Si chiama "mass customization" ed è la nuova frontiera del product design. Aggiunge all’unicità e all’esclusività del prodotto artigianale la convenienza e i tempi ridotti delle produzioni industriali e cambia radicalmente il modo di progettare. Questi gli obiettivi alla base del progetto Design For Each and All, nato dalla partnership tra l’Istituto Europeo di Design di Roma, Formlabs, e 3DiTALY e presente alla decima edizione di Maker Faire Rome, il più importante evento europeo dedicato all’innovazione, che da oggi a domenica animerà gli spazi romani del Gazometro. Immaginiamo una seduta, o uno zaino: invece di ricercare le caratteristiche che lo rendono conforme a tutti, osservando i punti in comune tra gli individui e trascurando le diversità, il designer torna a ideare un prodotto su misura, che valorizzi le differenze tra i soggetti, immaginando un futuro in cui è il prodotto ad adattarsi al fruitore e non più il contrario. Un concetto diametralmente opposto alla logica da sempre adottata nella produzione industriale tradizionale, che tende invece a ottimizzare costi e tempi proprio uniformando e standardizzando. Uno schienale su misura è più efficiente, leggero e aiuta a correggere problemi di postura. Sicuramente, se fosse ingegnerizzato e la produzione su larga scala si rendesse fattibile, nessuno di noi userebbe più zaini con schienali standard. L’idea di un design più inclusivo che possa incontrare le esigenze dei singoli consumatori nasce dal corso di Product Design di IED Roma, che insieme a Formlabs e 3DiTALY, rispettivamente azienda leader e laboratorio sperimentale per la stampa 3D, ha coinvolto gli studenti nello sviluppo di proposte che possano sfruttare la rivoluzione tecnologica rappresentata dalla stampa 3D per trasformare la produzione e la fruizione dei prodotti e migliorare la qualità di vita delle persone.
I prodotti presenti in Fiera raccontano il tema della personalizzazione di massa sia attraverso oggetti molto comuni, ma anche proponendo prodotti difficili da adattare alle caratteristiche di chi li usa: dal guanto per la riabilitazione di soggetti colpiti da ictus, lavoro dello studente Riccardo Pietrucci, allo zaino/marsupio progettato unicamente per il corpo femminile, un’idea della studentessa Celine Cialfi; dalla seduta di design che riprende la schiena degli utilizzatori, proposta dallo studente Giovanni Sciarra alle scarpe per la danza classica su misura progettate dalla studentessa Marica Argiento. “Se la personalizzazione di massa è possibile, è grazie alle innovazioni e alle sperimentazioni della stampa 3D, oggi considerabile a tutti gli effetti una tecnologia industriale di produzione in serie”, racconta Mauro del Santo, designer e docente di Product Design IED Roma. “Un esempio tra tutti è il risultato ottenuto dalla collezione di scarpe da corsa firmata New Balance, con suole prodotte dalle stampanti 3D di Formlabs, che ne migliorano performance e aspetto visivo.
La “rivoluzione della stampa 3D” apre quindi il settore industriale a nuove e prestigiose opportunità. Tra tutte, la possibilità di concepire prodotti personalizzati, ad hoc, che prima erano appannaggio del solo settore artigianale”. I progetti presenti sono En Point, la scarpetta da ballo su misura di Marica Argiento. Le scarpe da danza classica sono certamente tra i prodotti più difficili da adattare alle caratteristiche uniche di chi li indossa. Inoltre, l’offerta standardizzata è spesso la causa di diversi problemi fisici. La designer Marica Argiento ha proposto una soluzione che sfrutta l’uso dello scanner 3D per rilevare la forma del piede e stampare così una scarpa che ci si adatti perfettamente. Con l’ausilio di diversi materiali, sia elastici che rigidi, il prodotto può essere conforme a esigenze tecniche particolari di ballerine e ballerini, in base al loro modo di danzare e alla loro conformazione fisica. E ancora viene presentato il guanto riabilitante END. Il designer Riccardo Pietrucci ha invece sfruttato la mass customization per progettare una serie di guanti (NELLA FOTO) per la riabilitazione delle mani necessaria ai soggetti colpiti da ictus cerebrale. Ha studiato le tecniche fisioterapiche per riabilitare le articolazioni che possono rimanere contratte a seguito della crisi. La forma dei guanti è ottenuta con la scansione 3D della mano e stampata con materiali a rigidità controllata che, come nella fisioterapia, accompagnano gradualmente la riapertura delle dita, consentendo al paziente di riprendere la distensione. HUG è lo zaino al femminile della designer Celine Cialfi che tende a migliorare dolori e difficoltà posturali causati dal trasporto di carichi pesanti e specifici per il corpo femminile. Molto spesso, infatti, imbragature e zaini sono pensati e si adattano soprattutto alle forme del corpo maschile considerato lo standard di riferimento anche per prodotti unisex. Il prototipo di Cialfi sfrutta la scansione 3D del corpo femminile e stampa l'imbracatura con materiali tecnici resistenti ma elastici. La struttura risulta facilmente adattabile a qualsiasi corpo femminile, distribuisce bene il peso lungo tutti i punti di appoggio, evita posture sbagliate e riduce l’ingombro del prodotto. Il sistema è stato poi sviluppato anche per il trasporto dei neonati nelle varie posizioni.
La proposta più vicina a una possibile messa in produzione è quella del designer Giovanni Sciarra. Si tratta di U-Chair, sistema di sedute che mantiene la struttura standard e producibile in serie delle sedie comuni ma realizza in 3D le parti a contatto con il corpo, costituiti con materiali elastici e dalla forma che riprende la schiena di chi le utilizza. Tutte le parti personalizzate possono essere sostituite e, quindi, possono permettere il riuso della sedia anche da parte di utenti diversi. Si chiama Capriccio la spalliera e mentoniera per violino di Gioia Palmiero. Una forma nuova e leggera, su misura del corpo, che sostituisce il classico poggia-spalla usato dai violinisti per controllare la posizione del violino e appoggiare il mento. Il progetto propone un esempio di ricerca in un settore che mette al centro l’aspetto tecnico del prodotto, ma che lascia spazio a prodotti unici o tirature limitate, che possano quindi esprimere creatività e senso estetico.
Francesco Carollo ha messo a punto PPPE: un sistema di protezioni da motociclismo adattabili alla forma del corpo che possano essere modellate seguendo le esigenze specifiche del motociclista e del tipo di attività che svolge: motociclismo da strada, enduro, trasporto urbano, o altro. Gli ingombri delle protezioni sono drasticamente ridotti, pur mantenendo lo stesso grado di sicurezza. Inoltre, i dispositivi proposti possono essere indossati sotto qualsiasi tipo di vestiario. Quando si parla di occhiali da lavoro, oltre alla sicurezza, l’ergonomia ha un ruolo cruciale. Anche se dalla forma simile alla maggior parte dei prodotti attualmente in commercio, gli occhiali Elitra di Lorenzo Graziano sono personalizzati su tutto il profilo della montatura: i carichi sono così distribuiti e si evita che il peso gravi solo su alcuni punti del naso e delle orecchie. Le trame e rilievi offrono la possibilità di personalizzare il prodotto anche esternamente, per esempio richiamando l’immagine coordinata di un brand. (7 ott – red)
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