Primo esponente del centrodestra a recarsi a Kiev lo scorso settembre, e adesso primo rappresentante dell'esecutivo italiano, Adolfo Urso, ministro delle Imprese e del Made in Italy, ha appena concluso la sua missione "di sistema" in Ucraina con il consigliere diplomatico del presidente Giorgia Meloni, l'ambasciatore Francesco Talò, e il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi. “È stato un incontro a tutto campo e ad altissimo livello”, spiega il ministro intervistato dal Messaggero. “Abbiamo creato i presupposti per il successo della conferenza dei primi di marzo sulla ricostruzione in Ucraina che si svolgerà a Roma e gettato le basi per una effettiva cooperazione industriale e commerciale. Il ministro delle Infrastrutture, Kubrakov, ci ha illustrato le linee direttive del loro progetto per la ricostruzione, a cui parteciperanno le imprese italiane. E abbiamo garantito il sostegno dell'Italia a Kiev in ogni consesso anche multilaterale”. In quali settori il sistema produttivo italiano sarà maggiormente presente? “I settori sono quelli dell'alta tecnologia, dell'aerospazio, della siderurgia e della metallurgia - ambito nel quale gli ucraini sono grandi produttori come sappiamo, perché Mariupol era un centro grande e importante”. Avete parlato anche di logistica? “Sì, probabilmente interverremo in attesa che si possano pienamente recuperare i corridoi marittimi. Da parte nostra c'è l'impegno a cooperare sul corridoio terrestre numero 5 da Kiev al Nord-Est italiano, perché in qualche modo diventino loro porti quelli di Trieste e Venezia e la loro base logistica il quadrante Europa con la più grande piattaforma logistica del Continente che si trova a Verona”. (13 gen - deg)
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