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direttore Paolo Pagliaro

Qualche conto
con il passato

Qualche conto <br>con il passato

di Paolo Pagliaro

In Italia, non molti anni fa, durante il quiz televisivo L’Eredità, allora condotto da Caro Conti, nessuno dei concorrenti seppe dire in che anno era andato al potere Adolf Hitler. Di fronte a quattro opzioni, le risposte a partire dal primo fino al terzo concorrente furono: 1948, 1964, 1979. La quarta risposta, quella giusta, fu data per esclusione. 
Non ci sono motivi per ritenere che la situazione nel frattempo sia migliorata, e sono dunque benvenute le iniziative che aiutano a colmare le lacune. La più recente è firmata dallo storico Davide Jabes il quale ha scritto per Solferino un libro scorrevole, divulgativo, che si intitola “Il Leader” e si propone di avvicinare il grande pubblico a una figura – quella appunto di Hitler - che fu associata al male assoluto e che oggi si rivela ancora più terribile per la sua modernità, anticipatrice di fenomeni che ci stanno facendo tornare indietro di secoli. 
A metà strada tra i giorni del totalitarismo e i nostri c’è la stagione di cui si occupa per Einaudi un altro storico, Miguel Gotor, che ha scritto “Generazione Settanta”, il racconto del decennio più lungo del cosiddetto secolo breve. Fu in quegli anni che il bilancio dello Stato aumentò il suo disavanzo, si sviluppò l’economia sommersa, crebbe l’inflazione, esplose la protesta giovanile e il conflitto politico degenerò nel terrorismo. 
Furono gli anni di un interminabile scontro tra «cuori neri» e «cuori rossi», nelle strade, nelle piazze, nelle scuole, nelle università, con episodi d’inaudita violenza che, derubricati in modo liquidatorio sotto la teoria degli opposti estremismi, pesano ancora sulla coscienza collettiva poiché molti di essi sono rimasti impuniti. La memoria di quei giorni non è svanita e questo spiega tante inquietudini di oggi.

(© 9Colonne - citare la fonte)