilità che il virus sia fuoriuscito dall’ormai famoso laboratorio di Wuhan.

CRITICHE ALL’OMS. Lo stop di Pechino è arrivato durante una conferenza stampa per bocca di Zeng Yixin, vice capo della Commissione sanitaria nazionale, che si è detto "sorpreso" nel vedere l’ipotesi della “fuga” del virus dal laboratorio elencata come obiettivo di ricerca nella seconda fase dell'indagine. “In alcuni aspetti – ha detto Yixin – il programma proposto dall'Oms non rispetta il buon senso ed è contro la scienza. È impossibile per noi accettare un piano del genere”. Zeng ha anche risposto alle affermazioni del Dipartimento di Stato degli Stati Uniti secondo cui diversi lavoratori dell'Istituto di virologia di Wuhan si sarebbero ammalati poco prima dei primi casi documentati di Covid-19, smentendo categoricamente la veridicità di tale affermazione. (r22 lug - deg)

 

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