Attraverso un linguaggio elegante, ma allo stesso tempo diretto e facilmente comprensibile, Dario Cassini si diverte ad analizzare le stravaganze e i paradossi legati all’attualità, alla politica, alla tecnologia, ai vizi dei giovani e ai tic del genere femminile, sempre in una chiave ironica e dissacrante. E il pubblico lo adora. Non a caso, il suo, è un talento fuori dal comune: nel 1989 partecipa al programma "Il principe azzurro" condotto da Raffaella Carrà. Diventerà, però, noto al grande pubblico partecipando a Le Iene, con Simona Ventura. Poi anche numerose apparizioni nel salotto del Maurizio Costanzo Show. Ha partecipato come comico a Zelig e a Colorado. Ma Dario Cassini è un artista poliedrico: è stato recentemente protagonista nel film di Pietro Castellitto “I Predatori”. Oltre a lavorare per il cinema, Dario insegna teatro e comicità all’Accademia56 di Ancona: il 2 ottobre prossimo, la stagione dell’Accademia verrà inaugurata in grande stile con la presenza di Paolo Migone, comico, autore e regista teatrale tra i più amati dal pubblico.
Dario, qualcuno ti ha definito “uno dei massimi esperti del rapporto tra uomo e donna”: come ti trovi in questo ruolo così importante?
“Ringrazio per questa investitura così prestigiosa. E mi sacrifico volentieri, perché essere definito il massimo esperto in un argomento così spinoso, non è mica un ruolo facile. Ma voglio essere umile: io, dopotutto, sono solo un teorico di questi argomenti. La pratica è ben altra cosa. Le donne sono un universo straordinario. Io le vedo un po’ come un’opera d’arte: ma non devi dare per scontato che le capirai fino in fondo. Ecco perché ho scritto un “Dizionario donna italiano-italiano donna”: sempre sdrammatizzando, però, perché solo così si esorcizzano tutte le problematiche sentimentali, psicanalitiche e di coppia”.
Un comico ha successo anche per il suo stile. I tuoi racconti fanno sorridere in modo leggero, senza mai sfiorare la superficialità. È questo uno dei segreti del tuo successo?
“Certo, è anche questo. Ma indubbiamente c’è dell’altro: c’è un rinnovarsi, uno sperimentare sempre nuove forme di comicità. E poi, occorre sempre utilizzare una certa arguzia per arrivare alla battuta, per far ridere la gente. Questa tendenza a ricercare sempre nuovi orizzonti nella mia comicità la devo al mio essermi formato professionalmente con fatica e sacrificio, sempre nella consapevolezza che fosse necessario migliorarsi. Dopotutto, sono stato fortunato: ho lavorato accanto a maestri come Monicelli, Magni, Brizzi. Mi hanno insegnato tanto”.
Sei stato anche tra i protagonisti del film ‘I Predatori’ di Pietro Castellitto, in un ruolo drammatico che si differenzia dal tuo animo comico. Ci racconti questa nuova esperienza?
“Ragazzi, non dovete dimenticarvi che io vengo dai drammoni del teatro, quelli veri. Ho una grande passione per lo studio. E quando sulla scena mi chiedono di “tirare fuori il cuore”, il sentimento, come accade nell’interpretazione di un ruolo drammatico, io mi sento di poter dare il meglio. E poi, è vera anche un’altra cosa”.
Che cosa?
“Che noi artisti comici abbiamo una marcia in più, quando dobbiamo interpretare ruoli drammatici. Il comico padroneggia il dramma come nessun altro, perché ha imparato cos’è la sofferenza, anche quella interiore. Ecco perché autentici geni della comicità, penso a Totò, a Fabrizi, o alla stessa Anna Magnani con la sua proverbiale ironia, hanno avuto un enorme successo anche nell’interpretare personaggi più complessi e drammatici”.
In questi giorni riapre “Diventare Comici – Scuola di Comicità”, la prima accademia di recitazione comica sotto la tua direzione artistica. Tanti insegnanti d’eccezione e primo ospite Paolo Migone: una bella responsabilità formare i comici del futuro.
“L’esperienza in accademia sarà il mio gioco faticoso. Ne sono entusiasta. Daremo l’opportunità a tutti gli aspiranti comici di studiare le discipline della comicità, con insegnanti qualificati e famosi. Dopo Migone, reggetevi forte, perché arriveranno Gioele Dix, Katia Follesa, Flavio Insinna, Paola Minaccioni e moltissimi altri”.
Esistono delle precise regole che l’attore comico deve rispettare? Esiste un vademecum da seguire per diventare un bravo comico?
“Spesso i giovani comici dicono: inventiamoci una cosa, siamo spontanei e il successo sarà sempre assicurato: ma non funziona proprio così. Io dico: prepariamoci, ripetiamo lo sketch tante volte, fino a quando non sarà perfetto, esilarante, con i tempi comici giusti. Allora sì, che sarà un trionfo”.
Cinema, teatro, insegnamento, televisione. Ma a che punto è la scrittura del tuo libro giallo?
“Non si parla d’altro, vero? Eh lo so, in fondo le aspettative sono tante (ride, ndr). I tempi si sono allungati: io non sono capace di scrivere quotidianamente ma, quando mi viene l’ispirazione, non mi fermo più. Sarà un bellissimo giallo, ambientato nella Riviera del Conero. Potrebbero esserci delle sorprese all’inizio della prossima estate. Quindi preparatevi ad affollare le librerie, mi raccomando”.
Dario arriva per te il gioco delle scelte: meglio una cenetta a base di pasta e fagioli della vecchia e costolette in salsa barbecue (i tuoi piatti preferiti), lo scudetto del Napoli, oppure un film in cui sei tu il protagonista?
“Allora, vediamo: farò un film da protagonista quando il Napoli vincerà lo scudetto e, per festeggiare, andrò a cena a gustarmi un buon piatto di pasta e fagioli e costolette in salsa barbecue. Va bene, come risposta?”.
Hai vinto, anche stavolta. Chiudiamo seriamente, si fa per dire: impegni futuri?
“La radio è una delle mie passioni. Mi manca, vorrei presto tornare a farla. Poi, a novembre, parteciperò ad una trasmissione televisiva della Rai condotta da Pino Insegno. Interpreterò, riadattandoli a modo mio, alcuni brani musicali famosi. Ve ne canterò delle belle!”.
(29 set - Bra) - (foto Fabrizio De Blasio, Makeup Gloria Sarra)
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