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Tempo di bilanci per il Comitato delle Associazioni Venete in Argentina

Tempo di bilanci per il Comitato delle Associazioni Venete in Argentina

Il Comitato delle Associazioni Venete in Argentina (Cava) si appresta a realizzare il prossimo 15 aprile la propria assemblea annuale dove, oltre ad eleggere le nuove autorità, si presenterà un bilancio dell'operato del Comitato degli ultimi anni. “In realtà da due anni ci troviamo ancora in fase di ripristino delle attività sospese a causa del lockdown”, ci spiega Alfredo Musitani, segretario del Cava. “Tra le altre, forse la questione più rilevante ha a che fare con la relazione con la Regione Veneto. Il rapporto è sempre stato ottimo, ma durante due anni purtroppo è stata soppressa un'istanza che per noi è molto sentita come la Consulta Veneta, in cui si riuniscono delegati da tutto il mondo e tra le altre cose si distribuiscono le risorse disponibili per attività della collettività all'estero. Nel 2022 per fortuna è stata realizzata con normalità, e questo ci dà una certa spinta per riprendere le attività sul territorio”. Una lenta ripresa che però sta portando i suoi frutti. “Anche noi abbiamo riattivato le nostre iniziative. Ci siamo trovati di fronte ad una nuova composizione del gruppo più attivo del Comitato dopo la pandemia, e abbiamo dovuto riprendere da lì. C'è voluto tempo, ma siamo nuovamente operativi e con nuovi progetti. Uno di essi è molto interessante, intitolato 'lavoro con radici', punta a collaborare assieme ai comuni veneti e le camere di commercio per favorire i rapporti professionali e lavorativi tra cittadini italiani di origine veneta in Argentina e imprese o istituzioni pubbliche nella regione”. Oggi il comitato è composto da circa 20 associazioni in tutto il territorio argentino, ma sono comprese nello statuto anche tutte le organizzazioni non profit che lavorano in favore dei veneti in Argentina e i loro discendenti. “Ci sono alcune associazioni che sono già in processo di adesione al Cava, ed altre che sono ormai tradizionali, come La Trevisana che ha più di ottant'anni, e ha una sede in cui si svolge la maggior parte delle attività del Comitato, o il Circolo Buenos Aires dei Vicentini nel Mondo, alla quale appartengo, e che è presente nel paese da più di 60 anni”, appunta Musitani.

La vita sociale delle associazioni venete nel paese è molto attiva, e include sagre, incontri gastronomici, corsi di italiano e dei diversi dialetti regionali, ma anche programmi e accordi con università italiane interessate a presentare la loro offerta formativa in America Latina. “È istituito nello statuto del Cava e le associazioni membri ci tengono a sostenere quest'aspetto. In passato sono stati realizzati corsi con l'Università Cattolica Argentina e l'Università di Padova. La pandemia ha obbligato tutto l'associazionismo a ripiegarsi, ma abbiamo cercato di sostenere le iniziative legate alla formazione ad ogni modo. Di recente abbiamo ricevuto una missione della Luiss, guidata dal vice rettore Raffaele Marchetti, che ha visitato le associazioni di italiani in Argentina e la scuola paritaria di Buenos Aires, la Cristoforo Colombo. Grazie a loro il Cava funge da diffusore del programma di borse di studio della Luiss diretto a discendenti di italiani in Argentina, la cui particolarità è che non richiede l'iscrizione all'Aire, ampliando così di molto il target. Stiamo cercando di promuovere un programma simile ma diretto più specificamente ai discendenti veneti, magari coinvolgendo le università di Padova e Venezia nelle aree di loro maggior competenza”. Per il 2023 presente nei piani del Cava anche il programma del Turismo delle Radici, fortemente sostenuto dalla Farnesina e che in Argentina trova ampi settori di riferimento nei quasi 900.000 italiani residenti e svariati milioni di italo discenti. “In passato abbiamo realizzato iniziative simili con l'appoggio della regione che facilitava l'alloggio per giovani discendenti di veneti che volevano conoscere i luoghi dei propri avi”, conclude Musitani. “L'iniziativa del Cava permetteva loro di stabilire anche contatti con aziende e municipi locali per poter a futuro creare nuovi rapporti e forme d'integrazione per la comunità veneta in Argentina. Speriamo di poter riprendere presto questo tipo di attività”. (fel - 4 apr)

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