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CASSESE: RIFLETTIAMO
SUL PRESIDENZIALISMO

CASSESE: RIFLETTIAMO <BR> SUL PRESIDENZIALISMO

In questi giorni si sta parlando di una riforma della Carta costituzionale in senso presidenzialista: può essere la risposta a una stabilità sempre più latente nel governo del Paese, come si è visto negli ultimi anni? A rispondere a questa domanda su “la Repubblica” è il giurista Sabino Cassese: “Le imminenti elezioni di settembre comportano un forte rimescolamento. Fratelli d’Italia quadruplica la sua rappresentanza parlamentare. L’opposto succede al Movimento 5 Stelle. Forza Italia si dimezza. Si afferma una terza forza, quella di Calenda. In più c’è l’imprevedibilità dei risultati: il 40% dell’elettorato o si asterrà dal voto o non sa per chi votare. Infine, la legge elettorale costringe a matrimoni, come le cronache ci confermano, di pura convenienza: spinge le forze politiche ad allearsi per vincere le elezioni, senza tuttavia garantire che possano governare insieme”. Quindi: “Introdurre una delle tante forme di presidenzialismo in Italia, tra cui quella semipresidenziale di tipo francese, può essere utile per dare una durata al vertice dell’esecutivo. Bisogna anche considerare che in Italia il presidenzialismo è visto con preoccupazione per il timore del tiranno, rafforzato dall’affacciarsi di nuove autocrazie, come quella ungherese, quella turca, e in parte quella polacca. Il fatto che queste siano sottoposte al giudizio delle autorità europee e delle loro corti fa ben sperare”. E sul rischio di un presidente che smette di essere “super partes”, Cassese afferma: “Senza dubbio l’elezione diretta di un presidente della Repubblica comporterebbe un suo ruolo diverso da quello attuale. Non a caso durante i lavori preparatori dell’Assemblea costituente fu attentamente considerata l’ipotesi di un presidente della Repubblica organo collegiale”. (8 AGO - RED)

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