San Francisco, 14 nov – Cina e Yahoo! continua a essere un binomio tormentato, anche quando non si parla di censura via web. Il portale internet infatti continua a essere al centro anche della polemica che ha visto due giornalisti cinesi finire in manette per una presunta opera di “spionaggio” da parte del sito stesso. Oggi il caso è tornato sotto i riflettori per l’accordo raggiunto da Yahoo! con le famiglie dei due reporter Shi Tao e Wang Xiaoning, che l’avevano citato in giudizio, negli Stati Uniti, con l’accusa di aver fornito al governo cinese informazioni private, poi utilizzate dalle autorità di Pechino per incarcerare i due giornalisti. Secondo le accuse, la succursale di Yahoo! ad Hong Kong avrebbe fornito alle autorità cinesi numerose e-mail scritte dai due giornalisti, che contenevano informazioni ritenute da Pechino antigovernative. Yahoo! ha negato ogni responsabilità nella carcerazione dei due giornalisti, sostenendo di aver fornito il materiale in rispetto delle leggi vigenti in Cina. Il documento, firmato oggi dalle due parti e diffuso da una Corte Federale della California, prevede un “accordo privato” non reso noto e la copertura di tutte le spese legali da parte di Yahoo!, ma non ha messo a tacere le polemiche scatenate dall’accaduto. Il caso è stato oggetto di numerose interrogazioni al Congresso statunitense. Il democratico Tom Lantos, presidente del Comitato per le relazioni Esterne della Camera bassa USA, ha chiesto alle imprese che lavorano in Internet di “non rendersi complici di regimi non democratici” e lo scorso 6 novembre aveva avuto un colloquio formale con il rappresentante legale di Yahoo!, Michael Callahan, e uno dei padri del portale, Jerry Yang, nel corso del quale i due avevano chiesto perdono alle famiglie dei due giornalisti e forse maturato la decisione di risarcire i loro congiunti. Shi Tao e Wang Xiaoning si trovano attualmente in un carcere cinese con l’accusa di aver “permesso a stranieri di accedere a segreti di Stato”.
(Clr/Cog)
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