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direttore Paolo Pagliaro

SCHILLACI: COMBATTO
IL FUMO ALL’APERTO

Parte dalla questione del divieto di fumo all’aperto l’intervista di “Libero” al Ministro della Salute Orazio Schillaci. Una questione che potrebbe portare all’impopolarità il ministro che, però, risponde così: “Nel caso, me ne farò una ragione. Penso di essere nel giusto. Quando vent’anni fa il mio predecessore, il ministro Sirchia, mise una fitta serie di divieti fu molto più contestato di me, ma il tempo ha dimostrato che aveva ragione. Quella decisione ha salvato centinaia di migliaia di vite. Io non ho un approccio ideologico. Vedo la lotta al fumo all’interno di un discorso di prevenzione, che è la sfida principale per la nostra nazione e per un servizio sanitario che funzioni al meglio”. Parafrasando un noto adagio, dopo il tabacco, Bacco: il tema del vino e la proposta delle etichette sulle bottiglie di vino per annunciarne la pericolosità: “Non bisogna essere ideologici, il vino va valutato all’interno di un regime alimentare. Il Nord Europa ha un problema di alcolismo che noi non abbiamo e accomuna vino e super-alcolici. La nostra sfida è insegnare a certi Paesi come si mangia e si beve, e allora avranno meno paura del vino. Dobbiamo esportare la nostra cultura dell’alimentazione, anche se sospetto che dietro l’attacco a certi nostri prodotti ci sia del nazionalismo, la tutela che gli altri Paesi perseguono dei loro interessi a scapito dei nostri, ma anche a danno della loro salute”. Schillaci affronta infine un passaggio su un tema delicato del post pandemia: “La cosa che mi preoccupa di più è il disagio psicologico seguito a due anni di lockdown, che hanno devastato soprattutto i ragazzi. Bisogna intervenire subito con dei supporti psicologici, anche nelle scuole. La sanità e la salute mentale si imparano sui banchi. Dovremmo anche istituire un’ora di educazione all’alimentazione, molto più importante di certe battaglie ideologiche sentite nel passato”. (6 FEB - feb)

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