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direttore Paolo Pagliaro

Musical, al Sistina il sogno di Billy Elliot

Teatro
Dai palchi più prestigiosi agli spettacoli di provincia, lo "Speciale teatro" presenta ogni settimana le novità in cartellone in giro per l'Italia. Tra classici della commedia e della tragedia, opere, One man show, cabaret e "prime", le rappresentazioni teatrali vengono anticipate attraverso una descrizione sintetica dello spettacolo, della sua scenografia e dei suoi autori e interpreti, oltre a un piccolo vademecum con le date e gli orari.

Musical, al Sistina il sogno di Billy Elliot

“Io non voglio una qualunque adolescenza. Io voglio diventare un ballerino!”: arriva sul palcoscenico del Teatro Sistina il sogno di “Billy Elliot”, il Musical di grande successo firmato Massimo Romeo Piparo, prodotto dalla PeepArrow Entertainment. Appuntamento giovedì 13 aprile con la nuova edizione di questo titolo amatissimo, che racconta la vicenda appassionante di Billy, ragazzo pieno di talento pronto a lottare contro chiunque voglia ostacolare il suo unico obiettivo: quello di diventare un ballerino. Un grande ritorno sul palcoscenico del Sistina: sarà Giulio Scarpati, il celebre attore dalla lunga carriera vissuta tra teatro, cinema e tv, a vestire i panni di Jackie Elliot, il padre di Billy, che non accetta l'amore del figlio per la danza e vorrebbe vederlo seguire la sua personale passione per il pugilato. Al debutto nel Musical Rossella Brescia che darà voce e verve a Mrs. Wilkinson, la maestra di danza che scopre il grande talento di Billy e scommette sul suo futuro nonostante l’acceso conflitto con suo padre. Come afferma il regista Massimo Romeo Piparo, che ha firmato anche l’adattamento in italiano, “Billy Elliot è un capolavoro, una formula perfetta: una storia di coraggio, volontà, leggerezza, esattamente un paradigma di ciò che servirebbe oggi ad ognuno di noi. Coraggio, volontà e leggerezza sono le caratteristiche che possono aiutarci ad affrontare questo strano repentino cambiamento che sta caratterizzando il terzo decennio degli anni duemila. La storia di Billy affonda le proprie radici negli anni 80 del passato millennio ma alcuni temi sono assolutamente coincidenti con istanze dei nostri giorni. Ennesima dimostrazione che certe dinamiche rimangono immutate nel tempo nonostante battaglie, sacrifici e rivoluzioni sociali. Ma questo ragazzino- tanto smarrito quanto visionario- con coraggio, volontà e leggerezza, prenderà per mano lo spettatore di ogni età e, tra incanto, ironia e commozione, lo farà volare.”  Ad alternarsi nel ruolo di Billy Elliot tre giovani talenti che hanno iniziato fin da piccolissimi a dedicarsi con passione e impegno allo studio delle arti performative, dal canto alla danza: Andrea Loconsole, nato a Taranto nel 2010, il quattordicenne Emiliano Fiasco e il romano Bryan Pedata, classe 2010.

TORNA A MILANO “WE WILL ROCK YOU”, LA ROCK OPERA CON LE MUSICHE DEI QUEEN

Dopo lo straordinario successo di pubblico e critica delle precedenti edizioni, nel 2023 “We Will Rock You”, lo spettacolo musicale scritto da Ben Elton insieme a Roger Taylor e Brian May, è tornato nelle principali città italiane con un nuovo show e un nuovo cast, infiammando intere platee al ritmo dei più grandi successi dei Queen, suonati rigorosamente dal vivo e cantati in lingua originale. Il tour dello spettacolo prodotto da Claudio Trotta per Barley Arts e per la regia di Michaela Berlini, è ancora in corso e già, a grande richiesta, la produzione è lieta di annunciare il ritorno a Milano nel 2024, dall’1 all’11 febbraio al Teatro Nazionale CheBanca!, con la promessa di trascinare ancora una volta il pubblico, tra emozioni e risate, in questa straordinaria storia d’amore per la musica e la libertà, nel racconto della speranza per un futuro migliore, dell’impegno e sacrificio necessari per cambiare un destino che sembra già scritto, del potere salvifico del Rock and Roll e del diritto di poter esprimere sé stessi.

PARTE DAL PUCCINI DI FIRENZE IL TOUR DI TESS MASAZZA

Sbalzi d’umore, prova costume, diete… Pregi e i difetti del mondo femminile, filtrati attraverso l’energia, la comicità e l’autoironia di Tess Masazza. L’attrice, comedian e YouTuber approda mercoledì 12 aprile al Teatro Puccini di Firenze e porta con sé “Insopportabilmente Donna”, spettacolo teatrale che ha riscosso grande successo di pubblico e critica. La data segna l’inizio del nuovo tour, che dopo Firenze proseguirà a Lanciano, Roma, Torino e Milano. Nello spettacolo teatrale, di cui Tess Masazza è anche autrice, prendono vita i suoi divertenti personaggi in una messinscena colorata e ricca di sorprese, accompagnando lo spettatore in un racconto allegro e coinvolgente. Capace di generare con la sola webserie “Insopportabilmente Donna” oltre 500 milioni di views, Tess Masazza conquista spazi anche fuori dal web: prima su Sky, poi su Radio Deejay, e infine in Rai. Nel 2017 arriva la prima esperienza cinematografica, con il film “Poveri ma Ricchissimi”, prodotto da Wild Side.  Nel 2019 Tess debutta con la sua prima commedia teatrale “Insopportabilmente Donna”, con spettacoli di successo che replicherà nel 2021 e di cui è anche autrice. Nello stesso anno torna sul grande schermo, diretta da Francesco Mandelli in “Notti in Bianco”, “Baci a Colazione”, e partecipa alla seconda edizione di “LOL - chi Ride è Fuori”, a febbraio 2022 su Amazon Prime Video. A maggio 2022 Tess Masazza riporta il suo spettacolo “Insopportabilmente Donna” in scena per un’altra stagione nei teatri.

AL MANZONI DI ROMA ARRIVA GOLDONI CON “LA FINTA AMMALATA”

È uno dei testi meno rappresentati di Carlo Goldoni, un classico della Commedia dell’Arte che alterna momenti di grande comicità e poesia. Da mercoledì 12 a domenica 16 aprile al Teatro Manzoni di Roma va in scena “La finta ammalata” con l’adattamento e la regia di Giorgio Caprile, interpretato da Miriam Mesturino, Franco Oppini e Roberto D’Alessandro. E poi ancora in scena lo stesso Giorgio Caprile, Luca Negroni, Giorgia Guerra, Riccardo Feola e con Ada Alberti nel ruolo di Agatina. Nelle repliche del 15 e del 16 aprile a vestire i panni di Pantalone sarà Francesco Pompilio, grande interprete della Commedia dell’Arte. Pantalone è alle prese con i capricci della figlia Rosaura, che si finge cronicamente ammalata pur di farsi curare dal giovane e ignaro medico, il Dottor degli Onesti, di cui è innamorata. Un consulto con altri medici potrebbe mettere fine alle sofferenze della figlia, ma nulla porta il confronto tra i vari luminari. Rosaura confesserà il suo male con grande stupore di tutti i presenti e, nonostante la differenza sociale, avrà l’unica cura efficace che ci sia, l’amore. Questa farsa – spiega il regista Giorgio Caprile - è stata prevalentemente rappresentata in versione operistica. Credo che una tale opera, dove il mondo della medicina è oggetto di satira e viene rappresentato con poca fiducia, evidenziando l’approssimazione con cui i presunti luminari arrivano a diagnosi e terapie, debba avere il suo spazio nei luoghi per cui è stata scritta e cioè nei teatri di prosa. Ne proponiamo un allestimento fedele all’epoca goldoniana nei costumi come nel linguaggio: il mio adattamento rispetta l’originale, rendendolo, in alcuni punti, più fruibile per il pubblico di oggi. Le musiche originali sono di Paolo Vivaldi. I movimenti di maschera di Luca Negroni. Le scene di Cinzia Belcamino, i costumi di Luisa Ludovico.

“DOPO LA BORA”, LA CHIUSURA DEL MANICOMIO DI TRIESTE

Sul palco di Fortezza Est, a Roma, arriva dal 13 al 15 aprile lo spettacolo “Dopo la bora” scritto da Francesca Miranda Rossi e diretto da Federica Dordei con in scena Nicholas Andreoli, Giulia Chiaramonte, Isabella Delle Monache protagonisti di un racconto che ripercorre gli avvenimenti legati alla chiusura dei manicomi nella Trieste degli anni '70 ponendo degli interrogativi sulla malattia, la società e le istituzioni. Nel 1971 Franco Basaglia diventa direttore del Manicomio di Trieste e mattone dopo mattone comincia ad abbattere il muro che lo separa dal resto della città. L'arrivo del dottor F rivoluziona le vite non solo dei pazienti ma di medici, infermieri e di tutti coloro che li aspettano a casa. Il 13 maggio 1978 la legge Basaglia sancisce la chiusura di tutti i manicomi sul suolo italiano, e la reintegrazione degli internati nella società civile.“Dopo la bora” traccia le storie dei personaggi che abitano Trieste e il San Giovanni alle soglie di questo evento epocale. Due sono le linee narrative fondamentali che s’intrecciano. Fuori dal manicomio seguiamo la vita di Antonia, la moglie di un internato che dopo trent’anni attende il suo ritorno. Dentro il manicomio, quelle dei due pazienti Giovanni e Tinta e, attraverso di loro, di tutti gli altri “matti”. Matti che parlano, che non parlano più, che votano alle elezioni, che piantano le rose, che credono di essere un cavallo. Ciascuno affronta a suo modo le contraddizioni che la fine dei manicomi porta con sé. (Par – 7 apr)

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