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direttore Paolo Pagliaro

“Rugantino” torna in scena al Sistina

Teatro
Dai palchi più prestigiosi agli spettacoli di provincia, lo "Speciale teatro" presenta ogni settimana le novità in cartellone in giro per l'Italia. Tra classici della commedia e della tragedia, opere, One man show, cabaret e "prime", le rappresentazioni teatrali vengono anticipate attraverso una descrizione sintetica dello spettacolo, della sua scenografia e dei suoi autori e interpreti, oltre a un piccolo vademecum con le date e gli orari.

“Rugantino” torna in scena al Sistina

Per la gioia del pubblico rivive una pagina indimenticabile della lunga e gloriosa storia del Teatro Sistina: dopo il successo della scorsa Stagione, dal prossimo giovedì 2 e fino al 26 marzo, sarà di nuovo in scena, con la supervisione di Massimo Romeo Piparo, la maschera amara e dissacrante di "Rugantino" dei mitici Garinei & Giovannini. Lo spettacolo, che fonde mirabilmente tradizione e modernità, viene presentato nella sua versione storica originale, con la regia di Pietro Garinei, le splendide musiche del M° Armando Trovajoli, le preziose scene e i bellissimi costumi originali firmati da Giulio Coltellacci: un imperdibile ritorno alle radici e un'occasione per riscoprire un classico del teatro musicale italiano. Sul palco, la splendida Serena Autieri, ancora una volta straordinaria interprete dell'intrigante personaggio di Rosetta, donna bella altera e irraggiungibile, che fa battere il cuore di Rugantino, un ruolo in cui l’attrice napoletana dà prova di grande maturità artistica. Al suo fianco, Michele La Ginestra, che torna a vestire i panni del celebre personaggio indossati, dopo 21 anni, nella scorsa Stagione. Nel ruolo di Eusebia e Mastro Titta, Edy Angelillo e Massimo Wertmuller. Ancora una volta, dunque, il palcoscenico si trasformerà nella Roma papalina ottocentesca grazie a una storia commovente, ironica e nostalgica, in cui brillano personaggi scritti magistralmente, che emozionano e fanno ancora riflettere. E, seguendo le vicende di Rugantino, chiacchierone e sbruffone dall'animo nobile e dalla impareggiabile verve, fino al triste ma edificante epilogo, il pubblico tornerà a cantare successi famosi in tutto il mondo e che non subiscono lo scorrere del tempo, da “Roma nun fa la stupida stasera” a “Ciummachella” a “Tirollallero” sulle musiche del Maestro Armando Trovajoli.

AL CIAK DI ROMA SI RACCONTA “IL PROCESSO” DI FRANZ KAFKA
Joseph K è il designato di turno. Con lui – come scrive Primo Levi – si viaggia per meandri bui, per vie tortuose che non conducono mai dove ti aspetteresti. Testo fra i più enigmatici della letteratura del ‘900, al Teatro Ciak di Roma torna Il Processo di Franz Kafka nell’adattamento teatrale di Massimiliano Giovanetti e Michele Montemagno, in scena da venerdì 3 a domenica 12 marzo. Protagonisti sul palco Ruben Rigillo, Riccardo Bàrbera e Mario Scaletta insieme a Linda Manganelli, Fabrizio Bordignon, Barbara Abbondanza, Gigi Palla ed Enrico Ottaviano, per la regia di Anna Masullo. Una mattina, apparentemente come un’altra, forti colpi risuonano alla porta. Al suo risveglio il protagonista scivola vorticosamente dentro uno degli incubi più temuti: essere accusato e processato per qualcosa che non ha commesso e che è ignoto al tribunale stesso. La vicenda di Joseph K, accusato di un crimine inespresso, arrestato se pur a piede libero, costretto suo malgrado all’assurdo di un fatto giudiziario che si aggroviglia in nodi inestricabili e paradossali, somiglia tragicamente a quella di innumerevoli casi ascesi al disonore delle cronache giudiziarie. Il tema dell’amministrazione della giustizia, che Kafka affronta con l’animo fosco di una tragica rassegnazione ai suoi aspetti deteriori - la corruzione, l’arbitrio, l’ottusa burocrazia, la violenza del potere - sottende a quello della Giustizia intesa nel suo senso universale. Joseph K è colpevole a prescindere, condannato alla giostra infima di un tribunale marcito, tanto da smarrire per primo le ragioni della sua innocenza.

A TORINO IL PUBBLICO È PROTAGONISTA DI “CIARA, LA DONNA GIGANTE”
Ciara è una donna determinata e sensibile. Dirige con successo una piccola galleria d’arte contemporanea a Glasgow anche grazie alla sua capacità di intrattenere relazioni con l’alta borghesia della sua città. Ma Ciara è anche figlia di un importante gangster, moglie di un criminale in ascesa e sorella di un tossicomane morto. Il rapporto fra arte, mafia e riciclaggio si dipana in una città che non fatichiamo ad immaginare come una metropoli del Nord Italia. “Ciara, la donna gigante” dello scozzese David Harrower ha debuttato ad Edimburgo nel 2013 e Valter Malosti lo ha proposto per primo in Italia nel 2019 in forma di reading al Teatro Belli di Roma per Trend – Nuove Frontiere della Scena Britannica. Poi il successo del debutto in forma scenica a Torino nel marzo scorso. La pièce viene ripresentata, sempre nell’interpretazione di Roberta Caronia e con la regia di Elena Serra, al Teatro Astra di Torino, fino al 12 marzo. Una particolare rappresentazione che vede il pubblico come protagonista nell’ambito di Area X, iniziativa di Intesa Sanpaolo Assicura nata con l’obiettivo di diffondere la cultura della protezione e il suo valore nella vita quotidiana attraverso esperienze immersive, interattive e virtuali. “Con il pluriennale sostegno al TPE, uno dei soggetti più brillanti del teatro nazionale, Intesa Sanpaolo afferma ancora una volta lo stretto legame con Torino e il contributo attivo con cui partecipa alla sua crescita culturale», commenta Fabrizio Paschina, Executive Director Comunicazione & Immagine Intesa Sanpaolo. “Abbiamo immaginato Ciara come messa in scena site specific per Area X. Entrando nella sede di via San Francesco D'Assisi si percepisce immediatamente la sensazione dell’esperienza immersiva e lo spettacolo che riportiamo in questa particolarissima sala sembra averne acquisito le caratteristiche: pare di esser lì nello stesso spazio scenico, senza barriera e dentro gli accadimenti. È un’esperienza molto forte, siamo felici di poterla replicare” afferma Maddalena Bumma, presidente TPE Teatro Astra.

TIZIANA CRUCIANI TORNA SUI PALCHI ROMANI CON “ORMONELLA”
Attrice, regista, sceneggiatrice. Un’artista versatile, una vera maestra del sorriso. Paola Tiziana Cruciani torna nella sua casa del cuore per eccellenza, il teatro, e lo fa con uno spettacolo nuovo di zecca, “Ormonella”, scritta insieme a Tiziana Martini, e dedicata alla capacità di rimettersi in gioco sentimentalmente a 60 anni. Ad ospitare lo spettacolo il Teatro Golden a Roma, lo spazio culturale di via Taranto, che fino al 5 marzo la vedrà assoluta protagonista in un ruolo speciale che diventa un’occasione per ritrovare se stessi, ripercorrere il proprio vissuto e riderci su! Iscritta dal figlio a un sito d’incontri online, a 60 anni, Cinzietta si trova costretta a rimettersi in gioco sentimentalmente. Ce la farà ad incontrare l’uomo che le farà scattare di nuovo l’ormonella? Attraverso i ricordi del passato, le riflessioni sul presente e le aspettative sul futuro, “Ormonella” è un viaggio in cui al centro c’è sempre la relazione uomo-donna nella sua espressione più universale, dove ognuno potrà ritrovare un pezzetto del proprio vissuto e “giocarci” con un pizzico di ironia.

DAVIDE NEBBIA INTERPRETE DI 40 PERSONAGGI IN “COMPLETAMENTE ESAURITO”
Dopo il successo riscosso nella scorsa stagione, torna in scena dal 2 al 5 marzo al Teatro Lo Spazio, direttamente da Broadway, “Completamente Esaurito”, una divertente commedia unica nel suo genere, con la regia di Antonia Di Francesco. Davide Nebbia impersona un giovane impiegato alle prese con il centralino di un rinomato ristorante stellato, frequentato da Vip, Star e aspiranti tali. Seduto al desk delle prenotazioni ricavato da un seminterrato umido e freddo, il protagonista di questa storia è in realtà un giovane attore in attesa di scritture in un panorama teatrale italiano tutt’altro che confortante. Così, in attesa del colpo di fortuna, tra un provino e l’altro, il giovane talentuoso si mantiene con un lavoro che lungi dal procurargli soddisfazioni, lo precipita in uno stato di stress sempre più difficile da gestire. Tormentato da clienti di vecchia data che telefonano in continuazione insieme ai nuovi adepti e ai curiosi di questa “cucina molecolare”; maltrattato dal capocameriere e vessato dallo chef, il povero ragazzo è pressato anche dai familiari che pretendono la sua presenza durante le imminenti festività natalizie senza capire che a Natale il ristorante sarà aperto. Ma la situazione è aggravata dal fatto che oggi si trova da solo a rispondere al telefono: i suoi colleghi pare siano bloccati nel traffico. E così, ad un ritmo incalzante si alternano sulla scena ben quaranta personaggi: tra vecchie signore dell’alta borghesia, agenti teatrali inaffidabili, segretari di celebrità televisive, individui poco raccomandabili; ma anche gente comune (seppure un po’ fuori del comune): tutti desiderosi di assaggiare le specialità dello chef stellato. La genialità del testo consiste nel fatto che tutti i quaranta personaggi saranno interpretati da un solo attore; la genialità dell’attore in questione consiste nel tentativo di uscirne vivo e sano di mente.

(© 9Colonne - citare la fonte)