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Violenza donne nei conflitti, Spadoni: favorire presenza femminile in peacekeeping

Roma, 13 lug - "Il tema della violenza sulle donne nei conflitti è purtroppo attualissimo, conosciamo ad esempio la situazione terribile che le donne stanno affrontando in Ucraina. In questo momento particolare si parla soprattutto dei processi di peacekeeping e di come le donne possano essere coinvolte nei processi di risoluzione dei conflitti". Così a 9colonne la vicepresidente della Camera, Maria Edera Spadoni, a margine alla riunione, in corso a Montecitorio, della Commissione diritti delle donne dell’Assemblea parlamentare dell’Unione per il Mediterraneo, dedicata al tema “Il ruolo delle donne nei conflitti”. "Le donne possono avere un ruolo fondamentale, lo dice la Risoluzione Onu del 2000 in cui si metteva proprio al centro la donna" sottolinea la vicepresidente ricordando la risoluzione 1325 adottata dal Consiglio di sicurezza il 31 ottobre 2000. Secondo Spadoni, "le donne naturalmente non devono soltanto essere protette in caso di conflitto, ma possono anche essere attrici importanti nella soluzione stessa dei conflitti". "Il Parlamento italiano – assicura - c'è per qualsiasi tipo di risoluzione venga approvata in tal senso ed è estremamente importante che le donne abbiano questo ruolo chiave, anche in situazioni complicate come quelle di una guerra". Un maggiore coinvolgimento delle donne nella mediazione e nel dialogo può favorire la promozione di logiche diverse nei rapporti internazionali? "Assolutamente sì - sostiene la deputata M5S - così come può anche favorire una maggiore comprensione del conflitto stesso: è chiaro che nel momento in cui nei processi di mediazione manca la parte femminile, può anche essere complicato riuscire a comprendere nel profondo quali siano le motivazioni dei conflitti, e in questo senso le donne possono davvero essere protagoniste in questi processi".

(© 9Colonne - citare la fonte)