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Africa, Ndiaye (Pastef Italia): Italia presti attenzione a crisi, anche in Senegal c’e’ regime

Roma, 5 set - L'Italia e l'Europa in generale devono prestare molta attenzione a quello che succede in Africa, dove alle diverse crisi in corso, tra Niger e Gabon, se ne aggiunge una al momento più silenziosa ma a forte rischio deflagrazione, in un paese importante e storicamente stabile della regione come Il Senegal. E’ l’appello lanciato da Sophie Ndiaye, vice coordinatrice per l’Italia di Pastef, il principale partito di opposizione che recentemente è finito sotto la scure del regime: il suo leader Ousmane Sonko, candidato in pectore alle prossime elezioni del 2024, è stato arrestato con una accusa di stupro considerata una scusa dagli oppositori di Sall e ha sostenuto per 34 giorni uno sciopero della fame, mentre il Pastef è stato dichiarato illegale. “Dal 2021, con l’attuale presidente Macky Sall, e per colpa sua e del suo regime, il Senegal non è più il Senegal quello che abbiamo conosciuto quando ci vivevamo noi, il paese dell’accoglienza”, spiega Ndiaye in occasione di una conferenza stampa alla Camera, “sta terrorizzando la popolazione” tra corruzione e morti di Stato che peraltro “sono difficili da verificare perché, essendo un regime dittatoriale, non lo può fare nessuno. Oggi io stessa faccio parte di una lista di proscrizione che non mi consente di tornare a casa a far conoscere i miei figli al resto della mia famiglia, perché se metto in piede in Senegal mi mettono in galera”. Il tutto mentre, come detto, mentre Pastef è stato dichiarato illegale e disciolto: “O almeno questo è quanto è stato dichiarato dal governo, ma se andiamo alla legge questo non si può fare. Noi come partito siamo qua, siamo ancora più determinati di andare avanti perché il Presidente Seko sarà il nostro Presidente nel 2024”. 

(PO / Sis)

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