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FASSINO: DA SCHLEIN
TROPPI SLOGAN

Intervistato dal Foglio, Piero Fassino sottolinea che quello pronunciato dalla neosegretaria del Pd Elly Schlein al momento dell'insediamento, domenica, alla Nuvola di Fuksas è stato “un discorso scandito da affermazioni troppo generali e talora perfino generiche, non corrispondenti all'impegno di accompagnare ogni no con una proposta alternativa. Non puoi dire `mai' all'autonomia di Roberto Calderoli, senza dire qual è la tua proposta. E se dici 'no' al precariato - obiettivo che tutto il Pd condivide - devi però dire qual è la tua idea di flessibilità. E se, com'è indispensabile, respingi il modo sciagurato con cui la destra affronta l'immigrazione, dobbiamo dire qual è la nostra proposta. E se parli di transizione ecologica dell'economia, quali sono le politiche che consentono di tenere insieme green e crescita? Su questi e altri nodi, per ora, la segretaria si è fermata alla denuncia. Mi auguro che arrivino presto le proposte”. Quanto ai cacicchi e capibastone che Schlein vuole “estirpare”, Fassino, che da segretario ha gestito a lungo “un partito con centinaia di migliaia di militanti e migliaia di quadri e amministratori locali”, pensa che “non sia giusto rappresentare in questo modo il Pd. I leader politici non sono ‘capibastone’, e la ‘comunità’ giustamente evocata da Schlein non può essere ricondotta a una visione caricaturale. Ci sono certo anche incrostazioni di potere. Ed è giusto destrutturarle, ma in qualsiasi partito convivono diverse sensibilità, tanto più in un partito grande e plurale. La diversità di opinioni, lungi dal dover essere compressa o nascosta, è una ricchezza”. (14 MAR - deg)

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