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Violenza donne, Matone (Lega): attuare misure governo e svoltare culturalmente

Roma, 12 set - “Resta molto da fare, perché dobbiamo dare piena attuazione ai provvedimenti del governo, che sono efficaci, incisivi e rappresentano una soluzione, perlomeno legislativa, a tutta una serie di problemi che attengono l’universo della violenza”. Così a 9colonne la deputata della Lega Simonetta Matone, commentando gli ultimi casi di cronaca di violenza contro le donne. “Credo – aggiunge l’ex magistrato di Cassazione - che però vada proprio cambiato l’approccio culturale: dico questo alla luce della mia lunghissima esperienza professionale e personale, sono convinta che laddove ci sia un femminicidio c’è sempre un rapporto di potere malato, c’è sempre l’esercizio di un rapporto di forza che si può rompere in virtù della ribellione della vittima. Quindi se non insegniamo alle donne a difendersi da questi rapporti, a troncare immediatamente relazioni malate e non insegniamo anche ai maschi che i rapporti uomo-donna non possono essere questi, il salto di qualità non lo faremo. Sono da sempre convinta che il supporto legislativo è fondamentale ma quello che occorre è un cambio di passo culturale, insegnando questo tipo di non violenza ai bambini”. In merito al caso di un pm di Brescia, che ha chiesto l’assoluzione per un uomo del Bangladesh che maltrattava la moglie perché il reato sarebbe “culturalmente orientato”, la parlamentare del Carroccio commenta: “Sono inorridita, purtroppo io stessa in anni lontani ho dovuto subire questi abomini intellettuali con cui mi si diceva per esempio che i bambini rom non potevano essere allontanati da situazioni violente e di degrado perché i genitori non avrebbero ‘capito la violenza monitoria del provvedimento’. Sono convinta invece che esista un minimo comune denominatore etico sotto il quale non si può scendere indipendentemente dall’etnia e dalla cultura di appartenenza. Bisogna sempre mettersi dalla parte della vittima, non dalla parte dell’aggressore per un processo di immedesimazione e comprensione” conclude Matone. (PO / Roc) ////

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