Elezioni, De Natale (CDX): Garantire diritti agli italiani in Sud America

Elezioni, De Natale (CDX): Garantire diritti agli italiani in Sud America

“Sono nata a Roma il 1 giugno 1980, ho vissuto tra Roma, l’Argentina e Porto Rotondo (dove sono residente). Mi sono diplomata a Roma al Liceo Scientifico Farnesina nel 1999 e, sempre a Roma, ho iniziato a lavorare nel settore cinematografico, esperienze che mi hanno poi portato in Argentina dove ho lavorato come costumista e, in seguito, assistente di produzione. L’ambito cinematografico ha poi lasciato il posto a quello imprenditoriale. Amministro una società di gestione che opera nel campo immobiliare e nella ristorazione puntando a sviluppare progetti innovativi e in linea con i principi ecosostenibili e di impegno sociale che da sempre porto avanti”. Così si racconta a 9colonne Francesca de Natale, candidata del centrodestra alla Camera dei Deputati nella circoscrizione del Sud America. Spiega di aver fondato, per questi motivi, Nox Oceani “un’Associazione Sportiva che ha come finalità quella di trasmettere il rispetto della natura attraverso lo sport della vela e abbattere gli svantaggi derivati dall’insularità sostenendo atleti meritevoli e le loro famiglie per poter competere negli specchi d’acqua nazionali e internazionali. Con Nox Oceani stiamo costruendo l’Optimist ecologico, la barca a vela per bambini più diffusa al mondo. La mia militanza politica è stata questo: impegno sociale”. L’impegno politico, però, è arrivato dopo: “non ho mai frequentato partiti da giovanissima, associazioni sì, ma ho sempre creduto che la politica si potesse fare tutti i giorni e non solo nei palazzi. Da adulta ho improntato il mio lavoro imprenditoriale ad un concreto impegno sociale. Il concetto di economia inclusiva è stata la mia stella polare. Le mie idee mi hanno condotta ad amministrare le mie aziende verso prodotti e soluzioni di economia circolare e rigenerativa. Ecosostenibilità, parità di genere, impegno sociale sono le parole chiave che visualizzo con chiarezza quando porto avanti un progetto”.

Com’è maturata la decisione di candidarsi con il centrodestra alle prossime elezioni?

“Sono tornata in Sud America di recente e lì ho capito che dovevo fare qualcosa di più. Non bastava più il mio impegno civico. In questi anni di pendolare tra Italia e il Sud America mi sono resa conto di quanto la comunità di italiani che vi risiede sia un valore che, come nazione, non possiamo perdere, e così ho scelto di impegnarmi per far crescere quella comunità e garantirgli diritti e attenzione. In tanti non parlano adeguatamente l’italiano e una rappresentante che realmente vive in Italia ed è pronta a parlare al posto loro in parlamento potrebbe fare la differenza. Il fratello di mio bisnonno, zio Francesco, vi si era trasferito e nonostante l’enorme distanza mio nonno e mio padre mantennero sempre un legame stretto fatto di  lettere, foto in bianco/nero e ricordi. Nel tempo, quel parente con la sua discendenza, divennero il nostro DNA latino-americano. Quando dopo decine di anni fui io a varcare l’oceano per raggiungere Buenos Aires, ritrovai quel pezzo di famiglia, quei colori e quell’energia di cui avevo sempre solo sentito parlare, mi sembrava in realtà di averli sempre vissuti, di aver ritrovato una parte di casa. L’Argentina è divenuta parte di me e ho avuto modo di integrarmi e conoscere le realtà del Brasile, dell’Uruguay, del Venezuela, del Cile e del Perù”.

Quali sono le problematiche più sentite tra le comunità italiane all’estero?

“Le problematiche si possono sintetizzare in quattro punti cui tengo particolarmente: convalida dei titoli di Istruzione Superiore, Ministero degli Italiani all’Estero, il diritto alla Cittadinanza e lo svecchiamento delle modalità di voto.

Convalida dei titoli di Istruzione Superiore. Ho una matrice imprenditoriale nella mia storia personale e per me è fondamentale che donne e uomini debbano essere messi nelle condizioni di poter lavorare, spostarsi e ricominciare. Per questo la convalida dei titoli di studio è fondamentale. L’Italia deve rimanere una casa reale e raggiungibile per gli italiani che vivono all’estero, questo significa che i titoli di istruzione superiore ottenuti debbano essere convalidati con iter burocratici snelli e quasi automatici. Oggi la burocrazia dura mesi, talvolta anni, causando frustrazione, perdita di legami con il nostro Paese, difficoltà di inserimento lavorativo. La ratifica della Convenzione di Lisbona – che doveva garantire a ciascuno di vedere valutato il proprio titolo di studio e snellire le pratiche - non ha alleggerito in alcun modo e ha, inoltre, legato il riconoscimento del titolo allo scopo e la finalità per cui è richiesto. Gli italiani si trovano quindi a dover affrontare differenti procedure e contattare enti preposti in virtù dell’uso che devono fare del loro titolo. Nessuna corsia preferenziale, ma solo attese infinite. Il mio intervento politico per gli italiani promuoverà un sistema di convalida automatica e semplice da attuare.

Ministero degli Italiani all’Estero. L’Italia è per coloro che vivono all’estero come una madre lasciata in adolescenza, quando ti senti adulto per andar via di casa ma non sei del tutto completo come persona. È una radice profonda che tiene legati. Avere un Ministero al quale rivolgersi che si occupi esclusivamente di tenere vivo, supportare, tutelare e rafforzare quel legame è per noi fondamentale. Non può essere il Ministero degli Esteri, che ha già troppe funzioni complesse da gestire, o un consolato già saturo, ma bensì un ministero dedicato a quanti sono italiani ma non vivono nei confini dello stivale.

 Cittadinanza. Io sento un legame profondo e radicato con l’Italia e con l’America del Sud. Credo che sia così anche per tutti coloro che sono espatriati, hanno lasciato i loro Paesi d’origine e le loro comunità per lavoro o altre ragioni. Per questo è importante che ci sia un accesso più ampio e senza limiti generazionali a tutti coloro che vogliono acquisire la cittadinanza di uno stato. Esistono ancora delle leggi che limitano la cittadinanza Ius Sanguinis ai discendenti di prima o seconda generazione con il risultato che i diritti di centinaia di migliaia di figli e nipoti italiani vengono ridotti.

Svecchiare le modalità di voto. Intendiamo lavorare sodo affinché cambino le modalità di voto degli italiani all’estero puntando ad una revisione democratica del sistema vigente. L’Italia è nota per essere la culla della democrazia e non possiamo permettere che l’esercizio di voto degli italiani fuori dai confini non sia monitorato in tutte le sue fasi e non rispecchi la trasparenza che contraddistingue il tricolore. Vogliamo che la volontà di ogni singolo elettore possa arrivare a Roma nella sua più completa sicurezza, sfruttando se necessario la tecnologia e la ricerca che da sempre sono un fiore all’occhiello dei nostri connazionali”.  

Su quali impegni si concentrerà se venisse eletta?

“Se venissi eletta mi concentrerei sui quattro punti menzionati prima e lavorerei sodo per riallacciare i rapporti dell’Italia con l’Argentina. In questo momento storico in particolare, dove l’Argentina detiene un grande serbatoio di gas naturale e petrolio e il Paese sta cercando investitori stranieri per trasformare la risorsa e liquefarla, sarebbe auspicabile creare dei rapporti solidi e di fiducia che supportassero il Paese nelle infrastrutture e l’Italia nella carenza di energia”.  (Sip - 9 set)

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