Roma, 9 mar - Protocolli d'intesa tra esercito e ministero dell'Istruzione, uffici scolastici o singole scuole; docenze tenute da rappresentanti delle forze militari su argomenti più disparati; percorsi di alternanza scuola-lavoro con industrie del settore degli armamenti. Sono alcune delle pratiche censite dall'Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole, composto da associazioni, gruppi cattolici e sindacati, e raccolte in un dossier presentato questa mattina alla Camera dei deputati per chiedere una vera e propria "smilitarizzazione" della scuola, principale agenzia formativa dello Stato. Dati, spiega la deputata di Alleanza Verdi Sinistra Elisabetta Piccolotti, che preoccupano perché "testimoniano una piegatura nel tipo di cultura che viene proposta a scuola: noi pensiamo che a scuola si debba parlare di pace, di dialogo, di risoluzione dei conflitti con metodi non violenti, perché siamo i figli di Don Tonino Bello, di don Milani, di tanti pacifisti di sinistra ed ecologisti che hanno dato un grande contributo allo sviluppo di una cultura della civiltà e del diritto internazionale in Italia". Invece, sottolinea Piccolotti, "in questo caso si va legittimando l'idea che l'esercito, le armi, la guerra non siano qualcosa da tenere lontano o organizzare solo per azioni difensive come previsto dalla Costituzione": al contrario, "si va costruendo piano piano una cultura bellicistica". A preoccupare la parlamentare di Sinistra Italiana, è in particolare il fatto che "ci sono in molti casi percorsi di alternanza scuola-lavoro che fanno sì che molti ragazzi vengano spediti a lavorare all'interno di fabbriche che producono esplosivi o all'interno di basi militari, dove vengono costruiti ordigni di grande potenza. Questo è un è bel problema, visto che gli studenti possono tragicamente morire anche su un furgoncino di un idraulico (il caso del sedicenne Giuseppe Lenoci, morto in un incidente mentre era impegnato in un apprendistato nell'ambito di un corso professionale di termoidraulica, ndr), figuriamoci quali rischi corrono in questi luoghi".
(PO / Sis)