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Da 'Streghe Malvagie' a donne coraggiose, un Libro per nuovi diritti

Libri
Ogni settimana uno scaffale diverso, ogni settimana sarà come entrare in una libreria virtuale per sfogliare un volume di cui si è sentito parlare o che incuriosisce. Lo "Speciale libri" illustra le novità delle principali case editrici nazionali e degli autori più amati, senza perdere di vista scrittori emergenti e realtà indipendenti. I generi spaziano dai saggi ai romanzi, dalle inchieste giornalistiche, alla storia e alle biografie.

Da 'Streghe Malvagie' a donne coraggiose, un Libro per nuovi diritti

Venticinque storie, 25 donne marchigiane libere, raccontate da 10 autrici e 27 illustratrici, anche loro tutte marchigiane, riunite nel collettivo "Il Sabba della domenica". "Più diritti per le streghe malvagie: storie di donne marchigiane libere" di Giaconi editore, curato da Giuditta Giardini, è in libro che parla di donne del passato, reali e leggendarie, ma che spinge a riflessioni molto attuali sull'autodeterminazione della donna, al punto che il Senato, uno dei luoghi in cui i diritti citati dal titolo devono prendere attualizzarsi sotto forma di leggi, ha ospitato le sue autrici per raccontarne la genesi. "L'idea – spiega la curatrice, Giuditta Giardini - nasce durante il primo lockdown, nei nostri 'Sabba della domenica', degli incontri virtuali tra di noi, per riscattare le storie di tante donne della nostra terra che non state raccontate come si deve". Dalle figure mitologiche della Sibilla, della sirena Mití, e il fantasma di Azzurrina, a quelle reali come il Trio delle imprenditrici Vannelli, Virna Lisi, Maria Montessori, Anita Cerquetti: il libro racconta "le eroine che abbiamo molto amato, e che abbiamo scelte proprio per le loro caratteristiche di 'eresia', per il loro senso di libertà e per la loro voglia di sapere" spiega Claudia Cardena, una delle autrici. Autrici che non escludono un futuro lavoro che chiuda il cerchio e prenda in considerazione esempi attuali, viventi. "Non ne abbiamo ancora parlato, ma sarebbe molto bello portare avanti questa esperienza e scoprire anche molte donne e molti personaggi attuali, è qualcosa stiamo già affrontando nel nostro blog" immagina l'illustratrice Letizia Amati. Intanto, c'è da decostruire e ricostruire un nuovo modo di intendere i diritti delle donne nella società odierna: di questo è convinto il collettivo Il Sabba della domenica: "Non chiediamo nuovi diritti ma diritti che non siano plasmati su quelli degli uomini – sottolinea Giuditta Giardini - Una riscrittura dei diritti delle donne in un'orbita di specificità". Del resto Carla Lonzi, scrittrice e femminista "teorizzava un ritorno al contratto sociale per riconsiderare la donna come qualcosa di diverso". Di certo però, parlando di attualità, "serve più attenzione sui femminicidi e sul modo in cui i giornali parlano invertendo spesso il ruolo della vittime del carnefice, utilizzando un linguaggio sbagliato". Il problema, aggiunge Claudia Cardena, è certamente culturale "ma la cultura è il substrato delle consapevolezze e il riconoscimento degli interessi e dei diritti. In realtà c'è una cosa molto sottile che dovrebbe essere promossa, ed è la parità economica. Il potere si manifesta soprattutto con il potere economico e questo oggi penalizza le donne, nel pubblico tanto che nel privato. Questa è una battaglia che deve essere fatta".

HO BISOGNO DI ME’. STORIE DI INDIPENDENZA DALLE DROGHE

“Ho bisogno di me. Storie di indipendenza” (Compagnia della stampa Massetti e Rodella Editori) non è un romanzo ma la storia cruda di 32 storie di indipendenza di giovani nata da una serie di interviste realizzate dal giornalista Giuseppe Spatola agli ospiti della Comunità di recupero “Lautari” di Pozzolengo (Brescia). La storia delle storie di indipendenza, per un libro testimonianza con un testo potente, come le testimonianze che raccoglie. Esperienze di buio e di vuoto, di uomini, donne, ragazze e ragazzi che si sono trovati soli dinanzi a qualcosa più grande di loro. Che adesso non sono più soli ed hanno di nuovo in mano la propria vita, da riempire d’ora in avanti solo con il meglio. La Comunità Lautari compie quest'anno 30 anni: fondata nel 1990 da Giovanni Bonomelli, scomparso nel 2018, dal febbraio 2014 è portata avanti dal figlio Andrea che, giovanissimo, si è preso sulle spalle il futuro dei ragazzi accolti da tutta Italia. Andrea ha saputo trasmettere nuova linfa al sistema Lautari. Con la sua gestione la Comunità ha acquisito una prospettiva giovane e innovativa, uno sguardo sempre rivolto al futuro e all’eccellenza nell’ambito del Sociale. Nell’introduzione Jonella Ligresti, che per la prima volta ripercorre i suoi mesi bui passati in carcere prima dell'assoluzione completa, scrive che «la Comunità ti mette in mano le chiavi del tuo recupero. Ti insegna il metodo, ti accompagna e ti istruisce senza lasciarti solo». Nelle 32 interviste-verità il tratto comune di ognuno degli intervistati è il disagio famigliare e le amicizie sbagliate alla base della decisione di assumere droghe, la voglia di ritrovare se stesso, l’essere portati per mano giorno dopo giorno dalla Comunità. In tutti c’è la necessità di ritrovare, di riscoprire se stessi prima di tornare alla vita. Il libro presentato è in vendita in tutte le librerie, on line sul sito della Compagnia della Stampa e su Amazon.

ZAINO IN SPALLA E VIA: E’ IL VIAGGIO CHE TI CAMBIA LA VITA

Zaino in spalla, scarpe allacciate e sguardo all’orizzonte: un racconto di viaggio, un racconto di vita, un sogno da inseguire attraverso terre sconfinate. Jacopo Di Biase, classe 1988, è un autore esordiente, viaggiatore seriale e nomade digitale, e vive un’esistenza come quella di molti giovani, divisa tra lavoro, impegni e poco tempo per realizzare i propri sogni, ma quando pensa a quanto c’è da esplorare là fuori gli batte il cuore. A un certo punto del grigiore milanese non vuole più saperne: così, un giorno, dopo essere tornato dal suo primo viaggio zaino in spalla, decide di mollare tutto e partire con un biglietto di sola andata per il mondo, lasciandosi alle spalle una vita dal finale scontato. In questo libro racconta proprio la storia di quel primo grande viaggio, capitato un po’ per scelta e un po’ per caso, come accade per tutte le cose che ti cambiano la vita. Un percorso avventuroso – capace di unire persone, esperienze e territori – fino ai paesaggi sconfinati del Nord Europa, che ci farà innamorare della vita e del mondo attorno a noi. La storia di un viaggio di 4000 km, a piedi e con mezzi pubblici, fra terre spettacolari e incontaminate. Perdere una relazione stabile, un lavoro sicuro e una vita ordinata sono eventi che possono indurre grandi sofferenze. Ma spesso sono proprio i momenti difficili quelli che portano a interrogarsi e a capire che, forse, esiste qualcosa di più. La voglia di voltare pagina, di ricominciare, di provare qualcosa di nuovo porteranno Jacopo a partire per la prima grande avventura, quella che finirà per cambiargli la vita. Destinazione Knivskjellodden, nell’estremo nord del continente europeo, tra sentieri poco battuti e affollati mezzi pubblici, attraverso luoghi sorprendenti e città straordinarie, fino alle estreme terre boreali. “Il viaggio che ti cambia la vita” (Pagine: 240, euro 16,90, editore Vallardi) è un libro che è la storia di una carriera come tante, di un amore spezzato, ma soprattutto del primo vero viaggio, fatto di meraviglie e qualche imprevisto, di incontri inaspettati e infinite sorprese, alla ricerca non solo dell’avventura, ma soprattutto di se stessi. Perché cambiare vita forse è più facile di quello che sembra, ma il primo passo spetta sempre a noi.

IN LIBRERIA “LA SECONDA LEGGE DEI POP BRAND”

Benvenuti nell’era dei POP Brand, dove l’unica storia che conta davvero per una marca è quella che le persone sono disposte a raccontare spontaneamente. È nelle principali librerie italiane e in tutti gli store online “La seconda legge dei POP Brand”, nuovo manuale di branding edito da Fausto Lupetti Editore e firmato da Samanta Giuliani e Stefano Pagani, rispettivamente Executive Strategy Director e Chief Executive Officer di The Story Lab, la full-creative advertainment agency di dentsu italia. Attraverso 10 capitoli e 280 pagine, ricche di contenuti più teorici affiancati da esempi pratici e case study italiani e internazionali, gli autori accompagnano il lettore alla scoperta di come sta cambiando la relazione tra la marca e la sua audience in un mondo dove il contributo del pubblico esterno è il vero motore del successo e della popolarità di un brand. E se fino a ieri c’erano i “Love Brand”, rassicuranti, familiari, sempre uguali a se stessi, il cui obiettivo principale era la “relazione positiva” con i consumatori, il libro presenta una nuova tipologia di marca – i “Pop Brand” – chiamati ad essere attori protagonisti nella società in cui sono immersi, evolvendo la loro modalità di comunicazione, cogliendo e facendo propri quello che socialmente e culturalmente sta succedendo attorno a loro. Capaci di alimentare una “conversazione positiva” con la propria audience, i POP Brand sono riconoscibili attraverso quattro ingredienti principali - memorable, talkable, open e story-being – le cui principali caratteristiche sono ampiamente descritte nei capitoli centrali del libro. Per completare e ampliare il punto di vista degli autori, insieme all’autorevole prefazione di Alberto De Martini, tra i più noti pubblicitari italiani, il libro contiene una serie di interviste ad altrettanti ospiti provenienti da tutti i principali comparti più direttamente legati al tema dei POP brand: da quello delle aziende, alle agenzie media, all’editoria.

IL SENSO DELLA SETE: SE ANCHE L’ACQUA E’ QUOTATA IN BORSA

Il 22 marzo scorso sì è celebrato il 30° anniversario della Giornata mondiale dell’acqua, istituita dalle Nazioni Unite all’interno delle direttive previste dall’Agenda 21, risultato della conferenza di Rio. Fausta Speranza, autrice del libro dal titolo “Il senso della sete. L’acqua tra geopolitica, diritti, arte e spiritualità” ricorda che “secondo le stime del Water Grabbing Observatory, nel 2030 il 47 per cento della popolazione mondiale vivrà in zone a elevato stress idrico, che significa elevatissimo stress sociale. “L’oro blu” è in grado di scate­nare carestie e guerre e l’acqua potabile, in particolare, rappresenta il primo diritto da tutelare in tema di salute. L’Assemblea generale delle Nazioni Unite, il 28 luglio 2010, ha incluso l’accesso ai servizi igienico-sanitari e all’acqua potabile tra i diritti umani universali e fondamen­tali. Ma le risorse idriche non sono distribuite in modo equo e questo diritto è più “fluido” che mai. Intanto, è accaduto un fatto tanto poten­zialmente dirompente quanto impensabile: l’acqua quotata in Borsa. Fausta Speranza è giornalista inviato Esteri dei media vaticani: al Radiogiornale internazionale di Radio Vaticana dal 1992 e nel 2016 chiamata nella redazione esteri de L’Osservatore Romano quale prima donna a occuparsi di politica internazionale nel quotidiano della Santa Sede. Nel 2000 ha lavorato con Sergio Zavoli per la realizzazione di due programmi Rai TV, Diario di un cronista e Viaggio nella scuola. Ha collaborato con Limes, RadioRai (rubriche Pianeta Dimenticato e Inviato Speciale), Famiglia cristiana e – occasionalmente ma pubblicando in Prima pagina – con il Corriere della Sera e Il Riformista.

LA PANDEMIA RACCONTATA DALLE DONNE

Un libro di racconti al femminile di estrema attualità, che raccoglie diverse voci di donne: si chiama “Penelope alla peste. La pandemia raccontata dalle donne”, di Veronica Passeri. Edito da Castelvecchi, il libro sarà presentato al secondo piano del Centro, davanti alla libreria Feltrinelli dalla giornalista e scrittrice Alma Daddario. Quattordici storie di donne, dai 6 agli 86 anni, alle prese con il tempo difficile della pandemia, quattordici voci che, attraverso quarantene e ripartenze, cercano di costruire una nuova normalità, più inclusiva e con minori disparità, a cominciare da quella di genere. Quattordici donne protagoniste del quotidiano dell’emergenza e della ripartenza, con le loro vite e il loro sguardo sull’Italia ai tempi del Covid-19. Barbara, Federica, Nicole, Rosanna, Lucia, Cinzia sono solo alcune delle tante donne che con i loro racconti costituiscono l’essenza del libro e ci parlano di un’Italia che non si arrende, di una vita per la quale è importante esserci e resistere. Testimonianze dirette che l’autrice, conducendo la ricerca nel suo lavoro di giornalista, ha raccolto in tutta Italia. Donne diverse, di età, estrazione sociale e provenienza, ma tutte legate da un unico filo: madri, figlie, donne in prima fila, protagoniste senza essere eroine. “Le storie – afferma l’autrice Veronica Passeri - non sono solo storie di quarantena, di chiusura, di vita ferma, di paura ma anche di rinascita, di ricostruzione di una nuova normalità che possa interrogarci più a fondo e più proficuamente sulle disparità che ci portiamo dietro da decenni”. Il libro è impreziosito dalla prefazione dell’inviata RAI Giovanna Botteri.

(© 9Colonne - citare la fonte)