“Se il Superbonus si fosse chiuso al 31 dicembre 2021, come avevamo previsto nella norma originaria del governo Conte II, non ci sarebbe stato alcuno sforamento rispetto alle previsioni: anzi saremmo stati anche sotto lo stanziamento. E le proroghe le hanno volute tutti, anche chi è oggi al governo”. Lo dice in una intervista a Repubblica Roberto Gualtieri, sindaco di Roma. Gualtieri era ministro dell’Economia in quell’esecutivo Pd-M5S guidato da Giuseppe Conte che nella primavera del 2020 varò il Superbonus. “Ricordo che in Parlamento tutti i partiti, anche chi oggi è al governo, volevano sempre di più, estensioni sia di platee che temporali. Ci fu un negoziato politico tesissimo. Alla fine il Parlamento varò una prima proroga al giugno del 2022, e una seconda ancora più ampia durante il governo successivo portò alcuni interventi alla fine del 2023. Il Parlamento allargò anche il perimetro alle seconde case unifamiliari, riuscimmo a fermare solo ville e castelli. Occorre quindi distinguere – sottolinea Gualtieri - tra la misura originaria, che ha finanziato investimenti green di efficientamento energetico in un momento di crisi, e la sua progressiva dilatazione”. (Gil)
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