Agenzia Giornalistica
direttore Paolo Pagliaro

WWF: PER L'AMAZZONIA
ORMAI NON C'E' RITORNO

Secondo il “Living Amazon Report” del WWF la continua perdita di questo bioma avrebbe ripercussioni sul sostentamento di circa 47 milioni di persone, metterebbe a repentaglio la sicurezza alimentare e renderebbe impossibile mantenere il riscaldamento del pianeta al di sotto di 1,5 °C . Unendosi all'appello delle organizzazioni indigene amazzoniche, il WWF sollecita uno sforzo globale per proteggere l'80% dell'Amazzonia e renderla ecologicamente sana. Con la campagna “A Natale mettici il cuore” è possibile regalare l’adozione di una specie iconica a rischio e sostenere il  WWF per proteggerla.  Nel nostro pianeta c’è un sistema naturale che come pochi altri svolge un ruolo fondamentale per il funzionamento della biosfera, consentendo la vita per come la conosciamo. Un sistema che è oggi ai limiti del collasso a causa dell’uomo. Stiamo parlando dell'Amazzonia, 6,7 milioni di km2 che comprendono il più grande complesso di foreste e fiumi del mondo, ospitando circa il 10% della biodiversità mondiale. Nonostante il gruppo di esperti scientifici per l'Amazzonia (SPA) abbia già avvertito, durante la COP26, che l'Amazzonia si trovava di fronte a un punto di non ritorno, a un anno di distanza la deforestazione sta ancora accelerando anziché diminuire. Dato confermato dall'INPE (agenzia brasiliana incaricata di monitorare la deforestazione) che afferma che la deforestazione nella prima metà del 2022 è stata la più alta registrata dal 2016, suggerendo che sarà il quarto anno consecutivo di livelli record di deforestazione in Brasile. Durante l’appena conclusa COP27, il WWF ha pubblicato il “Living Amazon Report ” per comunicare lo stato dell’Amazzonia e invitare l'umanità a riconoscere la ricchezza della natura, i suoi servizi ecosistemici e come tutto sia interconnesso, per ispirare l'azione oltre i confini dei Paesi e agire con urgenza per salvarla.  Il “Living Amazon Report” del WWF sostiene che le minacce dell'Amazzonia devono essere fermate attraverso misure urgenti con l’obiettivo di proteggerne l'80% entro il 2025. Basandosi sulle ultime ricerche disponibili, il Report dimostra che, senza un'azione immediata, la foresta amazzonica potrebbe raggiungere un punto di non ritorno, con gravi conseguenze per il sostentamento dei 47 milioni di persone che vivono nell’area (511 gruppi di popolazioni indigene), per il 10% della biodiversità del pianeta e per il cambiamento climatico. A grave rischio sarebbero anche alcune specie iconiche come il giaguaro.

(© 9Colonne - citare la fonte)