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Dl rave, Matone: nessun attentato alla libertà di riunione

Roma, 27 dic – “Oggi sono intervenuta sulla conversione in legge del decreto passato alla storia come decreto Rave Party. In realtà questo decreto tratta il tema della modifica dell'ergastolo come reato ostativo alla concessione dei benefici, E io mi sono soffermata sul fatto che questa modifica legislativa introdotta con questo disegno di legge è stata voluta dall'Europa che aveva già sanzionato l'Italia per l'impossibilità per i condannati all'ergastolo per reati di mafia di accedere a determinati benefici, ritenendo questi reati come ostativi. In realtà – spiega ai microfoni di 9 Colonne la deputata della Lega Simonetta Matone - il tema è stato trasformare la presunzione da assoluta in presunzione relativa. E questo è stato fatto eseguendo quello che l'Europa ci ha chiesto. Quello su cui l'Europa ci ha invitato ripetutamente a provvedere e quello che ci ha indicato la Corte costituzionale in due sentenze del 2019 e 2021. In realtà, secondo le associazioni forensi, questa modifica legislativa rende più difficile l'accesso ai benefici da parte di detenuti condannati all'ergastolo e non collaboranti. Prova ne siano gli articoli apparsi su tutti i siti possibili immaginabili da parte delle più svariate associazioni forensi. Sono poi intervenuta sul tema dei Rave Party, chiarendo che l’introduzione di questo nuovo reato non costituisce un attentato alla libertà di riunirsi, perché in realtà è riservato soltanto ad attività illegali dedite all'intrattenimento musicale che nulla hanno a che fare con la libertà di manifestare il proprio pensiero”. (PO / Sab)

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