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direttore Paolo Pagliaro

DIABETE E CELIACHIA,
SCREENING PER LEGGE

DIABETE E CELIACHIA, <BR> SCREENING  PER LEGGE

Il Senato ha approvato all'unanimità, in via definitiva, il disegno di legge sul diabete e la celiachia. Il provvedimento , approvato dalla Camera dei deputati, ha la finalità di introdurre un programma di salute pubblica di diagnosi tramite screening destinato alla popolazione in età pediatrica, per identificare i soggetti a rischio di sviluppo di diabete di tipo 1 o di celiachia. La Direzione generale per l'igiene e la sicurezza degli alimenti e la nutrizione (Dgisan) del ministero della Salute presenta al Parlamento una relazione annuale sulla celiachia, che sintetizza i dati epidemiologici e le novità scientifiche e riporta le risorse finanziarie disponibili (ultimo aggiornamento dicembre 2022, dati 2021: da esso si evince che al 2021 in Italia risultano diagnosticati 241.729 celiaci, di cui il 70% appartenenti alla popolazione femminile; nel corso dello stesso anno sono state effettuate più di 11.000 diagnosi). Nel corso della discussione alla Camera, è emerso che, secondo studi scientifici, vi è una correlazione significativa tra il diabete di tipo 1 e la celiachia; di qui la rilevata opportunità, anche solo in termini statistici, di procedere ad uno screening comune. In aula è intervenuto il sottosegretario alla Salute, Marcello Gemmato, sottolineando “l’'importanza del provvedimento, che altro non fa che ‘screenare’ tutti i bambini in età pediatrica - il range è quello dei bambini e degli adolescenti tra uno e diciassette anni - rispetto al diabete di tipo 1 e alla celiachia. Il fine ultimo è quello della diagnosi e della presa in carico precoci dei potenziali malati di queste due patologie, allo scopo di garantire una diagnosi e una terapia a tutti i cittadini italiani che, come recita l'articolo 32 della nostra Costituzione, devono essere curati in maniera omogenea dal Nord al Centro e al Sud, al netto del censo e della provenienza geografica, in coerenza con quanto l'universalismo del nostro sistema sanitario nazionale assicura”. “Voglio ricordare a tutti – ha concluso il sottosegretario - che, insieme a una maggiore dotazione del Fondo sanitario nazionale, servono sicuramente nuovi modelli organizzativi, ma anche la cosiddetta prevenzione. Prevenire porta a diagnosticare prima le patologie, a non farle conclamare, a curare opportunamente i cittadini italiani e, come effetto secondario, a far risparmiare le casse del fondo sanitario nazionale”. (Roc)

 

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