Non sono piaciute affatto a Giuseppe Conte, le nomine dell’amministratore delegato della Rai Fuortes, al punto che il Movimento 5 Stelle “da oggi non farà sentire più la sua voce nei canali del servizio pubblico ma altrove”. Il leader di M5S, parlando in Senato con i cronisti, spiega che “l’ad Fuortes ha scelto di sottrarsi a qualsiasi confronto nelle sedi istituzionali, ha rinviato dapprima l’incontro richiesto dai consiglieri della Rai, e poi ha rinviato la convocazione già programma davanti alla Commissione di Vigilanza Rai”. Quanto al merito delle scelte, prosegue, “aveva varie possibilità, ha scelto di continuare ad applicare la vecchia logica che prevede di tenere conto delle istanze delle varie forze politiche. Ha però scelto di escludere, tra tutte le forze dell’arco parlamentare, compresa la minoranza, solamente il Movimento 5 Stelle che è il partito di maggioranza relativa e rappresenta 11 milioni di elettori”.
Conte va anche oltre, al punto da chiedersi “che ruolo abbia giocato il governo in tutto questo. A noi piace parlare chiaro ai cittadini, le logiche che da tempo guidano il servizio pubblico non ci sono mai piaciute e non ci piacciono, si chiama lottizzazione politica”. “Anche noi – prosegue l’ex premier - ci siamo ritrovati prigionieri di questo sistema, che abbiamo denunciato più volte, ma non abbiamo i numeri sufficienti ancora adesso per modificarlo. Ci abbiamo provato, c’è un nostro ddl in Senato che mira a intervenire sulla governance della Rai per liberarla finalmente dalla politica. Fuortes però non libera la politica ma sceglie deliberatamente di esautorarne una parte, peraltro la più grande, eliminando qualsiasi parvenza di pluralismo. Siamo alla definitiva degenerazione del sistema”. Per questo il Movimento 5 Stelle non parteciperà più ai programmi del servizio pubblico “e vorrà dire che continueremo le nostre battaglie con più forza facendo appello diretto ai cittadini italiani”.
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