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direttore Paolo Pagliaro

Migranti, Berlino
non sta a guardare

di Paolo Pagliaro

Sulla pelle dei 104 bambini e ragazzi salvati da una nave ong battente bandiera tedesca, si stanno replicando le esibizioni di sovranismo migratorio già sperimentate durante il governo Conte-Salvini-Di Maio. Oggi come ai tempi della capitana Carola Rakete, Roma accusa Berlino di non farsi carico delle sue responsabilità.
L’appello alla condivisione degli oneri risulterebbe però più credibile se si accompagnasse alla consapevolezza di ciò anche gli altri stanno facendo. L’anno scorso in Germania hanno chiesto asilo 200 mila persone, in Italia 67 mila. La Germania è il paese europeo con il più alto numero di rifugiati, 1 milione e 250 mila. L’Italia ne ha sei volte di meno. Sono diretti in Germania, Francia o in un paese del Nord Europa molti dei migranti che sbarcano in Sicilia e che sono un terzo di quelli che arrivano in Europa seguendo altre rotte marittime e terrestri.
Tra il 2014 e il 2021 in Italia sono approdati 700.000 migranti. La Germania ne ha accolti 1 milione 200 mila nel solo 2015, quando Angela Merkel aprì le porte ai profughi siriani giustificando la decisione con tre parole. Wir schaffen das, “ce la possiamo fare”. E così è stato.
Il bilancio migratorio sarebbe incompleto se non comprendesse il flusso degli ucraini in fuga dalla guerra: l’Italia ne ha accolti 160 mila, la Germania 815 mila. Fare pace con i numeri consentirà di discutere con Berlino scegliendo i toni giusti.

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