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direttore Paolo Pagliaro

Torna Gif, il festival dell’improvvisazione

Teatro
Dai palchi più prestigiosi agli spettacoli di provincia, lo "Speciale teatro" presenta ogni settimana le novità in cartellone in giro per l'Italia. Tra classici della commedia e della tragedia, opere, One man show, cabaret e "prime", le rappresentazioni teatrali vengono anticipate attraverso una descrizione sintetica dello spettacolo, della sua scenografia e dei suoi autori e interpreti, oltre a un piccolo vademecum con le date e gli orari.

Torna Gif, il festival dell’improvvisazione

Il 28 settembre prende il via la Terza Edizione di GIF, il Festival Italiano di improvvisazione teatrale che fino al 2 ottobre, nel quartiere Quadraro di Roma, ospita diversi artisti dell’improvvisazione, provenienti da ogni parte di Roma. La manifestazione, fortemente voluta dall’Associazione Manallarte, che vede la direzione artistica di Giorgio Rosa per l’Area Impro, in collaborazione con il Teatro Nel Baule di Napoli (Area Kids) e la direzione organizzativa di Luca Bovenzi responsabile di Manallarte, ha avuto il patrocinio della Regione Lazio e il sostengo dell'assessorato alla Cultura del Municipio Roma VII. Al centro dell'intera manifestazione c'è il concorso che vede sette tra le migliori compagnie di Improvvisazione provenienti da tutta la Penisola, gareggiare per l'assegnazione del Premio, il primo in Italia assegnato nell'ambito dell'Improvvisazione. Gli artisti si sfideranno a colpi di fantasia e creatività per aggiudicarsi il Premio Migliore Compagnia e il Premio Miglior Attore/Attrice. A giudicarli la giuria composta da Marta Scelli e Anna Maria Loliva. Come vuole l'improvvisazione, nessun copione, nessun canovaccio, ma tutti spettacoli in cartellone verranno creati sul momento, unico punto di partenza, per il GIF è il territorio. Basterà, infatti, un racconto, un aneddoto legato al quartiere Quadraro, per creare lo spunto allo show e dare vita ad uno spettacolo creato sul momento. Non solo, il GIF si impone in questo terzo anno, dopo il successo delle prime due edizioni, come una grande festa di pubblico, arte e teatro che pone al centro la valorizzazione del territorio, la sua fruizione e riscoperta della condivisione da parte del pubblico. Vista la molteplicità di attività che arricchiscono il Festival, il G.I.F. si svolgerà in aree ben distinte: Area Impro, a cui verrà dedicato il palco principale del Festival allestito all'interno dello Snodo Mandrione. Novità assoluta di questa edizione è la presenza del gruppo comico musicale Gli Oblivion. La compagnia, che manca dalla capitale da diverso tempo, partecipa al Festival non solo come ospite dello show del sabato sera, ma con dei workshop unici aperti a improvvisatori, attori, cantanti e musicisti. Sabato 1° ottobre alle ore 22.00 sul palco dello Snodo Mandrione, “Cinque contro tutti”, un’intervista pazza a persone che fingono da tutta una vita di essere degli artisti rispettabili. Un incontro ravvicinato con gli Oblivion, per conoscere meglio questi cinque funambolici artisti, il loro lavoro, la loro storia e ascoltarne le narrazioni e visioni, oltre ai vertiginosi esperimenti canori. Coffee Brecht (Napoli), Effetti Collaterali (Roma), EstroDestro (Pescara-Roma), Improvvisart (Lecce), Officina Pasolini (Roma), The Spot (Roma), Witberry (Firenze) sono le compagnie che prenderanno parte a questa edizione, ma non mancano altre realtà, tra cui il Teatro Nel Baule che presenterà uno spettacolo e un laboratorio per famiglie ed uno dedicato ai più piccoli. La compagnia Manallarte, ideatore del Festival, sarà presente con i suoi stand per presentare i laboratori di impro: Estratto dal laboratorio annuale MSH, un progetto unico ed innovativo di Manallarte che, attraverso la fusione degli strumenti dell'improvvisazione teatrale e attività creative, permette ai partecipanti la possibilità di indagare su sé stessi e tirar fuori il proprio imprevisto, divertente e speciale super eroe. Improvvisare è allenare l’ascolto, l’accettazione di sé e del gruppo e le molteplici possibilità espressive. Improvvisare è fare dell’errore una nuova possibilità.

ROMA: UN “NUOVO” MACBETH APPRODA SUL PALCO
Debutta in prima assoluta, aprendo la nuova stagione del Teatro Cometa Off, nel quartiere Testaccio di Roma, dal 1 al 9 ottobre, Macbeth di William Shakespeare con la regia di Alessandro Sena. È un adattamento moderno quello firmato da Alessandro Sena, che porta in scena uno dei testi più noti di Shakespeare, pubblicato per la prima volta dal grande autore inglese nel 1623. Il suo Macbeth è un eroe attuale, ostaggio di sentimenti legati ad una grande ambizione, nella continua ricerca del potere personale con i più biechi fini e al conseguente senso di colpa, mai sazio del sangue dei suoi nemici, inquieto nella sua eterna insoddisfazione e animato da una follia omicida. Una scenografia minimalista ma indicativa di un universo che si muove fra oriente ed occidente, non necessariamente legata ad una epoca distinta, accoglierà i nove attori dell’opera.

ROMA, AL PARIOLI SI PARLA AI PIU’ PICCOLI
Il Teatro Parioli di Roma pensa anche ai più giovani. Per la stagione teatrale 2022/2023, lo storico teatro propone una rassegna di spettacoli portati in scena dalle più prestigiose compagnie di teatro ragazzi: Il sogno di tartaruga (24 e 25 settembre), Il Lupo e i sette capretti (1 e 2 ottobre) Pinocchio (8 e 9 ottobre), Rime insaponate (15 e 16 ottobre). Il primo spettacolo, a cura de Il Baule Volante, racconta di una tartaruga cche sogna un albero misterioso, nascosto in un luogo segreto, arrivato direttamente dall’Africa. Il Lupo e i sette capretti di TCP - Tanti Cosi Progetti, riprende invece una fiaba classica nella versione dei fratelli Grimm: sei capretti vengono mangiati dal lupo e toccherà al più piccolo e alla madre salvare i fratelli. A riportare sul palco, rileggendola, la storia di Pinocchio è invece Accademia Perduta/Romagna Teatri, mentre Compagnia Alekos Il Poeta Delle Bolle vuole, con Rime Insaponate, creare uno spettacolo adatto ai più piccoli attorno al tema delle bolle di sapone.

AL PARENTI DI MILANO ARRIVA UNA “APOCALISSE TASCABILE”
Dal 27 settembre al 2 ottobre sarà possibile vedere, a Milano, lo spettacolo “Apocalisse Tascabile”, con Lorenzo Guerrieri e Niccolò Fettarappa Sandri, che ne ha anche firmato la regia. Senza alcun preavviso, Dio compare in un supermercato in periferia di Roma e vi annuncia la fine del mondo. Per sua colpa e sfortuna, ad ascoltarlo c’è ben poca gente. A prenderlo sul serio c’è solo un giovanotto amorfo e sfibrato, da allora fatalmente destinato ad essere il profeta della fine dei tempi. Accompagnato da uno svogliato angelo dell’Apocalisse, il giovane apostolo si fa strada nell’abisso peccaminoso della città romana, per annunciare ai suoi abitanti la loro imminente fine. Il progetto apocalittico voluto da Dio sembra però fallire. La triste notizia annunciata però non sembra affatto scuotere chi già si dedica, con mortuaria solerzia, alla propria quotidiana estinzione. Apocalisse Tascabile è un atto unico eroicomico che con stravaganza teologica ricompone l’infelice mosaico di una città decadente e putrefatta, specchio di una defunta condizione umana. Lo spettacolo tratta della fine del mondo vista da svariate prospettive, tra le quali preponderante è quella di due giovani “scartati”, liquidati e messi all’angolo perché inutili. La fine del mondo è allora per loro quasi un’occasione di vendetta, una rivincita presa sull’indifferenza subita, il cambiamento è incarnato dall’annuncio profetico di questi due smaliziati apostoli under 30 che portano sulla scena con autoironia la rabbia di una generazione esclusa, così giovane e già così defunta. Apocalisse Tascabile è uno spettacolo a doppiofondo: la fine del mondo è anche l’occasione per risvegliare quella “debole forza messianica” che secondo Benjamin si deposita in ogni generazione, in attesa d’essere portata alla luce per scardinare il mondo.

IL FESTIVAL CONTEMPORANEO FUTURO GUARDA ALLE NUOVE GENERAZIONI
L’autunno al Teatro India e al Teatro Torlonia si tinge di nuove energie creative con il Festival Contemporaneo Futuro a cura di Fabrizio Pallara, che dal 6 al 9 ottobre trasformerà gli spazi teatrali in una fucina di esperienze artistiche, pratiche, riflessioni e spettacoli per il pubblico dei più piccoli e di tutte le età. Alla sua seconda edizione il festival rappresenta uno spazio di condivisione che offrirà alle famiglie, alla città e agli operatori teatrali un palinsesto di 8 spettacoli, un’istallazione-performance con il museo della fiaba, 2 incontri sull’arte del vedere e l’infanzia, un cortometraggio dentro le maglie de La bella addormentata nel bosco ordite dal racconto della fata cattiva e diversi percorsi di ricerca. Una polifonia di attività per allenarsi insieme a osservare le emozioni di questo tempo attraverso l’arte destinata alle nuove generazioni, ed esplorarne le trasformazioni aprendo uno scorcio sulle progettualità creative rivolte a un pubblico di tutte le età e rintracciando il lavoro creativo delle compagnie. Si dischiude così un orizzonte di visioni e riflessioni da vivere e sperimentare, affidato alle creazioni di 10 compagnie, tra formazioni storiche e giovani talenti, tra cui la compagnia spagnola Agrupación Señor Serrano, Leone d’Argento alla Biennale di Venezia nel 2015, che debutta con una versione italiana del lavoro rivolto esclusivamente a piccoli dai 6 ai 12 anni. Il gruppo di artiste e artisti insieme si ritroveranno fuori e dentro la scena uniti in un racconto fatto di forme differenti, proponendo vecchie e nuove storie, con il teatro al centro di un pensiero pedagogico articolato e complesso: «Bambine e bambini, ragazze e ragazzi hanno bisogno di coraggio per affrontare un presente buio e complesso, hanno bisogno che l’arte riporti questa complessità e li alleni a guardare la realtà, armandoli di strumenti per trasformarla e sognarla differente – commenta Fabrizio Pallara – con la speranza che il teatro torni a essere un luogo pubblico e aperto in cui guardarsi negli occhi e incontrarsi, in un tempo lungo e disteso di attraversamento. Chi fa arte ha il dovere di smascherare gli imbrogli, di essere onesto, c’è bisogno di coraggio e chiarezza per illuminare il futuro».

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