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Mutilazioni femminili, Bellucci: 40-60 mila in Italia, spezzare "catena dolore"

Roma, 3 feb – "Purtroppo la questione della mutilazione genitale femminile è particolarmente presente, lo è a livello mondiale con circa 200 milioni di donne sottoposte a questo tipo di mutilazione, fisica ma anche emotiva e psicologica. Il tema però non riguarda solo Paesi lontani da noi, ma anche l'Italia in maniera assolutamente importante: le statistiche, certamente sottodimensionate, restituiscono un range che va da 40 mila a 70 mila donne e ragazze che nella nostra Italia subiscono mutilazioni genitali". Così Maria Teresa Bellucci, viceministro del Lavoro e delle Politiche sociali, intervenendo alla Sala del Cenacolo della Camera, dove in occasione della Giornata Internazionale contro le mutilazioni genitali femminili - sancita dalle Nazioni Unite per il 6 febbraio - Angels (Associazione nazionale Giovani energie latrici di solidarietà) ha illustrato il progetto artistico e umanitario "Women in Love" (presentato a Venezia a dicembre dalla filantropa Benedetta Paravia), il cui ricavato sarà impiegato per operare gratuitamente le vittime di infibulazione per il ripristino dello status quo. L’obiettivo del progetto - che vede il patrocinio del ministero della Cultura, del Dipartimento delle Pari Opportunità e della Città di Venezia - è quello di sensibilizzare l'opinione pubblica sul tema delle mutilazioni genitali femminili (clitoridectomia, escissione ed infibulazione) “per contribuire a porre fine a questa terribile violenza perpetrata su bambine e giovani donne, che avviene anche in Italia clandestinamente, nonostante la legge n. 7/2006”. "Si tratta di un problema culturale complesso – aggiunge Bellucci -. C'è una cultura, che potremmo definire 'discultura', che vede però presenti sia il mondo femminile che quello maschile con sfaccettature diverse. Questo tipo di pratica, che violenta e viola il genere femminile, permea anche all'interno delle donne stesse: si tratta di una tradizione violenta che viene tramandata di madre in figlia, una catena del dolore che deve trovare un intervento per essere interrotta, spezzata". (PO / Roc) ////

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