Agenzia Giornalistica
direttore Paolo Pagliaro

Alta velocità
non solo per pochi

Alta velocità <br> non solo per pochi

di Paolo Pagliaro

Ci sono due Italie nel rapporto 2022 di Pendolaria, la storica campagna di Legambiente dedicata ai servizi di trasporto e ai cittadini che li utilizzano. La prima Italia è quella dei tre milioni di persone che ogni giorno si spostano, quando ci riescono, sui treni regionali. La seconda è quella abitata dai 170 mila passeggeri quotidiani dell’efficientissima Alta velocità. Il Rapporto di quest’anno spiega come, utilizzando i fondi europei, la distanza tra queste due Italie potrà finalmente ridursi.
Il dossier si apre con un consuntivo della lunga stagione della pandemia, con i disagi dovuti al sovraffollamento, le migliaia di corse soppresse, l’incapacità di ridisegnare l’offerta adeguandola alle necessità di distanziamento e di riduzione dell’inquinamento. Va oltre ogni immaginazione ciò che hanno dovuto sopportare i passeggeri di tratte come la Roma-Ostia o le Circumvesuviane.
Lo scenario cambia radicalmente quando si passano in rassegna gli investimenti previsti dal Recovery Plan italiano. Sono 26 miliardi da spendere entro quattro anni. Ci sono, tra i tanti cantieri da aprire subito, quelli per i nuovi collegamenti ferroviari da Roma a Pescara, da Orte a Falconara, da Taranto a Battipaglia. Ci sono 4 miliardi e mezzo per l’ alta velocità al sud, ma anche 800 milioni per sostituire treni diesel con treni a emissioni zero, 700 milioni per migliorare le stazioni, 170 per aumentare la sicurezza nelle gallerie, 300 per sperimentare la trazione a idrogeno. Saranno estesi i sistemi di controllo della sicurezza e la quota di rete elettrificata in Italia passerà dal 69 al 78%. Altri miliardi andranno ai trasporti urbani con centinaia di chilometri di nuove metropolitane, tranvie, filobus. Pendolaria del prossimo anno ci dirà se agli annunci saranno seguiti i fatti.

(© 9Colonne - citare la fonte)