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Via D’Amelio, “Parlate di mafia”: convegno FDI a Palermo nel nome di Borsellino

Roma, 17 lug - “Parlate di mafia… parlatene alla radio, in televisione, sui giornali. Però parlatene”. Dalle parole del giudice Paolo Borsellino - mercoledì ricorre il trentunesimo anniversario della strage di via D’Amelio – prende spunto il convegno che Fratelli d’Italia promuove venerdì 21 luglio a Palermo sulla lotta alla mafia, presso l’hotel San Paolo Palace, un bene confiscato alla mafia. “L’obiettivo non è solo quello di porre l’attenzione sul tema, ma anche quello di trarre la cassetta degli attrezzi per approcciarci al fenomeno mafioso partendo non solo dall’esperienza del passato di Borsellino, ma da quella delle più alte competenze che lo Stato mette in campo per la lotta alla criminalità organizzata” spiega Sara Kelany, deputata di Fdi e componente dell’ufficio studi del partito, coordinato dal deputato Francesco Filini. Un’iniziativa giunta alla seconda edizione, “di quella che speriamo sarà una lunga serie – spiega Kelany - abbiamo cominciato lo scorso anno e abbiamo ritenuto che fosse doveroso trarre da quell’insegnamento il materiale per riuscire a reagire a quella che è diventata una mafia differente: prima di tutto non è più la mafia ma sono le mafie, poi oggi Cosa Nostra ha cambiato pelle, il suo modo di agire e aggredire l’economia. Noi abbiamo il dovere di osservare questi fenomeni e trarre i giusti insegnamenti”. Il primo panel, di mattina, sarà dedicato al tema “Dalla trattativa Stato-mafia all’arresto di Messina Denaro: aspetti giuridici e politici” (tra i relatori la presidente della Commissione Antimafia, Chiara Colosimo e Sergio De Caprio, il “capitano ultimo”); nel pomeriggio sui affronterà invece il tema “Mafie esistenti e mafie emergenti” (le conclusioni spetteranno dalla sottosegretaria all’Interno Wanda Ferro). “Chiudiamo – aggiunge Kelany - con un panel più politico, trattando gli aspetti sociali e culturali del fenomeno con il sottosegretario Mantovano e con il ministro della Cultura Sangiuliano, proprio perché come diceva Paolo Borsellino la mafia non va solo combattuta con repressioni e azioni giuridiche ma dobbiamo cambiare la cultura che porta al proliferare dei fenomeni mafiosi”.
Nessun legame tra l’iniziativa e le polemiche di questi giorni sul concorso esterno, tema peraltro tolto dal campo, dopo le esternazioni del ministro della Giustizia Carlo Nordio, dalle parole della premier Giorgia Meloni, che ieri ha annunciato la sua partecipazione alla fiaccolata del 19 luglio a Palermo per ricordare la strage di Via D’Amelio. “È un’iniziativa, voglio chiarirlo subito, che non è stata fatta per riparare a nulla, perché nelle ricostruzioni che vengono fatte ci si potrebbe aspettare che qualcuno ipotizzasse questo: quindi è bene precisare che è da un anno che ci si lavora” premette il capogruppo Fdi alla Camera, Tommaso Foti, parlando del convegno. “Avevo trent’anni, ricordo bene quando nel 1992, quando si eleggeva il capo dello Stato, il Movimento sociale italiano all’undicesimo scrutinio decise di votare Paolo Borsellino” ricorda Foti, sottolineando che questa memoria “fa parte di una tradizione a cui siamo tutti legati, più di tutti la presidente del Consiglio Giorgia Meloni che non manca mai a nessuna di queste fiaccolate”. “La lotta alla mafia è tra gli elementi fondanti di Fratelli d’Italia” ribadisce il presidente dei senatori di Fdi, Lucio Malan, precisando che le “polemiche che sono state fatte in questi giorni sono del tutto infondate, non rinunceremo ad alcuno strumento per la lotta alla criminalità organizzata, a difesa della legalità e dell’interesse di tutti i cittadini”. (PO / Roc) ////

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