Il consorzio Oi Pomodoro Centro Sud, il più importante produttore di pomodori italiani al mondo, ha lanciato in Brasile la campagna “Meu Tomatì – Campanha de Promoção de Tomates Italianos de Qualidade”, in collaborazione con la Camera di Commercio Italiana di San Paolo (Italcam) per la promozione del pomodoro italiano nel gigante sudamericano. “L’iniziativa nasce dalla volontà del consorzio di sviluppare il mercato dei pomodori Italiani in Brasile”, ci spiega Fabio Selan, direttore generale dell'Italcam. “La nostra Camera è capofila del progetto qui in Brasile, dove abbiamo coinvolto anche le città di Rio de Janeiro, Belo Horizonte, Florianopolis e Curitiba. L’obiettivo del progetto è promuovere l’eccellenza dei pomodori in conserva Italiani qui in Brasile e dare il giusto valore al prodotto”. Secondo i dati del Ministero per Sviluppo, industria, commercio e servizi del Brasile, il paese ha importato 21.400 tonnellate di pomodori preparati in Italia nel 2020, e 22.700 nel 2022. Un aumento che si prospetta anche per quest'anno: nel primo semestre 2023 il Brasile ha importato circa 12.800 tonnellate di pomodori italiani per un valore complessivo di 16 milioni di dollari.
La campagna è stata lanciata a San Paolo questa settimana con un pranzo/seminario, in cui sono stati serviti piatti tipici della gastronomia italiana realizzati con pomodoro rigorosamente Made in Italy dallo chef Henrique De Marchi Schoendorfer. “Stiamo preparando una missione di giornalisti brasiliani in Italia per conoscere la produzione dei pomodori in loco, e la realizzazione in Brasile di una settimana nei ristornati locali con piatti fatti con prodotti del consorzio, oltre alla loro promozione nei principali punti vendita al pubblico” ha anticipato il direttore di Italcam. Secondo Selan, la domanda di pomodoro italiano in Brasile è consistente: “Oggi nei supermercati troviamo molte marche di pomodori italiani, anche dovuto alla grande presenza di italiani nel paese. Solo a San Paolo, si calcola che ci siano circa 6 milioni di italo-discendenti, motivo per il quale la richiesta di prodotti made in Italy è molto elevata”. (fel - 7 ago)