di Paolo Pagliaro
“La fisica raccontata ai ragazzi” è il titolo di un affascinante manuale scritto per l’editore Salani da Anna Parisi e Alessandro Tonello. La lettura è ovviamente consigliata anche – e forse soprattutto - agli adulti, benché nella prefazione il premio Nobel Giorgio Parisi faccia presente che i grandi passi avanti nella scienza sono stati quasi sempre fatti da persone giovani, cervelli curiosi e ricchi di immaginazione, non ingabbiati da troppe conoscenze e quindi liberi di creare cose nuove, cervelli pieni di domande e capaci di divertirsi nel cercare le risposte.
Parisi fa buon uso della sua recente popolarità e si batte per un cambio di passo nell’insegnamento delle materie scientifiche. Intervistato dal Messaggero, sostiene che il primo approccio con matematica, fisica o geometria deve avvenire già all’asilo. Ovviamente servono gli strumenti adatti ai bambini dai 3 ai 5 anni, quando i piccoli, come spiegava Maria Montessori, sono “naturalmente scienziati”. Possono bastare una bilancia con i diversi pesi o il travaso di acqua tra due recipienti . E’ importante partire da una cosa concreta perché il pensiero astratto – spiega Parisi - è il punto di arrivo, non di partenza.
Con la Fondazione dei Lincei e il Comune di Roma, il premio Nobel lavora a un progetto di formazione per le educatrici della scuola dell’infanzia. A Parisi farà riferimento anche un gruppo di esperti creato dal nuovo ministro dell’istruzione. Si parte dal fatto che in Italia i laureati in materie tecnico-scientifiche sono il 6% contro una media europea del 12.