Roma, 24 lug – “Noi abbiamo chiesto con forza che l’emendamento soppressivo venga ritirato, sarebbe assurdo che la maggioranza lo votasse dopo che dalla presidenza del Consiglio è filtrata, vediamo se seriamente o meno, l’idea che si possa arrivare a un confronto”. Così a 9colonne Maria Cecilia Guerra, deputata Pd e responsabile Lavoro nella segreteria dem, alla vigilia dell’attesa convocazione della commissione Lavoro della Camera con all’ordine del giorno la proposta di legge, presentata dalle opposizioni tranne Italia Viva, sul salario minimo. Le forze che hanno sottoscritto la pdl chiedono alla maggioranza il ritiro dell’emendamento soppressivo e confermano la volontà di andare in Parlamento già il 27 luglio a discutere nel merito della proposta, così come stabilito dalla conferenza dei capigruppo. Questo quanto deciso nella riunione che si è conclusa poco fa a cui hanno partecipato i capigruppo alla Camera e nella commissione Lavoro di Pd, M5S, Azione e Avs. Presenti anche Riccardo Magi e la stessa Guerra. “Come minoranze – aggiunge - abbiamo chiesto e ottenuto che il dibattito sia in aula, sarà giovedì, e lì andremo a discutere: vorrei sottolineare che è da marzo che il provvedimento è incardinato in commissione Lavoro, che abbiamo fatto tantissime audizioni, e siccome noi opposizioni siamo arrivate a una proposta solida e unitaria non si capisce perché la maggioranza cominci a pensare solo adesso a quello che vuol fare. Da loro per ora nessuna proposta”. Se la pdl dovesse naufragare, si parla già della raccolta firme per una proposta di legge di iniziativa popolare: “Decideremo passo per passo – spiega la deputata - per ora la situazione è ancora molto aperta: siamo tutti convinti che sui temi del salario povero, delle pensioni basse, di una contrattazione messa in discussione dalla contrattazione pirata, ci sia la necessità di una risposta urgente”. (PO / Roc) ////