Genova è pronta a ospitare un percorso espositivo indimenticabile: la Galleria BPER Banca, infatti, si presenta per la prima volta a Genova con la mostra "Sinfonie d'Arte. Capolavori in dialogo tra Modena e Genova", curata da Anna Orlando e Lucia Peruzzi a Palazzo Doria Carcassi e realizzata insieme alla Fondazione Carige, visitabile gratuitamente dal 21 aprile al 23 luglio. Un percorso espositivo di oltre 30 massimi capolavori dal Cinquecento al Settecento della Collezione BPER Banca, appartenenti al nucleo genovese e al nucleo modenese (Gioacchino Assereto, Giovanni Francesco Barbieri detto il Guercino, Guido Reni, Alessandro Tiarini e Antonio Maria Vassallo, tra gli altri). BPER Banca, inoltre, porta a Genova anche il proprio impegno solidale: come per altre esposizioni, il catalogo della mostra sarà disponibile in sede a fronte di un'offerta libera, tramite pos, in favore dell'Associazione Gaslini Onlus di Genova, realizzando una raccolta fondi benefica per supportare le numerose attività realizzate dall'Istituto. La mostra, dopo la prima sala dedicata ai capolavori emiliani di collezione genovese ("Emiliani a confronto"), invita il pubblico ad approfondire alcune tematiche che si snodano in cinque sezioni: "Magie di luce", "I colori della musica", "Vergini ed eroine", "Il fascino del quotidiano" e "Gesti di seduzione". Nella prima sala verranno esposti i maestri emiliani provenienti dal nucleo genovese e, in particolare, dalla storica raccolta Doria di Montaldeo. Le cinque sale successive, alcune delle quali decorate con straordinari stucchi settecenteschi in stile "barocchetto genovese", vedranno esposti invece maestri emiliani in trasferta da Modena. L’obiettivo è offrire un panorama completo di una straordinaria stagione delle arti sia per la Liguria sia per l'Emilia. In occasione dell'esposizione, è stato realizzato un progetto educativo per le scuole, in collaborazione con Librì Progetti Educativi, per avvicinare e sensibilizzare le nuove generazioni all'arte. Il materiale per svolgere le attività in classe potrà essere richiesto dagli insegnanti tramite e-mail direttamente a La Galleria. “BPER Banca - dichiara Flavia Mazzarella, presidente di BPER Banca - è sempre in prima linea nella promozione della cultura e specialmente dell'arte per raccontare la bellezza dei nostri territori e il saper fare dei nostri artisti. La Galleria BPER Banca è nata e si è sviluppata per questo motivo e agisce affinché, attraverso l'arte e la cultura, si possa trasmettere un efficace messaggio a favore della sostenibilità. Per le collezioni d'impresa sarà sempre più necessario considerare la cultura come un potente innesco da cui far generare eventi e iniziative capaci di sostenere il cambiamento virtuoso sulle comunità di riferimento. Oggi, grazie alla collaborazione con la Fondazione Carige, presentiamo ai cittadini genovesi una mostra di grandissimo valore che ha, per noi, un significato particolare perché conferma la volontà della Banca di essere un punto di riferimento per il territorio ligure”. “Con questa mostra - racconta Sabrina Bianchi, responsabile del Patrimonio Culturale di BPER Banca - facciamo un ulteriore passo avanti nella valorizzazione del patrimonio artistico di BPER Banca, portando a Genova le eccellenze del nucleo collezionistico modenese, in dialogo con una selezione di importanti opere provenienti dalla collezione Carige, recentemente confluite nella nostra corporate collection. Un percorso espositivo, realizzato con la collaborazione della Fondazione Carige, che conferma il nostro impegno e la nostra attività di studio, analisi e divulgazione della storia dell'arte italiana. Siamo inoltre orgogliosi di poter proporre, per la prima volta, due mostre in contemporanea (a Modena prosegue fino al 2 luglio 2023 'Nelle stanze dell'arte. Dipinti svelati di antichi maestri', a cura di Lucia Peruzzi), a conferma della rapida evoluzione che sta vivendo La Galleria BPER Banca, che gestisce una collezione d'impresa conosciuta e apprezzata dagli addetti ai lavori e dagli oltre 30 mila visitatori che sono stati ospiti delle nostre esposizioni”. “Fondazione Carige - dichiara Paolo Momigliano, presidente della Fondazione Carige - è particolarmente lieta di annunziare la collaborazione con BPER Banca, attraverso l'organizzazione di una bellissima mostra, ospitata nel Palazzo Doria Carcassi, sede della Fondazione. Una grande occasione per ammirare dipinti di particolare bellezza ed importanza filtrati da ambienti culturali e sociali differenti e per ribadire l'importanza di un legame storicamente legato al territorio, che si rafforza grazie alla sensibilità di BPER Banca, nella comune volontà di intraprendere un percorso che si inserisce a pieno titolo e arricchisce il panorama dell'offerta culturale della nostra città”. (gci)
A TREVISO 15 ARTISTI PER RACCONTARE LA GUERRA
Un'esposizione tra arte e guerra pronta a sensibilizzare i visitatori sulla tragica realtà dei conflitti. Fondazione Imago Mundi presenta dallo scorso 5 aprile fino al 17 settembre, nella sede espositiva Gallerie delle Prigioni a Treviso, la mostra "La guerra è finita! La pace non è ancora iniziata", a cura della Fondazione. La mostra presenta opere di 15 artisti: Francesco Arena, Terry Atkinson, Massimo Bartolini, Eteri Chkadua, Maxim Dondyuk, Harun Farocki, Leon Golub, Alfredo Jaar, JR, Mario Merz, Richard Mosse, Pedro Reyes, Martha Rosler, Sim Chi Yin e Ran Slavin. La mostra, attraverso la selezione dei lavori degli artisti, invita a osservare i conflitti apparentemente conclusi del nostro tempo e della storia passata e a riflettere sulla profonda differenza che intercorre tra lo stallo duranta la fase armata di un conflitto e la vera e propria condizione di pace. Tra le opere proposte, spiccano le fotografie inedite di Maxim Dondyuk, fotografo ucraino, che ha seguito l’evolversi della situazione nel suo paese dal 2014 a oggi e che ci porta all’interno di una guerra ancora in essere. Parallelamente, Richard Mosse mostra parte del progetto "Infra", un lavoro fotografico sviluppato con la pellicola a raggi infrarossi Kodak Aerochrome, sul conflitto dimenticato della Repubblica Democratica del Congo. Nelle opere di Mario Merz, Alfredo Jaar, Terry Atkinson e Leon Golub s'incontrano profonde riflessioni sulle premesse, sulle dinamiche e sulle conseguenze della guerra. Altre opere, come quelle di Martha Rosler e Harun Farocki, indagano il modo in cui i mezzi di comunicazione hanno diffuso le immagini prodotte dalle guerre. Due brevi video-saggi commissionati dalla Fondazione a cura di Francesco Spampinato e Fulvia Strano tracciano un percorso che riflette sull'importanza delle immagini create dall'informatizzazione del campo di battaglia nel raccontare la guerra e nel plasmare la rappresentazione del nemico, mostrando, attraverso grandi nomi della storia dell'arte, come la narrazione dei conflitti sia stata spesso affidata a immagini accuratamente costruite.
(gci)
A VICENZA LE OPERE DI FLAVIO DE MARCO E MATTHIAS WEISCHER
Un'occasione unica per scoprire le opere di Flavio De Marco (Lecce, 1975) e Matthias Weischer (Elte, Germania, 1973). Si tratta di "Stanze", in programma dal 6 maggio al 30 luglio negli spazi del Torrione di Porta Castello a Vicenza, accompagnata da un testo critico di Davide Ferri, presentata dalla Fondazione Coppola. Il progetto, che include circa trenta dipinti, è infatti una possibilità di approfondimento del lavoro di due artisti emblematici nel panorama internazionale: Weischer, noto in Italia per la sua partecipazione alla Biennale di Venezia del 2005, è infatti, assieme a Neo Rauch e a David Schnell, uno dei rappresentanti di spicco della Nuova scuola di Lipsia, che ha rappresentato, a cavallo tra anni Novanta e Duemila e dopo la caduta del Muro di Berlino, un momento di profondo rinnovamento della figurazione internazionale; De Marco ha sviluppato nell’arco di più di vent’anni una incessante ricerca e riflessione sullo schermo come paesaggio in pittura, e ha tenuto mostre personali in musei e fondazioni italiane e internazionali come la Estorick Collection di Londra, la Collezione Maramotti, la Kunstlerhaus Bethanien di Berlino, la Galleria Nazionale di Roma e il Palazzo dei Diamanti di Ferrara. La mostra è accompagnata da attività rivolte al pubblico che verranno comunicate sui canali social della Fondazione e tramite newsletter, e si avvale del patrocinio di Città di Vicenza e Consolato Generale della Repubblica Federale di Germania a Milano. (gci)
"LINE, FORM, COLOR": ROMA OMAGGIA ELLSWORTH KELLY
Un’occasione per celebrare l’opera e l'eredità culturale trasmessa alle nuove generazioni da Ellsworth Kelly. Si tratta della mostra “Ellsworth Kelly: Line, Form, Color”, a cura di Jack Shear, direttore della Fondazione Ellsworth Kelly, e co-curata da Peter Benson Miller, ospitata dalla Fondazione Nicola Del Roscio di Roma dallo scorso 13 aprile all’11 luglio. L’esposizione è l’unica tappa italiana del tour espositivo organizzato dalla Ellsworth Kelly Studio di Spencertown, New York. Il progetto espositivo riunisce una ricca selezione di disegni tratti dalla sua celebre serie dedicata all’universo floreale e pannelli monocromatici, sottolineando “l’impatto decisivo che tali piccoli aggiustamenti” hanno avuto nel lavoro di Kelly, tramite l’utilizzo di diversi media. Pioniere dell'astrazione, Ellsworth Kelly è noto per il suo tratto rigoroso che definisce linee, colori e forme all’interno di disegni, dipinti e sculture. Egli riduce la pittura alla sua essenza, eliminando il gesto e il dettaglio, per evocare il potere della letteralità visiva, fondendo spesso dipinto e scultura per esplorare le ambiguità tra primo piano e sfondo, tra superfici lisce e in rilievo. Parallelamente ai dipinti, alle sculture e alle stampe non figurative, Kelly si è concentrato ripetutamente su motivi botanici riprodotti in serie, su carta. Gli studi sulle piante presenti in mostra, che vanno dal 1949 al 2010, mostrano la sua rigorosa semplificazione delle forme naturali caratterizzate da disegni di contorno, in cui le forme degli oggetti sono definite interamente dalla linea. Realizza anche sculture dipinte a parete nel 1982. Produce anche pannelli piatti di alluminio verniciato, nati come progetto di stampa e successivamente evoluti in oggetti la cui tridimensionalità è tradita solo dalle ombre che proiettano sulla parete. In una sezione a parte, sono espose nove fotografie in bianco e nero della serie “Knot” di Jack Shear: ritratti fotografici in cui un corpo e un panno si posizionano in modo simbolico. Ellsworth Kelly (1923-2015), pittore, scultore, disegnatore, incisore, fotografo e filantropo, è ad oggi considerato uno degli artisti più significativi del suo tempo. Nell’arco di sette decenni, la sua carriera è stata segnata dal percorso indipendente che egli ha avviato a partire da alcune scuole formali o movimenti artistici e dal suo contributo innovativo all’arte del ventesimo secolo. Oggi, Kelly è conosciuto come un pioniere dell’arte astratta e uno degli artisti più distintivi ed influenti del nostro tempo. La prima mostra personale di Kelly fu alla Galerie Arnaud di Parigi nel 1951. In occasione del suo centenario del 31 maggio, una celebrazione lunga un anno metterà in mostra l’eredità dell’artista. Le iniziative includeranno mostre e installazioni presso Fondazione Nicola Del Roscio, Art Institute of Chicago, MoMa di New York, Philadelphia Museum of Art, Glenstone Museum, Peder Lund Gallery-Oslo, Santa Barbara Museum of Art, Lever House-New York e Edward Hopper House Museum & Study Center, tra gli altri, oltre a nuove pubblicazioni, un simposio accademico e nuove iniziative digitali. (gci)
A ROMA "LO SCIAMANO SULLE ORME DI QUETZALCOATL"
Dal 15 aprile, negli spazi della galleria La Gal Effe a Roma, si svolgerà la mostra “Lo sciamano sulle orme di Quetzalcóatl”, personale dell’artista messicano Luis Alberto Alvarez Solis, con la curatela di Giuseppe Ussani d’Escobar. Fino al 15 giugno, con il patrocino dell’Ambasciata del Messico in Italia, le quattordici opere in mostra condurranno i visitatori in un viaggio onirico e iniziatico attraverso un mondo in continua metamorfosi. Un mondo in cui “l’Artista Sciamano” riesce ad abbattere i confini tra “la dimensione del terrestre e del materiale e quella cosmica e dello spirito”. Lo dimostra in primo luogo l’opera “San Giorgio e il Drago”, dove il drago ricorda Quetzalcóatl, il serpente piumato della religione azteca, citato nel titolo dell’esposizione, portatore della conoscenza e della civiltà all’antico popolo che abitava il Messico. Classe 1980, artista complesso ed eclettico di nascita messicana ma anche europeo e internazionale, Luis Alberto Alvarez Solis cattura nella sua pittura l’eredità culturale del suo Paese con un tocco di modernità, senza perdere le linee guida e il rigore della tradizione pittorica messicana. “Luis Alberto si afferma come un pittore capace di riconciliare le sue radici con un mondo di nuove tendenze e influenze, creando un concetto eclettico, ma provocatorio di idee e posizioni di fronte agli enigmi e le sfide attuali - afferma Carlos García de Alba, ambasciatore del Messico in Italia - Con questa mostra, contribuisce alla diversità del mosaico di artisti messicani presenti in Italia. Con la sua proposta pittorica viene dato un meritato riconoscimento ai popoli e alle culture viventi in Messico, che, con le loro tradizioni ed usanze, ci aiutano a ritrovarci in armonia sociale e in pace con il resto dei popoli”. (red - gci)
IN FOTO: Alessandro Tiarini, Rinaldo e Armida, Secc. XVI-XVII, olio su tela, 115×148 cm. Collezione BPER Banca