Un operaio di 60 anni, un agricoltore di 73 e un 59enne impegnato in un cantiere della metropolitana. Sono le tre vittime registrate oggi, che si aggiungono al marittimo filippino di 54 anni, colpito mortalmente da un cavo d’acciaio, spezzatosi nel corso di una manovra di disormeggio di una petroliera nella darsena del porto di Livorno. Altri quattro nomi nella lista nera degli incidenti sul lavoro. A Pietrasanta, in provincia di Lucca, un operaio di una ditta per la lavorazione dei marmi è morto schiacciato da due lastre; in un’azienda agricola di Castiglion Fiorentino, nell’Aretino, un uomo è deceduto cadendo da un albero mentre ne stava potando i rami, da un’altezza di circa sei metri; il terzo incidente mortale odierno è invece avvenuto nel cantiere della metropolitana di Napoli, nel nuovo tratto fra Capodichino e il centro direzionale. Stando ai numeri, nei primi sette mesi dell’anno si registrano meno vittime (le denunce di infortunio con esito mortale entro il mese di luglio sono state 677, 39 in meno rispetto alle 716 registrate nei primi sette mesi del 2020, ovvero -5,4%) ma gli incidenti sono stati 312.762, quasi 24mila in più (+8,3%) rispetto ai 288.873 dei primi sette mesi del 2020. “Anche oggi altri incidenti mortali sul lavoro. Ancora tante vite spezzate e famiglie distrutte. Una vera piaga del nostro paese. Dietro ogni morte sul lavoro ci sono gravi responsabilità ed omissioni di tante aziende. Bisogna intervenire duramente con maggiori sanzioni e più controlli” scrive su twitter il segretario generale della Cisl, Luigi Sbarra, commentando gli incidenti mortali sul lavoro di oggi in varie regioni del Paese. Dal mondo politico, la presidente dei deputati di Italia Viva Maria Elena Boschi commenta: “In nemmeno 24 ore quattro persone hanno perso la vita sul posto di lavoro. Da inizio anno sono già 677 le denunce per infortuni mortali. Non è un dato degno del nostro Paese. Serve un aumento radicale dei controlli per la sicurezza nelle aziende”. (Roc – 8 set)
(© 9Colonne - citare la fonte)