Intervistato da Il Fatto, Francesco Majorino spiega i motivi che lo hanno spinto a lasciare l’Europarlamento per fare il consigliere d’opposizione al Pirellone in seguito alla sconfitta contro Fontana alla Regionali. “Per me – argomenta - è una scelta naturale e coerente con la decisione di gettarmi in una sfida che evidentemente si preannunciava molto difficile e che ho affrontato smani nude. Ma da subito ho inteso questa sfida come un contributo, oltreché a risolvere lo stallo in cui eravamo, alla ricostruzione di alcuni rapporti sociali, relazioni con mondi che da tempo non ritengono più credibile il Pd. Ovvio che questo percorso non lo fai in poche settimane, ma deve essere un lavoro intenso per il quale spero di poter dare ancora una mano”. “Ci sono zone dove non tocchiamo palla, dove si fa fatica a percepire la nostra presenza. Ci sono singoli amministratori e attivisti che eroicamente hanno portato avanti le proposte del Pd, ma dobbiamo stare al loro fianco”. Ieri, sempre sul Fatto, Graziano Delrio ha invitato a “parlare meno di armi e più di diplomazia”. “Sono molto d'accordo con Delrio – spiega ancora Majorino - e vorrei che nel Pd si aprisse una riflessione sulle armi e sull'aumento delle spese militari, idea che da sempre contesto in maniera convinta. L'obiettivo di una difesa comune europea è perseguibile senza aumentare le spese nazionali”. (17 feb - deg)
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