Berlino - Creare capi di abbigliamento dalle rimanenze delle lavorazioni del cotone, ma soprattutto attraverso il riuso di vecchi indumenti da cui recuperare le fibre utilizzando la tecnica dei cenciaioli protagonisti della tradizione tessile pratese. Da questa idea nasce Rifò, azienda attiva a Prato nel campo della moda sostenibile che oggi, nonostante sia presente in più di cento negozi multibrand in Italia e all’estero – da cui ricava circa il 20% del suo fatturato –, sta rivolgendo la sua attenzione verso nuovi mercati in particolare Germania, Svizzera, Austria, Belgio e Canada. Infatti le creazioni di Rifò già riscuotono un certo interesse nel Nord Europa e ultimamente sono arrivate richieste anche dalla Germania, dove la sensibilità per gli acquisti sostenibili è costante ormai da diversi anni. L’azienda per questo ha deciso di implementare nel sito web anche una sezione in tedesco oltre quelle già presenti italiano ed inglese proprio per incrementare le spedizioni on line verso nuovi mercati. Una spinta verso l’estero che viene anche dall’interesse mostrato dalla Levis che ha proposto all’azienda toscana una collaborazione per attivare dei corner dove raccogliere i jeans usati che l’azienda sta utilizzando per creare dal 2021 la prima una collezione di tute con un filato di denim rigenerato. (9colonne)
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