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direttore Paolo Pagliaro

A Venezia Picasso e il mercante d’arte Vollard

Mostre
Le grandi mostre in programma in Italia e quelle che hanno l'Italia, attraverso i suoi grandi artisti, come protagonista nel mondo. Lo "Speciale mostre" è un viaggio tra capolavori, opere d'avanguardia e sperimentali, pittura e scultura, memoria e identità, storia e filosofia, un tributo all'arte e ai suoi protagonisti e un modo per scoprire quanto di buono fanno le istituzioni nazionali e locali per il nostro patrimonio culturale e di creatività.

A VENEZIA PICASSO E IL MERCANTE D’ARTE VOLLARD
Venezia, 13 apr - Per la prima volta in Italia, nelle sale dell’Istituto Veneto di Scienze Lettere ed Arti, a Venezia, fino all’8 luglio, la mostra “Picasso e Vollard. Il genio e il mercante” propone, nelle sale di Palazzo Franchetti, oltre 150 opere che raccontano l’intenso rapporto tra il mercante d’arte Ambroise Vollard e quello che diventerà il più grande artista del XX secolo. In esposizione spicca la serie completa delle 100 incisioni della Suite Vollard, la Minotauromachia, forse l’assoluto capolavoro grafico di Picasso, le 30 acqueforti originali per l’Histoire Naturelle di Buffon, le acqueforti dei Saltimbanchi. Pioniere tra i mercanti d'arte della fine del 19.mo secolo, Ambroise Vollard (1866-1939) svolse un ruolo decisivo nello sviluppo dell'arte moderna fino ai primi decenni del 20.mo secolo grazie al suo intuito, al suo genio commerciale e alla sua audacia. Vollard non solo organizzò la prima mostra monografica su Paul Cézanne nel novembre del 1895 ma, nella sua galleria espose le opere dei Nabis e prese le difese di molti giovani pittori come Derain o Rouault. Quando nel 1901, un giovanissimo artista catalano, Pablo Picasso giunse a Parigi e cercò di farsi strada nel mondo dell’arte, fu proprio Vollard a offrirgli, fra i primi, un’occasione di esporre nella sua galleria, confermandosi il mercante-editore capace di promuovere le avanguardie con i più grandi collezionisti europei e americani. Iniziò così una relazione complessa che coinvolse profondamente i due uomini e che si prolungherà per quasi quarant’anni, fino alla morte di Vollard nel 1939.
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ALLA CASINA DELLE CIVETTE “L’ANGOLO DEL DANDY”
La Casina delle Civette di Roma, espressione dei gusti raffinati ed esclusivi del principe Giovanni Torlonia (1873-1938), ospita fino al 6 maggio la mostra “L’angolo del dandy”, promossa dall’assessorato alle Politiche Culturali e Centro Storico-Sovraintendenza ai Beni Culturali di Roma Capitale e dall’associazione La coda dell’occhio che ricostruisce il profilo di Karen Blixen, Luigi Ontani, Erik Satie e Luchino Visconti. Ognuno dei quattro personaggi dispone di un angolo personalizzato che ha come icona una delle vetrate della Casina delle Civette. Previste settimane “monografiche” con eventi ispirati a ciascun personaggio e al linguaggio artistico che lo caratterizza. La cura della mostra è di Tiziana Gazzini e Maria Grazia Massafra, con il supporto organizzativo di Zètema Progetto Cultura. In particolare, durante la settimana dedicata Satie, sarà allestita una mini sala-concerto dove ogni giorno, alla stessa ora, il maestro Carlo Benedetti eseguirà al piano i 21 brevi brani della raccolta Sports et Divertissements. L'angolo dedicato a Visconti ospiterà anche altre personalità a buon diritto nell'area del dandismo, come Coco Chanel, che nel '36 a Parigi lo iniziò al cinema e alla politica, o come Mario Praz, il grande anglista figura d'ispirazione per il protagonista di Gruppo di famiglia in un interno. Ludwig II di Baviera sarà presente in mostra con la sua divisa ufficiale. Un manichino indossa il costume realizzato dalla sartoria Tirelli che con il costumista Piero Tosi ha “vestito” tutti i grandi film di Visconti. La mostra propone anche una riflessione sul dandismo come filosofia esistenziale e gesto estetico-etico.
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A VERONA L’OMAGGIO A LUCIO FONTANA
Verona, 13 apr - Le opere di Lucio Fontana (1899-1968) - esposte fino al 23 giugno, presso la Galleria Studio la Città di Verona - compongono un percorso espositivo eterogeneo che consente allo spettatore di trovarsi a diretto contatto con una buona parte delle tecniche utilizzate dall’artista nel corso della sua produzione artistica. Una panoramica sugli anni che vanno dal 1937 fino all’anno della sua morte, il 1968. Tempera e china su cartone; matita e fori su carta; ceramica smaltata; terracotta; porcellana, passando per l’idropittura e senza tralasciare i celebri tagli che da sempre caratterizzano l’artista italo-argentino. Lucio Fontana già negli anni Trenta detiene una posizione di transizione, si lascia alle spalle le certezze monumentali del primo Novecento, mette a punto forme esili e spaziali, alternando un linguaggio “concreto” a un altro più mosso e “barocco”. Durante la guerra soggiorna in Argentina e là stende il Manifesto Bianco che lo pone sulla scena internazionale come padre dello Spazialismo. Spazio non inteso come contenitore vuoto, bensì come luogo di irradiazione di energie ondulatorie. I suoi lavori più famosi rimangono i “buchi” e i tagli” quali reale manifestazione della messa in atto dello “sfondamento della superficie”. Punto focale della mostra potrebbero però essere alcune delle sculture dell’artista (in particolar modo una bellissima Crocifissione del 1948): opere caratterizzate da una sperimentazione all’interno della quale il non-finito presente nei soggetti anima il materiale in maniera rivoluzionaria, conservando allo stesso tempo una vitalità organica innata.
(grm)

A MARTIGNY I CAPOLAVORI ITALIANI DEL RITRATTO MODERNO
Martigny, 13 apr - Si tiene fino al 24 giugno alla Fondation Pierre Gianadda di Martigny, in Svizzera, la mostra “Ritratti” organizzata in collaborazione con il Centre Pompidou di Parigi, da cui provengono le oltre 60 opere di significativi artisti europei - tra cui gli italiani Gino Severini, Amedeo Modigliani, Giorgio de Chirico, Alberto Giacometti ed Alberto Magnelli -, che raccontano lo sviluppo del genere pittorico del ritratto e dell'autoritratto nel corso del '900. La mostra comprende una sessantina di capolavori tra cui opere di Pablo Picasso, Henri Matisse, Fernand Léger, Antonin Artaud, Francis Bacon, Antonin Artaud, Balthus, Pierre Bonnard, Constantin Brancusi, Alexander Calder, Marc Chagall, Raymond Duchamp-Villon, Tamara de Lempicka, René Magritte. Dopo la prima rivoluzione moderna, rappresenta dai ritratti degli umanisti di Durer, di Jan van Eyck o di Frans Hals, dopo la frattura dell’impressionismo, che ha rivendicato l'autonomia del pittore, l'artista moderno ha praticato il ritratto andando oltre la rappresentazione del modello, per giungere attraverso il soggetto all’incontro del suo "io interiore". (grm)

A LIPARI ARCHEOLOGIA E ARTE CONTEMPORANEA
Messina, 13 apr - La colomba di Picasso, le astrazioni dell’Accardi, le incisioni di Arnaldo Pomodoro e, sullo sfondo, preziosi e inediti reperti archeologici come la coppa dell’Età del Bronzo antico (2200-1800 a.C.) rinvenuta nel villaggio di Filo Braccio a Filicudi durante gli scavi del 2009, sulla quale un ignoto artista del tempo ha raffigurato una serie di imbarcazioni, unico esempio al mondo di coppa dell’Età del Bronzo antico con raffigurazioni di barche insieme alla figura umana. Tra archeologia e arte moderna e contemporanea, sono le Eolie, il loro mare, la loro antichissima storia il trait-d’union della mostra Contaminazioni. Dall’età del bronzo alle collezioni artistiche eoliane moderne e contemporanee” in programma a Lipari, al Museo Archeologico Luigi Bernabò Brea, da domani al 9 giugno.
(grm)

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