Roma, 8 giu – “Nell’ambito del ciclo auditivo sulle missioni internazionali, su cui il Parlamento sarà chiamato presto ad esprimersi, ieri abbiamo audito diversi attori e associazioni, tra cui Refugees in Libya e il suo portavoce David Yambio, che ci ha portato la sua esperienza personale di rifugiato e di migrante irregolare, parlandoci di quello che ha vissuto in Libia, dei numerosi centri di detenzione che è stato costretto a vedere”. Così a 9colonne Federica Onori, deputata M5S segretario della commissione Esteri. Ieri in Commissione Esteri e Difesa alla Camera, nelle audizioni sul decreto missioni, ha sfilato la società civile, rappresentanti di Ong, da Emergency a Medici senza Frontiere passando per Sea Watch, iniziando però proprio con la voce di chi ha vissuto sulla propria pelle rischi e drammi dell'immigrazione: Yambio, sudanese, ha raccontato delle torture subite dal 2018 in poi in 17 diverse carceri libiche "finanziate anche dall'Italia" di fatto accusando il nostro Paese di contribuire a torture e imprigionamenti dei migranti prima di intraprendere il viaggio nel Mediterraneo, chiedendo se "non sia razzista comportarsi in un modo, di cui siamo stati contenti, con i rifugiati ucraini e in un altro con quelli provenienti dall'Africa". “Yambio – continua Onori - ci ha parlato inoltre dell’assenza dei soccorsi in mare, di trattamenti disumani, degradanti che i rifugiati e i migranti irregolari – o meglio coloro che vengono definiti tali in Libia – sono costretti a subire”. Secondo la parlamentare pentastellata “è stata un’audizione particolarmente rilevante: noi parlamentari siamo chiamati a esprimerci su queste missioni, sul contributo italiano a un certo sistema che dovrebbe regolare l’immigrazione. Non possiamo prescindere da questo tipo di storie.  David Yambio – conclude - ci ha raccontato la sua storia, che però purtroppo appartiene a migliaia di persone: sono storie che dobbiamo conoscere per esprimere un voto politico che sia il migliore possibile”. (PO / Roc / Sis) ////