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direttore Paolo Pagliaro

DISTURBI ALIMENTARI, ORA
LI HANNO ANCHE I BAMBINI

DISTURBI ALIMENTARI, ORA <br> LI HANNO ANCHE I BAMBINI

"In passato l'età di insorgenza media dei disturbi riguardava donne di circa 18 anni. Oggi l'età di insorgenza di disturbi alimentari si sta abbassando. Si verificano disturbi alimentari in bambini di sei sette anni. L'insorgenza media si verifica attorno ai 13 anni. Si sta degenerando. E la cosa molto più di prima riguarda anche gli uomini. Ci sono tanti casi anche di over 50. Purtroppo viviamo in una società nella quale l'aspetto fisico, anche per ciò che ci impone l'immagine sui social, non si gira a nostro favore. E poi nella nostra dieta sono stati introdotti cibi e alimenti che non sono più quelli di una volta. Oggi è tutto industrializzato. Finto. Di disturbi alimentari ce ne sono una infinità: fame compulsiva, anoressia, bulimia, obesità”. Così la nutrizionista Sarah Mangione a "I Lunatici", su Rai Radio2. "Ci sono dei disturbi che si affacciano e rimangono lievi, altri che sfociano in vere e proprie patologie. Nei bimbi si riscontrano molto spesso problematiche a livello familiare. Servirebbe una buona comunicazione con i bimbi, cosa che spesso non accade. Ci sono ragazzini che fanno lo sciopero della fame, altri che svuotano il frigo di nascosto. Purtroppo e per fortuna il cibo è uno dei nostri migliori amici. Ogni emozione positiva o negativa rischiamo di accompagnarla col cibo. Il cibo è la nostra valvola di sfogo. Da una parte ci sta, viviamo in un mondo in cui viviamo un contesto che ci porta a questo e dobbiamo adattarci. Dall'altra non è giusto. Il cibo per noi dovrebbe avere una funzione nutritiva. Ognuno di noi ha delle tendenze, dei disturbi, delle ossessioni. Finché si rimane in uno stato di equilibrio va bene. Il problema è quando una tale intensità aumenta e rompe l'equilibrio. Accorgersi di star male non è facile. In molti negano il problema e non lo vogliono affrontare. Molto spesso i genitori negano che i loro figli abbiano un problema. Molto spesso si sta attenti solo ai sintomi, in generale. Dietro a un sintomo c'è una causa, oggi si è persa questa voglia di andarle a cercare. Bisogna capire perché c'è una fame compulsiva. Non è un'abitudine. Il cibo è un falso problema, possiamo controllarlo, ci dà subito soddisfazione. Ma nasconde il vero problema. Non ci fa vedere qual è la causa che ci spinge a comportarci in un certo modo". (PO / redm)

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