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Femminicidi, Valente (Pd): le donne chiedano aiuto, stop sessismo

Roma, 17 gen - Nel caso dell'ultimo terribile femminicidio avvenuto a Roma, "parliamo di un'avvocata che, probabilmente, nel suo percorso professionale, avrà affrontato tante storie di femminicidio o di violenza sulle donne", quindi la domanda se ci sia stata una crepa grazie alla quale l'uccisione della giovane donna potesse avvenire "è ancora più angosciante". Lo dice a 9Colonne la senatrice del Partito democratico Valeria Valente commentando la morte di Martina Scialdone, uccisa dall'ex compagno davanti ad un ristorante al Tuscolano.

Secondo la parlamentare, anche se è doveroso aspettare il corso delle indagini per avere certezze, sicuramente "la ragazza non ha chiesto aiuto", perché, spiega, "come è emerso dall'indagine" svolta dalla commissione sul Femminicidio "nel 74% dei casi le donne non parlano nemmeno ad un'amica di quello che subiscono, temendo di essere etichettate, giudicate, non credute. Spesso si tende a sottovalutare anche il comportamento dell'uomo, giudicato un comportamento quasi normale".

"In questo caso - ricorda Valente - parliamo di un uomo che aveva un percorso, probabilmente addirittura dei precedenti, ma che disponeva ancora di diverse armi".

Le misure per contrastare la violenza sulle donne "ci sono, ma per poterle adottare, in modo particolare quelle cautelari come il braccialetto elettronico, è necessario, innanzitutto, che la donna chieda aiuto e che le persone alle quali ci si rivolge valutino in maniera corretta il caso, senza stereotipi o pregiudizi sessisti", conclude Valente. (po/sca)////

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