"La scomparsa di Lucio è stata come una coltellata, una fucilata... ho sentito un dolore così grande che credo non passerà più. Mi mancherà infinitamente". Sul numero di "Chi" in edicola domani, il toccante ricordo di Gianni Morandi per l'amico scomparso, Lucio Dalla. "Mi mancheranno sicuramente le sue telefonate, la sua cultura, la sua curiosità e la sua immensa generosità. Aveva un'infinita umanità e un'insaziabile cultura". "Da quando ci siamo conosciuti non sono mai passati dieci giorni senza che Lucio si facesse sentire anche solo per chiedere come stavo, come stavano i miei figli, mia moglie. Mi chiamava ‘fratello' ma anche ‘pazzo'. Sì, me lo disse anche quando seppe che avrei rifatto Sanremo: ‘Sapevo che eri pazzo!'". E, a proposito della partecipazione di Dalla a Sanremo, Morandi spiega: "Credo che prima di tutto Lucio mi abbia fatto un grandissimo regalo. Lui era la generosità in persona. In realtà non aveva una canzone sua per partecipare in prima persona, ma credeva molto in Carone, aveva sentito la sua canzone e mi aveva telefonato per dirmi che era proprio bella. Qualche giorno fa mi aveva detto che era contento di essere stato al Festival, si era divertito...". Il cantante e conduttore svela anche l'ultimo rimpianto: "Finito il Festival, ci siamo visti alla partita del Bologna e Lucio mi ha parlato del tour che stava per iniziare. Mi ha detto: ‘Sai che torno ad Amburgo, ti ricordi che bello quando ci siamo andati insieme?', e mi ha fatto venire nostalgia. Gli ho detto: ‘Quasi quasi parto con te'. E, probabilmente, lo avrei fatto perché mi piaceva l'idea di fare una rimpatriata".
(red - 6 mar)